Una scia perpendicolare è slancio, è toccare l'oltre. Siamo soliti attribuire l'oltre a ciò che ci aspetta sulla retta del tempo, vederlo sul piano in orizzontale. In questa realtà spoglia di ogni riferimento al Sacro, l'oltre è ciò che ci aspetta camminando verso il futuro sulla linea del tempo.
Manca il richiamo all'Alto, così come all'altro come scrigno di tesori interiori. L'Altro oggi è visto con sospetto, come un pericolo temibile. Come l'incognita in rapporto al virus ma anche come lo sconosciuto che riserva cattive sorprese sul piano degli impulsi aggressivi non solo verso donne e bambini. L'altro è la costruzione di questa pandemia che ha alimentato forti discrepanze tra i vaccinati e i non vaccinati e i parziali vaccinati trattati alla stregua dei non vaccinati. Nella categoria dell'altro non compaiono più solo gli untori ma le persone disturbate psicologicamente da curare negli ospedali, come sta già avvenendo nei reparti Covid.
Ormai la qualità della vita passa attraverso le scatole chiuse che con un click si aprono all'interno del computer, tramite l'apertura delle finestre che permettono di accedere alla realtà virtuale. Lo svuotamento del pensiero porta all'annullamento della persona e del suo patrimonio interiore, a ogni forma di curiosità sensibile che un tempo accresceva il senso di Mistero umano collegato al principio Primo che nutre e mantiene in vita l'Universo. Oggi non è più così. Dio è la Scienza non più intesa in chiave umanistica. È la conseguenza di un rafforzamento della tecnologia che non contempla l'individuo nelle sue unicità biologiche oltre che psichiche, e porta avanti un modello inesistente, a cui collegare tutte le singolarità sensibili.