La reciprocità e la crisi dei rapporti umani e naturali
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La reciprocità e la crisi dei rapporti umani e naturali

Amore e Psiche
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Pierre Auguste Renoir Ragazze che mettono fiori sui loro cappelli
Pierre Auguste Renoir Ragazze che mettono fiori sui loro cappelli

 

Io ti salvo e tu salvi me. La reciprocità è sulla base di un riflesso che rimbalza ad ogni azione che compiamo e su questo processo si fondava la letteratura popolare. La reciprocità non ha nulla di preconfezionato, è emanazione della semplicità del cuore. La reciprocità è l'istante che fiorisce tra due persone e le unisce.

I legami famigliari sono alla base della reciprocità. Dovrebbero insegnare la sua esistenza e illuminarla. Ciò che tocca l'uno tocca inevitabilmente l'altro, è questa la vera sensibilità. Oggi si è estranei ovunque e già in famiglia invece, e la reciprocità anche in casa è fondata sul proprio tornaconto e sulla legge dello scambio. Le eccessive regole portano allo stridore acuto tra i rapporti e rendono la società spigolosa. Occorrerebbe crescere anche in famiglia su una realtà che si facesse bisogno di casa vera, in cui ogni cosa funzionasse in quanto collegata all'altra. Si è casa innanzitutto, e poi famiglia.

Il termine casa in italiano si avvicina a cosa, ma la vocale che ci dà il senso dell'apertura o della chiusura ci pone in relazione al significato connotativo e qualitativo dell'ambiente domestico, e alla sua funzione.

Si parla oggi di dimora, anziché di casa. Di nucleo abitativo, anziché di famiglia. La A indica il principio del cammino vitale. È la prima pietra posta nella fondazione di una cattedrale. Cinque sono le vocali come le dita delle mani che prendono e rilasciano. Attingono e aiutano in un meccanismo perfetto. L'incastro è altro. È considerare i rapporti sulla base di linee e spigoli che non vadano a scontrarsi negli inserimenti e nelle sovrapposizioni. Siamo abituati alla logica degli incastri e non della reciprocità. Incastrare significa rendere l'altro dipendente dalla logica del profitto. La reciprocità è umana e della Natura che costruisce sulla base della fertilità propria che si riflette nelle relazioni con gli altri. I miti insegnano proprio questo, a non far saltare la reciprocità, altrimenti si creano le distorsioni e nulla fila più liscio sulla circonferenza che contiene il cerchio.

Sfruttare la conoscenza sl fine di deviare la società sulla base della convenienza che confluisce nelle mani di pochi, è quanto è da sempre fatto, ma oggi ha assunto toni più grevi e insopportabili. Bisogna svuotarsi delle nozioni imposte e riempirsi di primitività per ricostruire i luoghi veri che sono case e non cose.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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