La vacanza per me è questo. Essere dove sei tu, come nella vita. Anzi, ancora di più, dal momento che la vita ci porta a continue distrazioni. La vacanza quindi per me più degli altri periodi è concentrazione. Vivere all'unisono nel e con il respiro dell'altro. Per nulla evasione, forse perché io mi adagio come un guanto allo spessore della mia intimità.
La vita esteriore è distrazione continua per ciò che c'è e potrebbe svanire come tutto ciò che è della sfera contingente. La vita interiore invece, è popolata di affetti. A volte persone, a volte sogni, ideali e progetti a cui diamo spesso volto e nome. In ogni caso, è la profondità vera in senso lato, e perché si trova sotto la corteccia e a stretto contatto con la linfa vitale che è l'anima, e perché legata alla verità. Tutto quello che è superficie è modificabile. I venti della vita la molestano e la modellano. Alla bellezza interiore il compito di influire sull'influenzabile, in modo da rendere meraviglioso sul piano dei contenuti quanto si svolge in superficie.
I due mondi esterno ed interno è giusto che comunichino. Il compito di quello interiore dovrebbe essere sempre adagiare strati di imperturbabile purezza sulla nostra pelle logorata dal tempo e dalle vicissitudini esperienziali. Che il bello interiore prevalga sempre e ci prepari la strada all'Eterno.