Il Made in Italy e una seria ecologia dello smaltimento. Intervista all'imprenditore Angelo Modica
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Il Made in Italy e una seria ecologia dello smaltimento. Intervista all'imprenditore Angelo Modica

Interviste e Recensioni

Il Made in Italy e una seria ecologia dello smaltimento. Intervista all'imprenditore Angelo Modica

Quando ricordiamo i tempi passati della nostra prestigiosa storia, ci sovvengono immagini e stralci di vissuto che ci riportano inevitabilmente alla nostra dignità di popolo in gran parte oggi offuscata.

La bella Italia impegnata nell'ingegnosità artigiana o delle grosse filiere aziendali ha dato vita a una cultura che si è fatta storia e memoria, depositando l'impronta di sé in racconti e documenti che mai tramonteranno. Dai filati al campo meccanico, il buon gusto italiano ha proseguito anche per tutto il secolo scorso quel cammino che partendo dai grandi come Leonardo e arrivando a Fermi e a Marconi ha contraddistinto in positivo l'italianità, facendo parlare di sé il mondo. Poi, col Globalismo, tutto è venuto a cadere e già sul finire del Novecento la Cina è entrata nel tessuto economico del nostro Paese, investendo e smantellando quanto di più caro avevamo e non solo sul piano delle attività, anche di quella bellezza tanto invidiata dal resto del mondo. Sono cambiati i tempi e le necessità. Come ha più volte sottolineato l'economista Tremonti, è cambiato il mondo trasformandosi da pulito “mondo” appunto, in immondo: sporco. Volendo reimpiantare il made in Italy nell'invasiva e apolide cultura del Mondialismo, si dovrebbe tenere conto di nuovi fattori da inserire nella nuova cultura del riciclo. L'Italia da sempre manifesta una certa attitudine al trasformismo con cui camuffare anche in politica i giri perversi in sani costumi. Ed è così che la cultura del riciclo è stata poi convertiita in cultura del riciclaggio che ormai invade ogni campo, facendo perdere spesso il sentimento alla base di un’idea di comunione preliminare a un sano lavoro di squadra.

Lo spirito ecologista del riciclo non dovrebbe essere ignorato dalla nuova cultura del Made in Italy incentrata sul discorso della qualità, ma allo stesso tempo aperta alle necessità emergenti. Di questo e di altro parleremo in questa intervista rivolta all'imprenditore Angelo Modica impegnato in prima linea con le sue aziende New Decor System e New Mood System sul fronte della produzione di stampa sublimatica ecologica che è davvero ecologica.

Angelo, la Cina ha assestato un duro colpo al made in Italy.

“La Cina ha invaso tutti i mercati e non ha risparmiato l'Italia. Ha sbaragliato ogni concorrenza per via dei costi bassi che però nascondono varie insidie, non ultima la mancata attenzione rivolta alle normative che tutelano l'ambiente.”

In cosa la Cina secondo lei è carente, rimanendo in tema ambientale ?

“Non esiste in Cina un piano vero e proprio che abbia a cuore il sistema del riciclo di materiali inerti e industriali. In Cina manca la cultura dello smaltimento dei rifiuti e i Cinesi non mostrano alcun serio interesse a introdurla nella politica economica.”

L'assenza di vere e proprie politiche per l'ambiente è in apparenza il punto di forza della Cina che può permettersi un’offerta a basso costo, ma a ben guardare può trasformarsi nel suo tallone di Achille.

“Certamente. Qui in Italia la Cina ha preso possesso del settore dei tessuti che non richiede particolari misure e normative a proposito dello smaltimento del materiale di scarto. Di certo al momento non mostra particolare attenzione verso la stampa al sublimatico (green) che invece deve tenere conto di una serie di fattori e normative che la Cina non potrebbe aggirare o arginare.”

