Nel fumo cogliamo forme che non esistono. Nella dissolvenza che si eleva e scompare incontriamo sotto forma di immagini aspetti di noi che solitamente non consideriamo. Il fumo che si dissolve, ci lascia qualcosa di sottile e inebriante.
Quello stato di libertà semplice che nella dimensione in cui siamo ci viene sottratto. Nella libertà le cose appaiono come sono, nella dimensione della loro magica natura e pur appartenendoci, ci sorprendono. Ci pongono dinanzi al fatto che una cosa è la realtà, un'altra la verità. Se la materia proviene dal suolo, è il cielo a renderci eterni e il fumo che si eleva trasportando oltre l'odore di resine preziose, è un rimandarci al cielo da cui proviene la nostra vera immagine.
È interessante come ciò che è vero al contrario di ciò che è reale, si manifesti nella sua sfuggenza, illuminandosi d'un tratto, ma è proprio da qui, da questa radice opposta rispetto al pensare comune che si originano i simboli. Una cosa è vera quanto il suo opposto e nello stato ordinato della nostra esistenza percepiamo la verità nelle tumultuose e travolgenti divisioni che rimandano a condizioni singole contemplative. Abbiamo visto come l'ostia significhi vittima e che vittima si collega a nemico. Questo sembra confliggere con l'idea di Cristo che è solo amore. Cristo Gesù è amore ma anche acume che vuol dire riconoscere nell'ordine della luce chi gli appartiene e chi no. Il nemico o avversario lo ritroviamo in Saten (Satana) che conduce l'uomo alle sue gabbie. Che cos'è allora l'esorcismo se non una pratica di riconquista della libertà perduta? "Io sono la via" dice Gesù, ma la via s'inquadra solo in presenza di un ordine interiore riflesso di quello esteriore, frutto di una luce seminata dall'alto che il nostro grembo spirituale accoglie.
Gesù è il buon pastore e anche il buon seminatore e in questi ruoli che definiscono il senso delle sue parabole di riferimento rivisita il mondo rurale antico conferendogli un alone di pace.
Gesù riconosce i suoi e li separa dal resto. Li riconosce dal senso che abita in loro in rapporto al nome di Cristo. "Dove due o più sono uniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro." L'assemblea ricompone le vesti di Cristo. Le quattro parti in cui vennero smembrate dai soldati sono i punti cardinali ma anche i quattro spazi della croce da due lati aperti all'infinito. Sta all'uomo di fede occupare quegli spazi e contribuire al proliferare di una vita meravigliosa che riporti nel mondo il corpo integro di Cristo.