Ninna nanna in silenzio
Il Simbolismo è dire senza rivelare. Nell'adolescenza è il ponte con l'oramai superata età dell'infanzia.
Il Simbolismo è dire senza rivelare. Nell'adolescenza è il ponte con l'oramai superata età dell'infanzia.
Il disincanto nell'età adolescenziale lascia un marchio indelebile. È il bianco che diviene di colpo nero, senza confrontarsi col grigio. È la nuvola bianca che all'istante degenera in tempesta.
Durante l'adolescenza la finestra è comunicazione con l'esterno. È paura e desiderio. Amore e repulsione. La finestra è l'oltre, lo specchio è il se stessi.
L'adolescenza è la fase di apertura alla vita. La rinascita che si compie attraverso gli impulsi degli archetipi e la loro ambivalenza: paura e desiderio. Entrambi rappresentati nella loro immensità e profondità dall'immagine del cielo e del suo corrispettivo: il mare.
Questa prosa lirica ha una sua storia. Fu il mio compito in classe d'italiano durante il V ginnasio. Eravamo a fine anno e la professoressa ci diede traccia libera. Io le chiesi se potessi scrivere una prosa lirica e lei non si oppose. Il risultato fu questo componimento e ai quadri mi assegnò come voto dieci.
La libertà è di sprone alle ampiezze. È il vuoto che cerca il riempimento. Le anime hanno bisogno degli spazi della vita per rispondere ai reciproci richiami, per ritrovarsi.
Le parole pronunciate dall'amore suonano di vero e vanno in ogni caso rispettate. È degli stolti ridere di un cuore che ama e purtroppo, la nostra è un'epoca che predilige la finzione e accusa e respinge ciò che è vero.
Il neutro è associato all'indefinibile che non ha chiarezza. Spesso è visto come attributo degli angeli che non hanno sesso.
Il neutro è associato all'indefinibile che non ha chiarezza. Spesso è visto come attributo degli angeli che non hanno sesso.
I bambini rappresentano la speranza, la vita in cammino e la prima esperienza con l'ambiguità che ha bisogno di una consapevolezza più matura per essere smascherata. Il mondo dell'infanzia è magico se gli adulti sanno averne cura.
La fine dell'estate è ritiro nella propria intimità, necessario a scandagliare la personale profondità.
La solitudine è un sentimento. In realtà non si è mai soli, specie nel buio. Se si fissa qualcosa a luci spente, puntini luminosi compaiono all'esterno. Ruotano e danzano, proiettando fuori, quanto avviene all'interno dei nostri occhi. Da qui il pensiero che siamo soli, quando perdiamo il contatto con noi stessi.