Il made in Italy non era solo fonte di guadagno sicuro per il nostro Paese. Era e lo è ancora garanzia di qualità nell'ambito soprattutto manifatturiero. Portava in alto la nostra dignità di tradizione e identità di Paese. Era un fatto culturale legato ai nostri territori, profumi e sapori e al buon gusto nel design. Nella cultura fluida della sprovincializzazione il Made in Italy potrebbe ritornare ad affermarsi, mostrandosi attento alla salvaguardia e applicazione di normative e regole che avessero a cuore il rispetto dell'ambiente, nella nuova realtà umana che tende al ripristino della tradizione incanalata nella nuova prospettiva orientata verso la salvaguardia del pianeta. Non lascia ben sperare la nuova politica di consolidamento ulteriore dei rapporti economici con la Cina che rischia di contagiare i mercati occidentali con la sua politica di investimenti che non tengono conto in alcun modo della tutela dell'uomo e dell'ambiente, favorita dalla crisi mondiale aggravata oggigiorno dalla pandemia di Covid. L'Italia già mostrava flessibilità sui contenuti legati all'ambiente, sui quali il resto d'Europa si è mostrata dall'inizio intransigente, e, con la crisi in atto, potrebbe assorbire comportamenti contrari a quelli portati avanti dalle serie politiche ambientali.

“Nel mio settore che è il sublimatico (green) si ha necessità di venire supportati dallo Stato che al momento applica un suo metodo a proposito delle politiche ambientali, non molto serio ed efficace. Si lavora sul piano di bonus e incentivi a proposito ad esempio delle macchine elettriche e dei pannelli solari. Ma lavorare per l'ambiente significa ben altro.”

Quello che passa col nome di “green economy" in realtà non cura l'ambiente in sé, ma tende ad agevolare determinati comparti del lavoro e determinate aziende. Anche nel resto d'Europa è così?

“Purtroppo sì. Si procede sulla stessa linea italiana dei bonus. Però a livello aziendale è diverso . C'è una maggiore sensibilità rivolta all'ambiente. Io che opero nel sublimatico (green) lo riscontro.”

Angelo, da dove dovrebbe partire lo Stato impegnato in una seria politica green, per dare sostegno e incentivare il sublimatico che è ecologico?

“Innanzitutto dovrebbe partire dall'incentivazione della produzione del poliestere che è la materia prima in questo tipo di stampa. Dovrebbe quindi incentivare e potenziare il comparto del riciclo, perché il poliestere che è un tessuto ecologico, si ottiene dagli scarti della plastica quindi anche dalle bottiglie di plastica.”

Le sue sono imprese leader nel settore.

“Sì. Tenga conto che il sublimatico (green) riguarda diversi comparti della società. Trova applicazione andando dall'arredamento scenografico e degli allestimenti di piccole e grandi aree commerciali, fino sd arrivare all'impiego in cinema e teatri. Purtroppo  la politica green attuale non prevede agevolazioni sui macchinari che permettono di lavorare in modo assolutamente ecologico. Ci sono attività  che lavorano all'insegna della produzione assolutamente  ecologica, come le mie ditte che operano nella stampa sublimatica ecologica, ma senza che lo Stato s'impegni ad ammortizzare il costo delle attrezzature.”

Angelo, l'Italia è ancora indietro sul piano dell'organizzazione dello smaltimento dei rifiuti?

“Purtroppo sì. Manca una politica seria a riguardo e la voglia di impegnarsi seriamente. Esistono dei siti appositi nella mappatura del territorio adibiti al deposito della plastica, ma non si sa dove siano. Manca il controllo dello Stato sul territorio e sulle aziende. Per scaricare il PVC occorre rivolgersi a ditte specifiche, ma spesso le aziende piccole lo fanno abusivamente e lo abbandonano dove capita. Ecco che poi si assiste allo spettacolo indecoroso e assolutamente nocivo dei roghi accesi in campagna da chissà chi.”

Voi siete tra le aziende serie e certificate che non fanno di testa propria.

“In tutto e anche per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti ci atteniamo a norme e regole. Per lo smaltimento dei cartoni una volta ci rivolgevamo a ditte specifiche. Queste, nonostante i tributi da noi pagati al Comune per lo smaltimento di questo materiale, hanno preteso di essere retribuite da noi, ragion per cui a nostre spese adesso scarichiamo il cartone con i nostri camion nei luoghi prestabiliti. Lo facciamo in quanto autorizzati.”

Voi pagate una tassa comunale proprio per lo smaltimento del cartone. È così?

