Dalla croce all'alba. Nuove verità
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Dalla croce all'alba. Nuove verità

Amore e Psiche
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Paolo Caliari, detto il Veronese - Resurrezione, Chiesa di San Francesco della Vigna, Venezia
Paolo Caliari, detto il Veronese - Resurrezione, Chiesa di San Francesco della Vigna, Venezia

 

E si compie la notizia. È Pasqua. La notizia che corre di voce in voce, di gente in gente resterebbe tale e fine a se stessa se non fosse supportata dal fatto. E il fatto consiste proprio nella Resurrezione dalla morte che ha in sé il germe di una nuova vita.

Con Gesù la morte abbraccia una sfera più grande ed esce dai confini della storia, per assumere valenze ultra cosmiche. Da allora in poi, da quell'alba, l'umanità si è trovata sbilanciata verso una dimensione spirituale senza precedenti. Ciò che era Mito è diventato notizia e fatto. Le deità precedenti, le profezie del Vecchio Testamento acquisiscono l'attributo di Verità per incidere la vita degli uomini e deviare il corso della storia.

La rivoluzione rappresentata da Cristo è nuova in tutti i sensi ed è una rivoluzione che muove all'insegna della pace.

Che cos'è la pace se non un traguardo conseguibile solo attraverso il superamento dell'attaccamento ai beni materiali e l'abbraccio di contenuti che sono propri dello spirito?

"Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito."

È questa la forma di deposizione che anticipa quella dalla croce. Il corpo resta, ciò che è spirito sale trascendendo la materia che in questa operazione si ritrova illuminata e arricchita di nuovo senso.

A Pasqua insieme a noi esseri umani rinasce anche la natura. La rinascita col Cristianesimo acquisisce un nuovo verso che va oltre il concepito e il visibile che quindi accoglie l'invisibile, ossia lo spirito, secondo l'accezione romantica. Si esce dal Mito e dai suoi labirintici meandri di popolo che hanno portato all'adempimento della Tragedia.

Persefone Proserpina risorgeva dal sottosuolo per rivestire di bellezza la Natura. La stessa azione compie il coniglietto Ostra della cultura celtica, affine per molti versi all'Artemide Diana, invogliando ad aprire gli occhi all'esterno.

Con Gesù, il Cristo, saliamo oltre il cielo, nella dimensione iperuranica mai prima di lui così vicina e palpabile. Prima di Lui c'erano solo teorie della ragione che tende ad abbracciare ciò che non le compete. Pensiamo al mondo delle idee di Platone.

Ecco pertanto acquisire un senso l'espressione "Tu hai fatto nuove tutte le cose."

In Lui le tradizioni passate non vengono cancellate ma inserite in una nuova visione che pervade il mondo intero e ci riporta alla tanto sospirata unità.

Di che parli, Maestro?

Il suo linguaggio era incomprensibile perché al di fuori di ogni dottrina precostituita. I sapienti lo snobbavano, i semplici non lo capivano ma a differenza dei primi gli credevano.

La comprensione allora, capiamo bene, poco ha a che fare con la cultura acquisita e il prestigio sociale. È dal nulla che si sviluppa e in rapporto alla profondità interiore e ai suoi spazi. C'è una sintonia, un'armonia di note nascoste tra le valli interiori e gli oceani che ci sovrastano. Occorre credere sulla base della comprensione, non dell'acquisizione di dati ed è quanto ci comunica la rappresentazione forse più sacra di tutto l'iter della Passione, in cui troviamo le donne ai piedi della Croce, da qui ad accorrere al miracolo della pietra rimossa dall'imboccatura del sepolcro e a dare l'incredibile annuncio.

Occorre sentire il dolore nell'anima per ravvisare la salvezza.

Lo spirito martoriato, vessato, ucciso risorge dopo essere stato accolto da una nuova versione della coppa che è la congiunzione delle mani del Padre. È offerta e dono rivolti al Mistero Celeste che li accoglie e trascina con sé nella luce della verità il Figlio morto. È un cammino che da allora si compirà per tutti. Se lo spirito s'incarna per accedere a questa vita, il processo inverso si realizza nel passaggio all'altra dimensione, trascinando con sé il corpo nell'unica verità che è quella ultramaterica. Insieme a questo l'altro grande insegnamento: muoviamo e risorgiamo con l'altro, il nostro prossimo, che soffre e muore, nel momento in cui ci rendiamo partecipi del suo dolore, confermandoci così in un'unica unità.

"Madre, ecco tuo figlio" e indica Giovanni ai piedi della croce. "Giovanni, ecco tua madre."

Con la Pasqua entriamo nella luce della Verità che attiene alla sfera dello Spirito e delle acque superiori in cui ogni goccia è unita alle altre invisibilmente, inseparatamente. Incessantemente.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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