Siamo soliti associare la nebbia all'amorfo scialbore che è tenebra e contrario della luce. La nebbia è invocazione soffusa, muto sentire che abita un'altra dimensione della luce ed è in essa presente. La luce è nebbia. Pulviscolo che confonde a seguito dell'abbaglio feroce.
La luce è padrona e consente a chi essa sceglie di diventare entità. È il potere esplicitato dalla magia del Creato e pertanto regalità e potere esercitato dalla superficie irrorata dal sole. Eppure anche la luce serba un inaccostabile segreto. Eppure anche la luce esala la tenebra dell'inarrivabile e asperge la sua nebbia che è espressione delle forme viventi e dei loro limiti.
La luce come la nebbia espande aloni che esprimono i confini del loro agire. L'alone è mascherata partecipazione che richiama al desiderio di appartenenza che espande il suo potere nello spazio. L'alone è di chi lo determina e ancor più di chi lo percepisce e viene dall'uomo inteso come corona del dissolvimento delle forme. Oltre esso c'è la santità che è raggiungimento della luce pura. Oltre ad esso di è nella regione dello spirito, ragion per cui all'azione della luce corrisponde l'aureola della santità e della beatitudine angelica. Al di qua c'è il mondo terreno e transeunte dove domina il cangevole determinato dalla dinamica instabilità della vita legata alla dimensione del Creato. La nebbia ci ricorda i passaggi labili e sottili dalla tenebra alla luce e viceversa, e il cammino operoso dell'uomo che per merito del libero arbitrio sceglie la strada verso cui incamminarsi, il sentiero di luce o al contrario quello del buio. In tale prospettiva ogni cosa presente e determinata dalla Natura acquisisce un proprio luogo inteso come significato. La montagna è manto protettivo che sbilancia verso la dimensione astrale che è propria della luce. Le pianure al contrario, suggeriscono l'idea di permanenza che può essere travalicata dall'operosità umana in un senso o nell'altro. La montagna si fa simbolo di grandezza e del finito che contiene l'Infinito. È materia grave che trasmette la leggerezza dello spirito che tramite essa s'incanta, trascendendo il terreno.
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