Giano e Giunone, il pensiero dietro al tempo
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Giano e Giunone, il pensiero dietro al tempo

Amore e Psiche
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Statua di Giunone
Statua di Giunone

 

Ogni stagione ha un suo inizio. Attraverso i segmenti di tempo riflessi nelle stagioni si sbroglia la vita. Nasciamo e siamo freschi, giovani con il fine di sviluppare saggezza e maturità. Si è bambini, poi giovani, e nella fase discendente della curva, persone mature e in ultimo vecchie.

È quanto realizza la vita in tutte le forme di esseri viventi, tenendo ben conto del fatto che ogni morte ha in sé il germoglio di una nuova vita. Questo è quanto si realizza nella dimensione spazio temporale in cui siamo dalla nascita. Forse, tra le stelle e in una realtà parallela o sovrastante questa, la vecchiaia in forma di saggezza porterà senza il passaggio attraverso la morte a sorgere in questa terra. È quanto accade ai principi primi in forma di deità. È quanto ci porge dopo dovute riflessioni anche la nascita di Gesù, forma umana del verbo divino più antico del tempo. E allora, rimanendo in questo ambito, più che di vecchiaia dovremmo parlare di antichità in relazione all'Assoluto.

Su suddetti argomenti si intrattiene il mondo greco riflettendo sul valore della completezza e della giovinezza in rapporto al fattore tempo, stabilendo come regola di pensiero che tutto su questa terra scorre e che pensare a una realtà fissa, ci trasferisce inesorabilmente nella dimensione oltre lo spazio e oltre il tempo. Su tali argomenti si fonda il pensiero di Parmenide e Aristotele i quali però ci presentano due modi diversi di concepire il finito rispetto all'essere. Per il primo, finito è l'essere completo, per il secondo è l'essere nella contingenza.

Il finito in rapporto al tempo spiega anche il nome di due mesi in riferimento alla cultura greco latina. Gennaio apre il ciclo dell'anno ed è consacrato al dio Giano che col suo bifrontismo ci parla dell'inizio del nuovo in relazione alla fine del vecchio. Somigliante al nome Gennaio troviamo quello di Giugno. L'assonanza si spiega sulla base della derivazione etimologica. Gennaio deriva da Giano e Giugno da Giunone. Questo era difatti il mese dedicato alla sposa di Giove, irreprensibile moglie.

Giugno rappresenta il mese della pienezza e della fertilità grazie al caldo non ancora asfissiante che muove la vita. "Giunone" significa infatti "giovinezza" in rapporto alla fecondità e il suo corrispettivo greco è Hera la cui radice ritroviamo nella parola "sfera" che è la figura geometrica che più di tutte esprime la completezza e la perfezione. La ritroviamo infatti separatamente in rapporto alla donna e alla fanciullezza. La sfera rimanda alla pancia della donna gravida che rappresenta la fertilità. Nel secondo caso, della fanciullezza, essa ricollega alla palla in uso tra i bambini. La palla che rotola è il gioco più primitivo che si conosca e ci riporta al tempo che scorre e all'evoluzione dell'essere. Era il gioco più comune in uso tra i bambini greci, quello con la palla, e dal termine "sfera" ha avuto origine il nome della dea. Stupisce il fatto che un gioco abbia dato i natali al.nome di una dea, ma neanche tanto se teniamo a mente che per i Greci il gioco aveva valore pedagogico perché portava alla conoscenza del corpo in rapporto allo sviluppo della mente. Col gioco i Greci avvicinavano i più giovani all'arte bellica e alla frequentazione del gymnasium da cui deriva il nostro ginnasio in rapporto alla scuola liceo classico, e la parola ginnastica perché per i Greci valeva la regola poi acquisita dai Romani "mens sana in corpore sano".

Ritornando ad Hera e alla radice del nome in sfera, entrambe le ritroviamo in rapporto alla terra di cui la dea era la protettrice, nei termini scientifici e che definiscono un rapporto con la dimensione spazio temporale. Atmosfera, letteralmente "sfera del respiro" ed "era" intesa come epoca, sono due tra i più diffusi esempi.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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