La Domenica, nella purezza delle cose
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La Domenica, nella purezza delle cose

Amore e Psiche
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Natura morta di Giorgio Morandi
Natura morta di Giorgio Morandi

 

La Domenica è fatta per concentrarsi su tutto ciò che gli altri giorni ci sfugge. Sulla luce profonda che alberga nelle cose. La domenica è il giorno del riposo ma non per le attività dello spirito.

È la domenica, il giorno della casa in cui si fa ritorno alla dimensione sacra di partenza che ci fa essere figli del Cielo. Questo è un punto fermo che non dovremmo dimenticare ancora di più oggi che è in atto un terribile stravolgimento dei valori.
Per gli animali è sempre domenica perché loro non escono mai dal recinto della loro individuale indole. E così, capita di domenica che le cose emergano nella loro scintillante purezza, non contaminate dal lussurioso pensiero che fa dipendere dall'uomo ogni realtà costituita. Costituita e non precostituita, ossia determinata o realizzata dall'uomo e non dalle forze divine. Capita allora che spontaneo, con il corpo a riposo, emerga il significato dei prodotti artigianali, nella loro storia spesso da noi dimenticata. Abbiamo imparato nell'era moderna a considerare ogni oggetto o alimento un elemento a se stante slegato da tutto e dai suoi simili. Come le persone anche il pane ad esempio è considerato un pezzo singolo sganciato dagli altri, e questo lo ha difatti annullato.

Esiste la collettività costituita di elementi simili che viene eliminata nell'utilizzo di un nome generico che è di fatto indicativo dell'unicità in sé che fa la storia e pertanto ha un'anima. Il pane e non i pani. Il pane è sacro perché nel suo singolare è una stirpe sacra vera e propria che lo particolarizza fra tutti gli altri elementi. Così il latte e il vino. Sono cibi che hanno sviluppato un'anima nel loro percorso fino ad oggi. Un'anima sovrana e assoluta che trasmettono all'uomo. Esiste il panificatore ed esiste il pane. Nonostante l'anima del panificatore che abbraccia e rimane come un'orma impressa sul suo sfornato, il pane ha un'anima sua che potremmo definire trascendente e che ha sedimentato una vera e propria tradizione. Non dimentichiamo riflettendo su questo che la tradizione non è solo un annovero di sterili usanze e costumi. La tradizione è permanenza di un corredo di rituali preesistenti a noi e che noi umani abbiamo il sacrosanto dovere di salvaguardare e di tramandare. La tradizione è di una famiglia o di un popolo che ha una sua spiritualità e allora, in questa luce, tutto ha un'anima e a noi il dovere di apprenderla.

La domenica diviene spunto per riflettere sull'anima delle cose che sta a noi rispettare e con cui sta a noi entrare in relazione per completarci, per imbrattarci di cielo e poi della sovranità della terra, sovranità per l'aver conferito alle ali oltre alla leggerezza quella concretezza che ci rende discepoli dell'Altissimo.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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