La dea Eos e i riti del sangue
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La dea Eos e i riti del sangue

Amore e Psiche
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L'Aurora dipinto a olio del 1881 del pittore francese accademico William-Adolphe Bouguereau
L'Aurora dipinto a olio del 1881 del pittore francese accademico William-Adolphe Bouguereau

 

Fin dall'antichità l'uomo è stato portato a unificare l'alba e l'aurora sotto l'unica voce di alba legata alla ripresa delle attività dopo la pausa notturna. Già i nomi pongono una distanza tra i due momenti che si compiono in cielo e legati al sorgere del sole.

Il primo, l'alba, contraddistinto dal colore bianco, è il miracolo della notte che sbiadisce ad Est. Il secondo, contraddistinto dal colore rosa dorato è quello dell'aurora che contiene in sé il riferimento all'esplosione della luce rappresentata dal colore oro.

Il colore ha definito il mondo, la realtà racchiusa nello spazio visibile. L'uomo da sempre si è orientato con i colori distinguendo quanto è del giorno da ciò che acclude alla notte. Nella notte tutto sembra rituffarsi nel vuoto dell'origine, ma l'osservazione del firmamento ha portato l'uomo più antico a porsi domande e a comprendere che c'è vita anche laddove non ci era possibile ammirarla con i colori. La realtà avvicina e illude che sia tutto fruibile attraverso la luce e gli abiti dei colori. La notte spinge l'uomo a rifugiarsi nella Verità che si fa preghiera e contemplazione dell'interiorità.

Se Apollo è il dio del carro solare e Ares converte l'aratro in carro di guerra, la dea Aurora, Eos è la dea che preannuncia il nuovo giorno, conducendo sul suo carro il sole. Essendo una dea della transizione, non potrebbe che essere giovane e bella. Un'ancella al servizio di Elios impersonato nella mitologia da Zeus.

Indossa le ali ed è vestita di veli che dall'azzurro variano al rosa ad evidenziare l'abbandono della notte. Rappresenta la donna ma anche il cielo e in quanto tale ricorda la vergine. La mitologia vuole che uno dei suoi due figli venga ucciso da Achille durante la guerra di Troia e ciò spiegherebbe il suo pianto di rugiada che bagna il vello della terra. È nella sorte delle vergini incontrare la morte e il dolore che si manifesta come fiore del cielo e della terra nel momento del cambiamento. Il dolore è della vergine che vive su di sé la transizione. Non c'è da stupirsi che il mito annoveri legato alla dea Eos un episodio luttuoso che la porta a soffrire e a piangere. Il rosa che compare nel cielo è di per sé l'annuncio di una lacerazione che va compiendosi e che porta il sole a sbucare dal ventre della notte. Il bianco della purezza e il rosa della prima unione sono difatti i due colori della sposa che attraverso il rito matrimoniale perde la purezza iniziale per accedere alla completezza di donna. Le labbra dell'orizzonte ad Est pronunciano la parola giorno, mentre il sole lacerando le labbra vaginali della donna si riconferma astro del giorno. C'è una corrispondenza tra le labbra superiori e quelle inferiori non solo sotto il profilo erotico e la parola dal suo nascere nella civiltà umana è il parto della luce che porta l'uomo ad uscire dal suo isolamento atavico.

Ho parlato della vergine e dei riti di passaggio in più di un'occasione. Cruciale è la prima mestruazione che apre le porte all'essere donna. Se all'adolescente spetta il compito di separarsi e portare all'uccisione il suo lato maschile che avviene attraverso rituali tribali anche molto dolorosi e sanguinosi in cui facilmente la sottoposta perde la vita, ai giovani uomini non tocca una sorte migliore. La circoncisione che viene applicata presso le comunità tribali amazzoniche e africane per giunta a crudo durante il passaggio all'adescenza porta l'uomo a misurarsi con il suo lato femminile e a separarsi completamente da esso, assumendo una posizione di prestigio all'interno della comunità. Questo momento è accompagnato da altri passi inclusi nel protocollo del rituale che porta il soggetto a mostrare alla sua comunità abilità nella caccia, nonché la propria tempra mentale e fisica. Si è uomini riconosciuti se si passa vittoriosi attraverso tutte le prove.

L'unicorno che accompagna la prima mestruazione è sicuramente un modo dolce rispetto all'infibulazione tribale ancora in atto presso diverse culture, per annunciare il passaggio dall'età infantile a quella di donna pronta a diventare moglie e madre.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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