L’arcano dello specchio. Dalla vanita’ all’assenza
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L’arcano dello specchio. Dalla vanita’ all’assenza

L’arcano dello specchio. Dalla vanita’ all’assenza

Amore e Psiche
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Lo specchio e’ importante. Serve a guardarsi, soprattutto a vedersi.

Pablo Picasso. Ragazza difronte allo specchio
Pablo Picasso. Ragazza difronte allo specchio

 

Oggi la gente lo utilizza per guardarsi, non di certo per vedersi. Abbiamo dimenticato lo specchio e l’autorita’ che nel cuore del suo arcano esso conserva. Senza lo specchio principi e regnanti un tempo erano nessuno. I potenti si ergevano grazie a scettro, corona e trono ma ogni giorno confermavano la propria autorevolezza dinanzi allo specchio d'argento che, nel suo ovale cosmico, al centro riproponeva la sola immagine di colui o di colei che si specchiava. Lo specchio era la finestra sul comando dello spazio e bisognava attingere insegnamenti dalla forma che esso rifletteva. Occorreva correggerla se non troppo autorevole o autoritaria. In qualche caso lo specchio induceva ad ammorbidirla nelle contrattazioni affinche’ queste si concludessero a proprio favore.

Lo specchio era un disarmante espediente di seduzione a piu’ livelli. Rifletteva l'immagine coerentemente al ruolo che il soggetto occupava. In silenzio impartiva ordini da uno spazio non visibile, un angolo dell’infinito ingannevole, perche’ ad ogni infinito ne seguono altri e il potere assoluto e’ solo un demoniaco miraggio. L’associazione diavolo specchio e’ risultata quindi inevitabile al punto che nel Medioevo si e’ creata una vera e propria sovrapposizione dei due termini di confronto, la cui somma ha dato luogo al concetto di vanita’.

lo specchio nei tempi e’ andato diffondendosi grazie all’incremento della cultura mercantile che ha favorito gli scambi e conseguentemente ha trasferito alla borghesia quelli che erano incontrastati privilegi dei nobili. La vanita’ incalzante ha fatto perdere l’orientamento dello specchio quale maestro di confronto diretto con la propria coscienza. Il potere ha scalzato il codice etico alla base della responsabilità dei ruoli, ottundendo i richiami correttivi di rimbalzo sullo stato di coscienza. Il potere ha destituito la potenza e l'individuo ha ridotto se stesso a schiavo della propria smania ambiziosa.

Oggi l'uomo si guarda ma non si vede. Lo specchio serve a sentirsi in ordine in un mondo governato dal chiasso e dal disordine. Non vediamo più noi stessi nello specchio, ma solo il riflesso della voce di turno che grida piu’ forte e impone ascolto. Siamo lontani da noi stesSì e da cio’ che vorremmo essere. Alimentando lo iato tra essere e apparire andiamo alla deriva di chi vorremmo rappresentare in piena autonomia dal clamore del mondo.

Ad allontanarci ulteriormente dall’arcano dello specvhio contribuisce senz’altro la realta’ virtuale. Il confronto oggi non è piu’ con se stessi ma con l’altro che s’ interfaccia ambiguamente attraverso i social. Siamo se troviamo plauso in chi sta oltre lo schermo del computer, nell’ignoranza che oggi impera.

 

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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