La Creativita' nella Natura. Il pavone e il cigno
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La Creativita' nella Natura. Il pavone e il cigno

La Creatività nella Natura. Il pavone e il cigno

Amore e Psiche
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La Creatività è instaurazione di una nuova armonia che ha per principio la rottura di leggi e schemi. La Creatività è una forma di luce naturale che succede alla luce precedente ormai convertita in buio. È delle epoche che constano di un basso numero di esempi culturali e artistici adagiarsi tra le tenebre, mancando stimoli e nuovi impulsi.

 

La Creativita' nella Natura. Il pavone e il cigno
La Creativita' nella Natura. Il pavone e il cigno

 

La Creatività è quindi costruzione anche concreta di un concetto che unisce anima e pensiero. L'intelligenza dell'anima la ritroviamo in seno alla Natura, componente essenziale del suo corpo animico che l'uomo ha convertito in archetipo primitivo e legge primordiale della trasformazione. Nel ritorno ciclico la Natura trasgredisce e ciò la rende meravigliosa. Il ritorno è legge di costanza, ma grazie alla Creatività, questa forza magica impressa nella Natura, tutto si ripete e tutto sembra nuovo nell'ordine delle cose che appartengono a ciò che l'uomo ha trovato di preesistente a lui. L'uomo inizialmente ha preso dalla Natura, ha attinto da lei le proprie immagini e ad essa le ha restituite. Pensiamo ad esempio alla creazione dei primi giardini costruiti dalle civiltà mesopotamiche più antiche. L'uomo ha elaborato la Natura applicandola al proprio gusto estetico che è stato affinato in lui dalla stessa. Così nascono le prime aree verdi,intese come nobilitazione del preesistente a cui si somma la reverenza verso chi rappresenta il popolo, stando a capo della gerarchia sociale.

Nelle fiabe troviamo in relazione alle realtà principesche mediorientali la descrizione di incantevoli giardini dove vivono meravigliosi pavoni e piante lussureggianti. Il pavone è un simbolo teriomorfo solare, associato poi alla realtà immaginifica della fertilità. L'immagine si compie nel destino e ciò spiega il carattere ritualistico di determinate icone ritornanti nel corso delle civiltà. La magia si compie attraverso le immagini e il pavone, simbolo dell'arco solare descritto durante il giorno dall'alba al tramonto, assicura stabilità e vita lunga al sultano e al suo popolo.

Il sole è tutto per le civiltà mediorientali, in quanto punto di riferimento nelle lunghe peregrinazioni dei popoli nomadi. La centralità è nel sole e la lettura dei suoi spostamenti imprime nella storia di quei popoli il carattere magico sacrale.

Al contrario, nelle civiltà nordiche prevale il carattere lunare, in quanto le ore diurne sono elastiche e soggette a lunghi letarghi. La luna è colei che regna nella dimensione del sogno e la vita è concepita come un sogno dentro a svariati sogni. È diluizione nella dimensione magico sacrale. Le notti compongono una collana di diamanti incastonati l'uno nell'altro e questa visione rielaborata dall'anima dà luogo ai mandala celtici.

La vita è un sogno nel sogno e attraverso questo la Natura elabora la sua fertilità creativa che influenza la fantasia estetica dell'Uomo. Al pavone che sorprende con la sua ruota, corrisponde nelle civiltà nordiche europee celto germaniche il cigno che col sua candore rappresenta la luce del sogno che scorre sulle acque immobili della notte. La creatività lunare è propriamente femminile ed è strettamente legata alla dimensione dei boschi sui quali impera la luna. Il bosco è il santuario ma anche l’esercito che compone un labirinto capace di forgiare nell'animo grandi uomini.

Ritornando alla creatività che si espande nei cicli chiusi del ritorno, un esempio ci è dato dalla simmetria flessibile degli equinozi e dal parallelismo sfuggente nella rotazione ciclica dell'anno. Primavera e autunno si corrispondono ma non in modo così fedele da sovrapporsi l'una all'altro. E qui interviene e agisce la creatività della Natura sottoposta a svariati fattori dai quali si inalbera liberamente esprimendo appieno se stessa. Nel suo ciclo la Natura si reinventa ripartorendo se stessa di continuo e da questa imprevedibilità ingegnosa che la caratterizza, si trasferisce e concretizza nel pensiero creativo umano che ha dato luogo alle primitive teogonie in cui gli dei concepivano per partenogenesi. Ristabilivano così il filo perduto con l'androginia primordiale caricata di elementi estetici e creativi.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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