Proteggere come spinta verso il cielo, nell'architettura delle case
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Proteggere come spinta verso il cielo, nell'architettura delle case

Amore e Psiche
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Mores (Sassari): il dolmen di Sa Coveccada
Mores (Sassari): il dolmen di Sa Coveccada

 

Proteggere vuol dire elevare e ciò spiega il perché del tetto spiovente. L'interazione uomo ambiente ha portato a questa concezione architettonica della casa in presenza di luoghi montani e o anche freddi.

Più a Nord si va e più la costruzione della casa è quella archetipica col tetto. Questo lascia supporre che in tempi remoti il clima fosse molto più freddo. Sappiamo che a seguito dell'ultima glaciazione masse di uomini si trasferirono dal Nord a langitudini più basse.

Il sole da sempre e continua ancora oggi, è il vero responsabile dei mutamenti climatici. Questo comporta da sempre un atteggiamento di fiducia e al tempo stesso di paura. La luce, quanto il buio, muove le due pulsioni di paura e desiderio alla base della costruzione degli archetipi.

Proteggere equivale a slanciare verso la luce. È quanto avviene già nel ventre materno, una dimensione a parte. In questo caso la luce è nella spinta in orizzontale responsabile dei primi tempi della vita neonatale.

Chi protegge aiuta a elevare. Il triangolo isoscele o delta capovolto è l'immagine dell'utero al contrario che spinge a una rinascita nel cosmo. L'elevazione è necessaria e insita come esigenza nell'individuo pronto a cogliere il richiamo universale. La copertura rettangolare è chiusura e difesa ma è altresì la visualizzazione della consapevolezza di due dimensioni parallele che influenzano la vita dell'individuo, l'una terrena, l'altra celeste.

Nel dolmen il piano superiore spiovente indica le capacità di espansione dell'uomo sul piano spirituale. Il sepolcro è il passo successivo con la pietra posta a chiudere il luogo in cui avviene il passaggio dal piano terreno a quello astrale. La chiusura indica riservatezza in un'epoca molto più evoluta e consapevole che solo alcuni sono preparati a questa realtà di passaggio. La chiusura indica che è già presente una cultura parallela a quella ordinaria per non dire profana, di natura iniziatica dalla rigida trasmissione a pochi adepti. Al tempo di Gesù non erano pochi coloro che attiravano seguaci al fine di instradarli a una lettura altra del reale e della storia ma sempre e comunque agendo sul piano sociale. La cultura del sacro era affidata alla casta sacerdotale che si arrogava il merito di conoscere i segreti dell'Universo e di interpretare la volontà di Dio. L'ereditarietà della trasmissione parte dal presupposto che la sapienza sia riservata a pochi depositari prescelti. La chiusura del sepolcro indica la proibizione ad altre forme di apertura e riconferma il carattere privilegiato della classe religiosa.

Avere un contatto col mondo sacro ermetico, è altro rispetto all'essere religiosi. Il verbo avere in questo caso è non di possesso ma di transito. L'obiettivo è la vita stessa, il cammino. Nel secondo esempio l''essere si pone in una condizione di privilegio. In Russia l'interazione uomo ambiente ha mantenuto aperta la tradizione al sacro, nonostante l'appiattimento bolscevico. La cupola delle chiese slancia ma nella sua particolare conformazione ricorda la mammella della donna materna. L'ispirazione verso la dimensione celeste parte dall'ambiente in orizzontale e dall'origine rappresentata dal ventre della madre e dalla vita extrauterina iniziale rappresentata dall'attaccamento del neonato al seno materno. Lo sviluppo in verticale dominato dalla luce è a questo consequenziale e, sulla base di grosse radici, difficile da smantellare.

 

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.