L'eternità spaventa perché l'eternità è dissoluzione, che si tratti di dissoluzione nella luce o al contrario, nella sofferenza, nelle lacrime e nel buio. Non ricordiamo ciò che eravamo prima di nascere e questa pesante amnesia la paragoniamo al buio. Eppure dal buio ha origine la vita e il buio ci macchia di nostalgia ovunque noi siamo.
Prima del Cristianesimo il buio era costruzione. Prendiamo esempio dal mito di Proserpina che nel buio di Ade trae l'energia creativa per riemergere e popolare di fiori e frutti la terra. L'amore è emersione. Diamo troppa importanza all'amore nella fase della concentrazione dell'uno nell'altro, da dimenticare tutto il resto. I miti c'insegnano invece che c'è sempre un seguito a ogni fase e che tutti, inclusi gli dei, sono in cammino.
L'amore, il dolore del buio sono i preliminari della creazione che si compie nella luce. Noi tutti usiamo l'espressione " venire alla luce" a proposito di un ritrovamento importante o a proposito della creazione di un'opera, di una nascita. Ci si sofferma troppo sui due momenti disgiunti. Prima su quello del concepimento e poi sull'altro, della creazione, da dimenticare che c'è un filo ad unirli. Il filo è la trama dell'Universo che tiene unito l'uomo al tutto, da sbarrare il cammino al tempo e farlo percepire per quello che è: pura illusione. Nel lavoro del filo cogliamo la capacità insita nella donna di mantenere netto il legame tra il prima e il dopo, che si manifesta attraverso l'educazione trasmessa ad ogni figlio, e che porta alla congiunzione finale dei due estremi. È quanto ci propone la visione circolare delle esperienze umane ben rappresentata dal cerchio in mano alla ricamatrice. Il tombolo è l'orientamento del Cosmo, la superficie piatta su cui operare i lavori. Ognuno a modo suo recupera un capo del filo su cui operare e incidere un senso. Il senso è nell'incisione più che nel lavoro compiuto. Ogni incisione è un'orma su cui procederà il lavoro della ricamatrice che, come Proserpina al ritorno di ogni Primavera, traccia fiori e punti colorati sul telo bianco dell'inverno. Ogni colore è un fiore e ogni fiore ha in sé nuvole di profumi e atmosfere. È impossibile disgiungere colori e profumi. Grazie alle associazioni sincretiche dell'Universo ricreato in noi attraverso svariati fili che s'intersecano senza spezzarsi, ricomponiamo in noi la visione del tutto e offrendola al mondo, rigeneriamo noi stessi.