Dove dimorano i personaggi delle fiabe? Dove dimora ciò che incanta e per i più non è mai esistito?
In quest'epoca buia dominata dalla menzogna, tutto ciò che ci ha fatti respirare in passato, dalla buona musica alla letteratura di sogni e umanità sembra essersi dissolto. La sepoltura che ha contraddistinto il passaggio a nuove epoche, pernettendone la successiva riesumazione, oggi va incontro a un fatto nuovo che va oltre l'oblio e che io definisco vera e propria dissoluzione. Perché questo?
L''umanità semplice fatta di accordi per nulla fragorosi che costellano l'esistenza dei personaggi fiabici, oggi è abbattuta da una non umanità fatta di tenebre e di preclusioni. Alle qualità umane smantellate si aggiunge lo smantellamento dei presupposti al coraggio di agire che smuove nel silenzio le creature del sottobosco e di tutto il repertorio culturale sensibile e fantastico.
Se nei miti lo straordinario è legato alla lotta efferata per il conseguimento di un obiettivo che vede la morte delle spoglie della mediocrità umana in vista di ideali superiori che andrebbero a impiantarsi nella società per una umanità migliore, quindi profondamente umanistici, nel repertorio fiabico tutto scorre nella corrente del tempo e quanto l'uomo incontra di straordinario, è presente ma al di sopra delle percezioni comuni. Siamo noi ad attrarre il fantastico se in grado di coltivarlo. E per coltivarlo si ha bisogno quell'afflato che lega l'esistente sensibile ai sensori della sensibilità individuale.
Occorre essere magici oer attrarre il magico ed è quanto il Comunismo in tutte le sue espressioni ha di fatto abortito o soffocato del tutto.
Il respiro magico delle cose ha sempre aiutato l'uomo a perfezionarsi uscendo da se stesso e a lui stesso facendo ritorno. Noi oggi siamo fuori dal tempo ciclico delle cose e siamo più che in altre epoche precipitati in un'ordinarietà frammentata, fatta di episodi di entrata e di uscita dalle condizioni di apertura agli altri, o meglio, in una nuova ordinarieta' che priva della disponibilità verso gli altri, recidendo così i legami con tradizioni e cicli di cambiamento inscritti nell'ordine della Natura.
All'ordine sacro si va imponendo un ordine marziale terapeutico, educando a un senso di lotta contro la tradizione e contro noi stessi.
Le creature fiabiche sono soffocate insieme al loro corredo simbolico ed è questa una tragedia che angoscia e fa tanto rumore negli animi più sensibili. Non può esserci concretezza che non venga ispirata dalle sorgenti sacre e misteriose che abitano la nostra legenda emozionale più antica. I nostri avi dimorano nel santuario sacro delle cose che noi andiamo debellando, offendendo Dio e profanando il Creato.