La casa di una donna è il corpo del suo uomo. Si è portati a credere il contrario in quanto ogni corpo, sia maschile sia femminile, sguscia dal ventre materno di cui si riappropria il compagno durante l'atto sessuale. Si esce che si è nuovi e si ritorna nella dimensione della casa dopo aver appreso tanto o abbastanza.
Il ventre materno è la sede dell'abbandono, il ventre della compagna invece è il luogo per il quale si è disposti a impugnare anche le armi. L'eroicità antica in questo si ritrova, riaccorpando gli elementi disgiunti di Patria, Amore e Famiglia nell'elemento unico del ventre femminile. La conquista di una donna, altro il possesso, è la dimostrazione che l'uomo rivolge innanzitutto a se stesso di essere abbastanza maturo da pensare a una stabilità. L'uomo realizzato ha una donna e ha messo su famiglia. Questo è uno stereotipo ancora attuale legato all'antico bagaglio di memorie ancestrali che ci portiamo dentro dai primordi.
Per l'uomo la donna è la sede del proprio centro e per lei è disposto anche a morire. Altro è l'orgoglio maschile ferito di chi si vede messo in difficoltà da uno o più contendenti rivali. Purtroppo, come abbiamo imparato già con altri temi, nel momento in cui l'Uomo si separa dalla cultura ancestrale, i principi perdono valore, scadendo in tradizione.
Una terra che non porta frutti è una terra sterile.
Quanto detto sopra a proposito dell'uomo va traslato anche alla donna per la quale l'uomo è la propria casa. Anticamente il viaggio della donna coincideva con l'abbandono della casa paterna, quando si univa in matrimonio all'uomo prescelto. L'abbandono della casa paterna è la traslazione incontro a una nuova meta che è innanzitutto interiore. La donna si trasferisce e diviene lei casa, ossia focolare della nuova coppia. E ciò è possibile in virtù del fatto che c'è il prescelto. La terra dipende dal suo albero che si nutre a sua volta della terra in cui ha posto le sue radici. Entrambi, terra e albero sono legati da fattori di scambio osmotico sul piano innanzitutto dell'energia.
L'uomo è la casa fisica, la donna è la casa in termini animici. È centralità o fuoco eterno nella continua evoluzione. Da qui la concezione che l'Alchimia fosse in rapporto molto stretto con il Femminino.
È interessante la differenza in rapporto ai termini "casa" e "focolare" messa a punto dalle culture anglo germaniche che usano differentemente il termine "casa" in rapporto a quanto si vuole esprimere. Esiste la "casa" fisica ed esiste la "home" come luogo familiare o focolare domestico. Il termine "home" merita adeguate riflessioni. La "home" è il luogo del silenzio e della pace. Entrati in casa si chiude la porta e ci si rivolge alla propria intimità. È il luogo della dimensione antetempore che ritroviamo nell'Om delle discipline orientali. "Home" è il luogo della risonanza interiore. È il privato appartato ed evidenziato ulteriormente dalla suddivisione tra zona giorno, al piano inferiore, e zona notte al piano superiore. La copertura corrisponde in una simmetria animica alle fondamenta riservate alla cantina. Al cielo superiore del tetto corrisponde quello interiore del sottoscala.
Gli etimi "Home" come anche "woman", "Om", "Nume", e anche "Nome" inteso come sede della propria individualità sono accomunati dal sentimento in base al quale la casa è il luogo della rivelazione interiore e della sacralità della vita affidata alla divinità Madre tramite cui veniamo al mondo.