''Ara'' e la sua radice. L'eroe ed Eros
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''Ara'' e la sua radice. L'eroe ed Eros

Amore e Psiche
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Ara Pacis Augustae (Altare della pace di Augusto), altare fatto costruire da Augusto nel 9 a.C.
Ara Pacis Augustae (Altare della pace di Augusto), altare fatto costruire da Augusto nel 9 a.C.

 

La percezione di sacralità è insita nell'uomo e va coltivata. Per questa via si traduce quindi in sentimento. La sacralità cresce nell'uomo parimenti alle sue abilità. È curioso come l'homo sapiens a differenza dell'uomo tecnologico, quanto più acquisisce coscienza del proprio posto nel mondo, tanto più va scoprendo tracce di Dio, sottoforma di presenza del sacro intorno a sé.

Nel momento in cui sposta l'attenzione all'interno della propria spiritualità, il Sacro acquisisce un'identità e una e più fattezze.

L'identità ricerca la forma e la forma riveste l'identità. Quanto è all'uomo visibile nasce da un'intuizione interna che prende posto nel mondo.

Nelle culture sciamaniche è stato l'uomo sciamano a sognare il mondo e a seguito di questo sogno il mondo ha preso forma e caratteri. Siamo finiti biologicamente e ontologicamente ma infiniti dentro di noi, e su questa impostazione il Romanticismo tedesco trova il senso di tutto nell'espressività spirituale.

L'ara ha posto le basi all'approccio dell'uomo a Dio. "Ieros" in greco antico significa "sacro" e da qui è derivato l'aggettivo "ieratico". Da "ieros" sono derivati "Gheros": il vecchio anticamente ritenuto sacro, in quanto testimone lapidario della cultura e civiltà di un popolo da tramandare, "Heros: eroe" e "Eros: amore". Sempre alla stessa radice fa capo la definizione del popolo Ariano disceso dal Nord Asiatico e diffusosi in Europa attraverso il Caucaso, il Danubio e il Reno. Dagli Ariani tristemente associati alla politica xenofoba nazista, ha avuto origine il passaggio importante dal Sacro alla percezione di Dio e del riconoscimento di un essere superiore che ha creato e governa il tutto. Costui loro lo designavano come "Signore" dal sanscrito "Arya".

Benché la razza ariana si colleghi alle caratteristiche di pelle chiara e capelli biondi e alle grandi dinastie germaniche medievali, la storia di questa etnia è ben più antica e ciò lo si intuisce dalla profondità di pensiero critico e religioso delle popolazioni tibetane e iraniane.

La definizione di Signore accomuna le succitate popolazioni a quelle più vicine al bacino mediterraneo ed è ben più antica dell'ingresso nel Neolitico. L'ara è espressione del riconoscimento dell'autorità del Principio che regna nell'Universo a cui offrire doni allo scopo di ingraziarselo. Da qui l'associazione ara rito sacrificale con testimonianze che ci giungono sin dal Paleolitico. L'ara nel tempo ha finito col designare un luogo sacro, circoscritto con l'altare sacrificale, a cui erano ammessi soltanto lo ierofante e le vestali.

L'eroe e Eros hanno anch'essi una sacralità. Il primo d'investitura umana che accompagna quella divina, in quanto molti eroi mitologici erano imparentati col mondo superiore, se non proprio vere divinità rinate sulla terra. A riguardo di Eros, costui è un dio vero e proprio. Rappresenta il tentativo di nobilitare un atto, quello sessuale, destinato alla procreazione e alla continuità della vita. È il Signore e in questo si ravvisa l'associazione a volte sovrapposizione a Dioniso, dio dell'ebbrezza e delle rocambolesche quanto contorte esperienze umane che esulano in determinate condizioni dalla vigilanza della coscienza.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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