Le mani giunte nell'architettura sacra, come richiesta e adorazione
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Le mani giunte nell'architettura sacra, come richiesta e adorazione

Amore e Psiche
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Pietro Alemanno, Madonna della Misericordia, 1494 (Sarnano, pinacoteca civica)
Pietro Alemanno, Madonna della Misericordia, 1494 (Sarnano, pinacoteca civica)

 

La preghiera è congiunzione di sentimenti e ragione. La preghiera è smussamento di ogni spigolo. È richiesta e ringraziamento della tanto sospirata armonia. Espressione gestuale della preghiera sono le mani giunte intrecciate o con le dita rivolte verso l'alto. Nel primo caso sempre più in disuso, si esprime la volontà di una congiunzione stretta e dinamica di ciò che è terreno con il principio assoluto.

Di un legame inestricabile in grado di aiutare a sopportare qualsiasi sofferenza. È l'equivalente di Dio tra noi, Dio in me

Nelle raffigurazioni plastiche l'espressione di questo inestricabile rapporto è resa attraverso la cupola piatta e l'iscrizione del quadrato nel cerchio, entrambi esempi dell'architettura araba.

Le mani congiunte in preghiera con le dita puntate verso l'alto le ritroviamo nella rappresentazione dei campanili, così come dei comignoli e delle cupole a punta. Le mani congiunte indicano adorazione che rintracciamo nell'iconografia cortese medievale e rinascimentale di derivazione bizantina. Qui i due palmi non si congiungono ma lasciano uno spazio d'aria a significare la distanza tra creatura e Creatore, una separazione che pone un freno all'immanentismo divino. È questo un concetto che spiega la fervida fede del mondo russo ortodosso che, per quanto influenzato dalla spiritualità araba e mediorientale, ha acquisito una sua precisa e incrollabile identità.

Per i musulmani, ossia "sottomessi" la genuflessione rimanda alla presenza di Allah nel mondo tramite il profeta Maometto. L'adorazione supera la supplica, ragion per cui la preghiera a mani intrecciate non è in uso.

Veniamo adesso al significato sacro che si rintraccia nel comignolo elemento integrato dell'architettura rurale e poi urbana. Il comignolo rientra nel corredo simbolico di cui fa parte anche il campanile. È luogo di rivelazione di un fuoco acceso che poi viene convertito in fumo. Dall'uscita del fumo gli antichi veggenti prevedevano il futuro di una famiglia o di una intera collettività, a seconda che esso provenisse dalla dimora di una persona autorevole o da quella di una famiglia semplice.

Il comignolo è la parte conclusiva del camino luogo sacro perché sede del fuoco che trasforma e purifica. La struttura interna di Castel del Monte è contraddistinta da numerosi e grandi camini per ciascun ambiente e ciò suggerisce che in realtà il luogo fosse ben altro rispetto al castello di caccia supposto all'inizio delle ricerche svolte sull'origine del sito. La presenza dei camini induce a pensare che la struttura fosse un luogo iniziatico di trasmutazione alchemica pratica oltre che simbolica.

Dai buchi dei comignoli entra ed esce la befana in riferimento alla circolarità dell'anno e alle esperienze rituali tramandate dalla ruralità più antica incentrata sul Femminile. La fatina di casa, l'augurio della casa fuoriescono dalla stessa placenta di un paganesimo ancorato saldamente alle sue radici più sacre. Il fumo come responso degli antichi veggenti anche di tradizione italica è confluito nella tradizione vaticana a proposito dell'elezione papale. Il fumo bianco indica l'avvenuta nomina del nuovo papa.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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