Il senso dell'amore in una vita priva di senso. I giovani di oggi nell'incontro con Leopardi e Cristo
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Il senso dell'amore in una vita priva di senso. I giovani di oggi nell'incontro con Leopardi e Cristo

Amore e Psiche
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Recanati - Camera da letto di Giacomo Leopardi
Recanati - Camera da letto di Giacomo Leopardi

 

Nel tempo siamo immersi e nel corso del tempo, con il passar degli anni, perdiamo il senso del tempo. È come se la vita dirottata dalle nostre scelte in gioventù, all'improvviso ci sfuggisse di mano facendoci perdere la correlazione tra gli episodi riesumata dai ricordi.

E allora accade ancor più che durante l'infanzia dove il pescato del ricordo è ancora esiguo, che alcuni eventi vengano riesumati e ricompaiano vividamente mentre tutti gli altri accaduti in un tempo posteriore a malapena si affaccino da un orizzonte vago. Si perde il senso del tempo consumando la vita e collezionando esperienze.
In base a quali requisiti un'esperienza merita di essere definita tale?

Possono chiamarsi esperienze gli episodi legati in gioventù all'avventura d'amore, i primi passi mossi verso l'altro, per chi fosse ben disposto a vivere la vita da una certa angolatura. Esperienza però può altresì essere definito il primo volo di rondine osservato dall'ultimo piano di una stanza d'albergo o dai vetri di una stanza qualunque. Esperienza è pertanto quanto ai nostri occhi riappare come nuovo perché inciso nella memoria. Allora forse, alla luce di quanto detto, dovremmo cambiare definizione alla suddetta parola. L'esperienza non sarebbe quindi legata a ciò che facciamo, bensì a quanto siamo presenti in noi stessi mentre si compie qualcosa.

Essere in noi stessi è l'esperienza più difficile che oggi in questa modernità ci possa capitare di fare. Siamo talmente assorbiti e bombardati di impulsi inutili e anche nocivi da essere sempre più lontani da noi stessi. Spesso gli adulti si lamentano che i giovani di oggi nonostante possiedano già dalla nascita una dimestichezza con gli aggeggi elettronici, sembrano non imparare nulla dal confronto col mondo. Le esperienze scivolano loro di dosso senza riportare contenuti nel cuore. È come se non vivessero alcuna vita. Allora accade che abbiano una bulimica fame di vita che non li porta a crescere ma a restare fermi dove sono, sospesi sulla corda del tempo. Cosa rende questi giovani assenti da quanto accade e dalle azioni che compiono? L'assenza del proprio cuore. L'agente che mette in funzione il cuore è l'amore. È l'amore che fiorisce in noi a porci sulla linea di osservazione di una rondine al primo volo, ovunque noi siamo. È l'amore che matura nel cuore che porta l'anziano a confidare che con quella determinata donna è stato diverso che con tutte le altre. I giovani di oggi non hanno amore per se stessi, né per la vita. Tutti noi oggi collezioniamo momenti per un'anima che mai sarà riempita e mai sarà dissetata.

Pensiamo a Leopardi, alla sua vita apparentemente vuota perché priva di tanti svaghi. Cosa gli ha permesso di esprimere pensieri e concetti così elevati? Di concepire opere che tuttora brillano nel firmamento della migliore letteratura? L'amore per quanto si compie, da lui interpretato come amore per la Natura, gli ha permesso di essere in una realtà apparentemente piatta ma altrettanto ricca di senso. Ecco perché è importante che i giovani di oggi si avvicinino allo studio dei sommi poeti e letterati. È importante imparare a cogliere il bello laddove i loro occhi non si soffermerebbero mai, a prescindere che si abbia un credo o no.

"Io faccio nuove tutte le cose" dice Gesù in un passo tra i più belli del Vangelo. Ciò che fa fare la differenza è l'incontro con l'amore che con Lui si fa corpo fisico riportandoci a rinascere con Lui in un altro modo di concepire la vita. Perché lui è il Nuovo, Lui è il Figlio dell'Uomo.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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