La memoria di una coscienza invisibile. L'aspetto e i diversi mondi di Gea
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La memoria di una coscienza invisibile. L'aspetto e i diversi mondi di Gea

Amore e Psiche
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Rappresentazione di Gea fra Aria e Acqua, rilievo romano I sec. a.C.
Rappresentazione di Gea fra Aria e Acqua, rilievo romano I sec. a.C.

 

L'associazione mare - liquido amniotico ci parla delle origini misteriose della nostra esistenza e ci affaccia sulla finestra visibile della memoria. Nella vita ci muoviamo su un doppio filo: su ciò che perdiamo e vorremmo riconquistare, e su ciò che conserviamo in noi ma che mantiene il suo mistero.

E proprio la definizione del liquido amniotico in cui nuotiamo mentre siamo all'interno del ventre materno, c'introduce a questa considerazione. La parola "Amniotico" nella prima parte rimanda alla definizione "senza memoria". L'alfa privativa precede la radice "Mnm" che indica proprio la memoria. La ritroviamo difatti nella dea Mnemosine figlia di Urano e di Gea, che la narrazione mitologica di Esiodo vuole madre delle nove muse che nella radice del nome rimandano alla madre Mnemosine, riproponendo l''aspetto della ricostruzione relativa alla memoria. Ritornando al liquido amniotico, è al suo interno che si consolida la memoria in riferimento all'appartenenza al cielo. Per gli antichi siamo tutti stelle precipitate nel mare e conserviamo con la nascita l'impronta sensibile della nostra siderale provenienza. L'arte rappresentata dalle muse si nutre di memoria non tangibile che trova collocazione nel sentimento di nostalgia irrefrenabile e sfuggente.

Non può esserci sensibilità senza nostalgia, senza questo sentimento che ci ricolloca nell'antetempore e ci riporta alla casa sconosciuta che continuiamo a richiamare dentro di noi costantemente, mentre siamo in vita. Il mare ci culla all'interno della madre, riavvicina dopo la dimensione del cielo che ci precipita nell'universo. È chiaro pertanto il perché Mnemosine fosse la figlia di Urano e di Gea, la terra primordiale che contiene tutto in maniera non confusa ma a livello di sentimento. Pertanto non va associata al Caos, né tantomeno a Rea, ossia il Kaos secondo l'accezione più evoluta che implica la valutazione espressa in giudizio. "Rea femmina" dirà Boccaccio riconducendosi a questa definizione. Gea è la contrapposizione ad Urano il cielo, secondo la ricostruzione presentata da Esiodo. È il solido contrapposto all'etereo. Gaia, l'altro nome antico indica la festosità dinamica della terra, che smussa la paura per i cataclismi. È a seguito della maturazione del pensiero che l'uomo ne mette in luce il carattere protettivo. È dell'uomo che osserva fuori il mondo dall'interno della grotta e ne osserva i cambiamenti.

In tutti noi alberga questa coscienza invisibile che in alcuni viene espressa in arte. Dentro di noi albergano più nostalgie che ci relazionano alle diverse case che abbiamo lasciato alle nostre spalle. Eppure, nella convinzione composita delle nostre molteplici provenienze, c'è il richiamo verso l'unica casa, la prima, forse l'unica, che ricerchiamo in un pensiero, in un sentimento... nell'abbraccio di chi amiamo, entro il quale ci sentiamo al sicuro.

 

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.