La Maschera: estasi ed estetica
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La Maschera: estasi ed estetica

La Maschera: estasi ed estetica

Amore e Psiche
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La vita è nel desiderio che non si assopisce. Nei bollori che trovano mediazione nel pudore.

Carnevale Venezia - Volo angelo
Carnevale Venezia - Volo angelo

 

Da sempre viviamo sul fulcro degli opposti, scaraventando l'idea della morte che ci vuole tutti indistinti nella crudità delle differenze. Parlare di nudità significa recuperare in sé l'aggancio alla dimensione sacra e pura da cui gerarchicamente ha avuto luogo il discernimento del bene dal male e la conseguente scala di valori.

"Principe e principio" trovano il loro accordamento simbiotico, un'assonanza che va oltre il semplice sentire degli uomini. Riconquistare in sé un principio perduto da cui tutto ha avuto inizio, significa aggiungervi molteplici significati e attributi che rafforzano la sua verità e identità.

La maschera in questo processo di ridefinizione plurima ha avuto un ruolo fondamentale, riconducendoci al principio che unisce la vita alla morte. Oggetto di seduzione enigmatica, capace di risvegliare i sensi più istintuali ammantandoli di eleganza estetica, è riuscita a riportare l'uomo alle origini ancestrali. Agendo sul piano dell'estetica temporale e altresì metastorica, ha un linguaggio che sfonda gli attributi moralistici per il fatto stesso di legare la bellezza incontrollabile della nudità alla morte.

È impossibile che tale intreccio venga compreso da tutti e la maschera finisce per evidenziare tra gli ultimi quel divario sociale, prima ancora di Pensiero, che attraversa città d'arte prestigiose da sempre, come Venezia. Tra lusso e sfarzo decorativo del Rococò prima, poi del Barocco, Venezia seduce ed esulta attraverso la mascherina, e la gondola è un'efficace rappresentazione di questo mancato equilibrio che trova sfogo nell'animo sfaccettato degli artisti.

Luogo degli estremi, Venezia è città di torbida sensualità associata alla morte e di quel volo impossibile che tanti tentano e che rimane impresso attraverso l'icona carnevalesca del volo dell'Angelo che rende possibile l'approdo nell'altrove.

In sospensione tra lembi di nebbia e un presente d'acqua maleodorante, Venezia si consacra a icona di decadenza da cui facile sarebbe scappare, se non si avesse l'animo inquieto. Chi possiede tante vite come il Casanova proteso verso più orizzonti, anela ai giochi ingannevoli della seduzione, pulsando di un presente infallibile che vorrebbe irretire giovinezza e virtù calamitiche. Il pantano della vecchiaia costringe l'uomo nella sua gabbia di mesto osservatore a cui è preclusa la seduzione di nuove albe da gustare nella pienezza della soddisfazione dei sensi anche fisici. Venezia plasma l'ideale di trasgressione non più effimera, che racchiude il senso della vita nel romanzo di Thomas Mann, in cui l'adorazione della bellezza diviene preludio di un amore abbracciato dai sensi al di là di ogni connotazione sessuale. Venezia ridiventa così trasposizione della maschera come principio e fine per il suo essere nudità assoluta, velata dalle sovrastrutture culturali in una danza di abnegazione e respingimento. La doppia valenza che nella cultura perbenista traccia un solco incolmabile tra ciò che è, e pertanto stabile, e ciò che appare rivestito di sfoglie e pertanto apprezzabile come ricordo vago del primordiale. Questo ormai visto e interpretato come nostalgica verità di sfondo a ogni essere e in primis, al Creato stesso.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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