Il valore dell'arco nelle forme umane. Devozione e adorazione
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Il valore dell'arco nelle forme umane. Devozione e adorazione

Amore e Psiche
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The Annunciation Frederick James Shields (1833–1911) Manchester Art Gallery
The Annunciation Frederick James Shields (1833–1911) Manchester Art Gallery

 

È dell'arco come forma in sé produrre vibrazioni nuove allo spazio esterno e nella cassa di risonanza dell'anima che è il torace e da qui tutto il corpo.

Il primo esempio rudimentale di arco è stato la fionda contrassegnata da un legnetto a forma di Y. L'Y prima di essere una lettera è stata un simbolo che ha portato l'uomo ad altre definizioni molto evolute fino a muovere verso la definizione rappresentativa del calice. La Y è il simbolo del ricongiungimento della doppia via presente in un unico essere. È ascendente e discendente. In forma discendente rappresenta la dualità iniziale risolta nell'Uno. Altrimenti, in forma ascendente parla dello sdoppiamento che arriva a comprendere l'iniziato in cammino, tra realtà profana e fenomenica, e Verità. La Verità la si trova nell via di destra, l'altra in quella di sinistra che coincide con l'ombra della luce a cui l'uomo ha assegnato diversi significati.

Prima dell'Homo Erectus l'immagine di arco era colta ma senza alcuna azione di riflessione condotta dal pensiero, nella Natura. Il movimento oscillatorio di foglie e rami, l'insenatura, l'ingresso della caverna suggerivano l'arco ma l'uomo rimaneva passivo a guardare, in quanto preso da altre preoccupazioni come la sopravvivenza anche alimentare attraverso il procacciamento di cibo, e come la riproduzione. Con l'Homo Erectus si ha la svolta. E la svolta avviene attraverso l'osservazione del proprio corpo non come rigido, plastico. Il primo repertorio di forme fiorisce allora, dando vita in serie a tutto un percorso per gradi di ulteriore evoluzione su cui s'interrogano e confrontano gli studiosi odierni. Flettersi per nascondersi e cacciare, così come per accudire e proteggere è avvenuto consequenzialmente alla sperimentazione della posizione in verticale della spina dorsale. Ed è stato allora che l'uomo ha perso la coda portandosi a distanziarsi definitivamente dagli ominidi e dai primati.

Nei primi esempi di graffiti e pittura rupestre pervenutici troviamo ancora una certa rigidità nelle forme rappresentate, conseguenza di una lungo trascorso che ha lasciato un imprinting nella genetica interiore. La flessibilità è fondamentale anche nello sviluppo della manualità e della concezione e comprensione estetica di una qualsiasi opera, così come nello sviluppo di una sensibilità più profonda e tendente al Sacro. Lo vediamo nei neonati quanta influenza ha nel loro sviluppo fisico e motorio, così come cerebrale l'incontro con la visione della luce.

L'arco come primitivo strumento di caccia e poi l'osservazione degli astri e la curvatura che essi compiono sul piano dell'orizzonte fino a scomparire al di sotto, hanno orientato l'uomo verso l'apprendimento del bello dall'interno, sviluppando una nuova coscienza che li ha portati verso la percezione di Dio. Le sculture e l'architettura sacre, così come la pittura che rappresenta santi e angeli in adorazione, come anche la riproduzione della Sacra Famiglia in un triangolo ovale sono l'espletamento e il risultato di un mirabile percorso di conoscenza e approfondimenti che ha permesso all'uomo di esprimere e di esprimersi con gradi di sensibilità sempre maggiori, raggiungendo vette altissime.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.