In ogni periodo dell'anno seminiamo per poi raccogliere, ma, secondo il calendario agricolo, l'inverno è il tempo del silenzio e in quanto tale, contrapposto all'estate, stagione della libertà sfrenata preceduta dal tempo della raccolta.
È la fine dei doveri che corrisponde al suo sopraggiungere, ovverosia alla data del Solstizio. Secondo la Tradizione Massonica al rituale del Solstizio segue l'interruzione dell'attività di loggia. Col Solstizio d'estate al quale la cultura iniziatica fa corrispondere la festa di San Giovanni, il sole raggiunge lo zenit inferiore, irradiando le profondità della terra e portando la luce negli Inferi.
È compito di ogni tradizione esoterica portare la luce nei regni dell'ombra e nei gradi più alti della Massoneria dal 18 in poi si viene educati alla comprensione che la vera luce deriva dal buio, reiterando sotto forma di coscienza nuova il momento del Big Bang nell'Universo e nel tempo.
Secondo la tradizione cristiana invece il Solstizio d'estate è il punto limite oltre il quale non può che esserci il ribaltamento dei regni. La messa da messe educa a questo. Se il Natale corrisponde alla data del Solstizio invernale e porta Dio nella storia dell'uomo, col Solstizio d'estate opposto a quello invernale è l'uomo a riportarsi a Dio lasciando la storia. Il processo si apre col Solstizio a giugno e culmina nella liberazione totale delle esperienze terrene il 15 di Agosto, giorno consacrato sll'Ascensione della Madre di Dio. Persino Maria, colei che rappresenta la verginità della materia primordiale, la Natura, liberata dalla morte terrena ascende direttamente al cielo, rinnovandosi in spirito. La terra con lei ritrova la sua giusta identità attraverso la forma della spirito impressa su di essa da Dio il Creatore.
Vediamo bene che la Tradizione cristiana e quella Iniziatico Massonica sono tra loro in rapporto. L'una interviene sull'altra e viceversa. Il diciottesimo grado della scala massonica, detto anche del "Principe della Rosa Croce" è dell'equilibrio perfetto tra i due assi del tempo e della Luce, al centro dei quali fiorisce la rosa che rappresenta il ventaglio delle realizzazioni fenomeniche che nascono dall'interno e si sviluppano verso l'esterno. L'obiettivo della Massoneria come delle grandi scuole iniziative è quello di azzerare tutte le esperienze fenomeniche e di ricondurre l'uomo alla condizione di origine implicita. La morte di anticamera al compimento di questo traguardo che dall'esterno riporta l'uomo all'interno, ossia al punto di partenza della Creazione.
La religione cristiana insegna invece un cammino che porti l'uomo non al punto di partenza ma a una meta che è oltre se stesso e dimora oltre l'Universo. La morte assume quindi i tratti di una liberazione e con questa definizione il Cristianesimo intende l'uscita dalla dimensione spazio temporale che organizza l'Universo in cui siamo.
L'uscita dal Cosmo la troviamo espressa come meta nelle Grandi Iniziazioni corrispondenti al Solstizio d'Inverno e proprio ad esso fa riferimento l'Inno alla Gioia di Beethoven che da massone in più fa corrispondere al punto di germoglio del Cosmo, il punto di arrivo. È questo un concetto che rintracciamo nel respiro romantico che pervade le grandi opere dell'Ottocento. La polverizzazione dell'io nell'infinito. La dissoluzione nel tutto che ci ha generati. Però, mentre secondo il Credo Cristiano ciò che è dentro è affine a ciò che è oltre, in quanto generato dal principio universale che si chiama Dio, per la tradizione massonica non esiste nulla che non sia l'essere e l'Essere è il Se' rintracciabile all'interno dell'uomo. È questo un postulato delle più alte filosofie orientali sulla base del quale si esprime la teoria del Superuomo di Nietzsche. Ciò definisce una linea di continuità tra tutti i movimenti di pensiero che percorrono l'uomo dall'Illuminusmo in poi e che conobbe la sua culla nel cuore dell'Europa, lambendo l'Italia.
La terza, la quinta e la nona sono sicuramente le tre sinfonie più conosciute e apprezzate di Beethoven. Nove in tutto le sue sinfonie, nove come il numero per eccellenza relativo al grande iniziato secondo la tradizione nordico germanica, ottenuto dalla scansione in tre parti dell'albero, simbolo guida di ogni via iniziatica.