Il mare è umiltà. Il mare è silenzio. Non c'è silenzio senza umiltà. Il silenzio di chi pretede di possedere la conoscenza è urticante. Lacera i contenuti del mondo, al contrario del silenzio dell'umile che tutto in sé possiede e si rende accoglienza. Maria contiene il mare nella vastità dell'infinito reso immagine attraverso il nome che di esso lei si fa veicolo.
Nel Magnificat Maria si definisce "serva" e con questo termine fa riferimento non solo all'umiltà che la contraddistingue ma al grande compito che le viene assegnato. Sarà l'ascensore degno del figlio di Dio sulla terra. Il suo nome "goccia del mare" indica la sua semplicità che diventa immensità nel momento in cui dice di sì a Dio. La sua disponibilità è la premessa alla sua trasformazione da donna comune a Madre di Dio che è una realtà inconcepibile persino nella pronuncia del pensiero stesso. Le parole, il pensiero sono finiti e l'immaginazione qui conosce i suoi limiti. Maria rende concreto l'inconcepibile che trova esplicitazione nell'immagine della goccia diluita nel mare. Una singola goccia produce nell'immaginario attraverso il mare, l'infinito. Ogni singola goccia che si ripete all'infinito e collegata alle altre rende il mare nella sua rappresentazione anche visiva.
Il suo nome proprio sotto la croce adempie al disegno di Dio e dell'Infinito. Maria si rende madre di ciascuno di noi anche nel tempo che verrà. Crea così un legame profondo con tutte le madri di ogni tempo del mondo delle quali si rende sorella e madre, santificando la vita sotto la sua protezione e il nome di Dio. Il mantello di Maria ci avvolge e protegge ed è la nuova casa spirituale. Sulla mantella di Maria risplende il manto universale di Dio che riflette sul suo volto la sua potenza. Maria è la luna su cui si riflette la luce potente del sole. La luna, un altro elemento che rientra nella rappresentazione compiuta del mare.
Come si può rendere tutto ciò con le parole? L'affidamento è fede e fedeltà e il silenzio di Maria si fa necessario e previdente. Non può che coccolare dentro di sé come segreto il prodigio che tramite lei si compirà. Il silenzio è un invito rivolto a tutte le donne a concentrarsi degnamente sulla vita che coccolano nel ventre perché ogni vita è sacra. Il silenzio per lei non è estraniamento dettato da un atteggiamento di superiorità. È ascoltarsi per cogliere il linguaggio di Dio all'Interno. È uniformarsi al nuovo cuore che batte dentro al suo.
Lei tace per imparare. E anche dopo la nascita di Gesù il silenzio è la via che lei segue. Nella gioia del figlio e nel dolore che le trafiggerà il cuore. È figlio suo ma non le appartiene. Il silenzio si fa obbedienza a questo mistero che le viene dal suo ventre rivelato e che diventa un messaggio di fede e di speranza rivolto ad ogni credente.
Nel silenzio è la Sapienza e la Vergine del silenzio nell'immaginario iconico ce lo ricorda. Non è in contrasto con la voce del mare che si fa melodia e canto di bellezza in superficie. Sotto la pelle delle onde regna il silenzio del mistero della vita a cui il respiro che governa la dimensione umana non è ammesso. Bisogna allora compiere un forte salto e balzare da una dimensione all'altra con la morte che ci lascia andare verso l'eterno come il fiume dolce che sfocia nel mare.