“La tassa è legata al peso del materiale di rifiuto. Noi siamo precisi e siamo in piena regola, avendo per ogni operazione e macchinario la giusta certificazione. Eppure, il Comune c'impone un tributo forfettario per quanto riguarda i rifiuti. In Italia gli enti comunali e statali non si basano su dati certi. Sono superficiali.”

Però la serietà viene pretesa dagli altri in un'Italia troppo facilona. Angelo, quanto per lei è importante avere cura dell'ambiente?

“Per me la Natura è tutto. Sono innamorato della Natura e del mondo animale. Combatto ogni giorno per stimolare la giusta attenzione verso l'ambiente e le problematiche ecologiste. Le mie ditte non fanno grande utilizzo di discariche perché col sublimatico (green) si lavora a impatto zero. Il problema è di chi smonta il pannello che noi vendiamo.”

Lo smontatore si attiene alle regole per lo smaltimento? O lo abbandona in una discarica qualsiasi?

“Purtroppo, la mancanza di rispetto per l'ambiente è un comportamento diffuso. Ci sono aziende che producono una piccola quantità  di materiale di scarto etrovano facile la soluzione di depositarla non nelle discariche apposite che richiederebbero da parte delle azienda la certificazione e regolarizzazione secondo la normativa vigente, ma in campagna. Se lo Stato non interverrà incentivando i controlli, si andrà sempre peggiorando.”

Purtroppo la mancanza di capitale non aiuta e non incoraggia le aziende a rispettare l'ambiente. Ritornando al discorso della stampa, il PVC cinese costa molto meno di quello prodotto e venduto nei Paesi occidentali?

“Costa molto meno e pertanto è il più richiesto perché non ci sono le certificazioni sugli inquinanti che i Paesi occidentali richiedono. E ogni normativa, ogni certificazione ha il suo costo. Ecco pertanto i motivi per cui i prodotti cinesi sono i più competitivi nel mondo.”

Come si potrebbe mettere fuori gioco la Cina nella produzione industriale?

“Solo se spuntassero investitori interessati alla produzione di quel determinato prodotto si potrebbe pensare in quel determinato settore a estromettere la Cina. Si otterrebbero prodotti di qualità, certificati, provvisti delle dovute garanzie e altamente competitivi. Le aziende europee che producono le bobine per la stampa in sublimatico (green) portano avanti una campagna ambientalista interessante. Per ogni bobina venduta, contribuiscono alla creazione di una nuova foresta sulla terra. Vede, basta poco ma è necessario credere in quello che si fa per mettere in moto una nuova e sana mentalità che, se ben divulgata, può stimolare l'interesse della gente e alimentare una nuova cultura.”

È proprio vero. Dalla semplicità nascono le idee vincenti e basta davvero poco per renderle fattibili. L'importante è credere nelle proprie idee. La convinzione personale può smuovere il mondo e oggi come oggi si ha bisogno di mettere in campo nuove idee per dare vita a una nuova economia che sia propositiva nei confronti del pianeta. Con questo intendo una economia che non s'imponga a discapito di altre forme di vita, ma proponga nuove regole empatiche e si proponga per dare vita a rapporti sinergici tra l'uomo e le diverse forme di vita che coabitano nel pianeta. Un tempo si pensava che la politica industriale fosse per costituzione avversa al pianeta e su queste basi si è costruito il capitalismo che con la coscienza di poi si è capito essere un fallimento per tutti. Oggi va prendendo piede una nuova economia allargata, una economia che richieda l'impiego di una coscienza nuova che non si basi su teorie di sfruttamento indotto, ma che pensi alle interrelazioni fra ogni materia e singolo corpo di vita, perché si possa stare bene tutti a partire dal singolo. Angelo e il figlio Jacopo partendo da questo principio stanno portando avanti le loro aziende e con le loro attività dimostrano non di fare la differenza ma di essere la differenza, avendo a cuore la salute del pianeta e proponendosi come soluzione alternativa a una imprenditorialità altamente inquinante.

Ringraziandoli di averci scelti ancora una volta per parlarci di loro e del loro impegno costruttivo a favore dell'ambiente, porgo a nome mio e della Redazione ad Angelo Modica e al figlio Jacopo i migliori auguri di un nuovo anno proficuo e redditizio.

Guarda il PDF: New Decor System

 

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