La perfezione per le vie aperte dello spazio infinito
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

La perfezione per le vie aperte dello spazio infinito

Amore e Psiche
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times
Girotondo donne
Girotondo donne

 

Siamo soliti accostare la perfezione alla completezza, quando in realtà la perfezione è il respiro dell'assenza traslato in chi osserva. La sublimazione è nell'immaginazione suscitata dall'imperfezione, che si fa stimolo e volo.

Le mani in passato avevano questa funzione, plasmare l'imperfezione sublimandola in bellezza. Si viene rapiti dell'immaginazione che vede ciò che nella realtà è spazio definito, portandoci ad andare oltre. Questo fa la cultura. Andare e accompagnare oltre lo spazio finito. Questo fa l'Arte: stimolare l'immaginazione, partendo da quanto c'è di reale e quindi di imperfetto.

L'uomo non è nato per concepire la perfezione in questo mondo. Ha dentro di sé scolpito l'alito di Dio che lo spinge a costruire il sogno, l'altra faccia della luna che noi non vediamo. È strano a dirsi, ma è la realtà presente e che si rende palese, a impedire e altresì spingere i più sensibili a scoprire il dio e il mago che è nell'uomo stesso. Facendo, l'uomo si definisce. Ecco pertanto, il valore dell'artigiano.

La faccia è il tutto compiuto. Dal latino "facere". Il volto è espressione di ricerca. È d'introduzione a un mondo che è del dio e del mago esploratore. La faccia dice tutto e come termine la usiamo in forma dispregiativa. Il volto no. È sapiente bellezza. È il movimento che traspare e richiama l'immaginazione. È Amore che rapisce Psiche.

La faccia della luna racchiude in sé il compiuto. Il volto della luna è mostrarsi e obbedienza alla volta stellata.

L'uomo si scopre mago nel sogno e da sveglio si sdopppia. C'è chi porta in sé la magia di quanto sognato e chi invece, perde il suo tesoro nascosto e continua a sognare.

Che cos'è l'immagine se non sogno? Non sciocca riproduzione, ma disvelamento sottile del nostro estro nascosto che ci rende a immagine e somiglianza di Dio. Ecco il valore dell'origine nel sogno e quale potrebbe essere se non quello di ricondurci a Dio?

Siamo la resa plastica dell'immagine di Dio concepita ed è stato un errore alquanto superlativo essere caduti nell'oceano spazio tempo attraverso il dolore del peccato, un errore necessario affinché l'uomo avesse sete e fame di eternità. Non siamo eterni ma possiamo a livello di immagine diventarlo. L'uomo colse il frutto, quello dell'albero proibito. Lo colse la sua metà, la donna, la primordiale genitrice che si è resa serva del peccato e suo sollievo. L'arte è femmina. È controbilanciamento tramite il talento donato da Dio all'uomo e alla sua natura carnale e materica. L'integrità uomo donna è il volto di Dio. Composizione armonica e non accordo sessuale che pure serve ma va racchiuso nel momento.

Ho scritto e condiviso questo articolo
Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.