''Grotta'' e ''Grossa''. L'importanza dei culti di sepoltura
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''Grotta'' e ''Grossa''. L'importanza dei culti di sepoltura

Amore e Psiche
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tomba sumera vicino a Nasiriyah
tomba sumera vicino a Nasiriyah

 

La compattezza della pietra la ritroviamo anche se con consistenza e peso diversi nella materia grassa. "Sgrossare", "sglossare" e "sgrassare" si appartengono anche per definizione. "Grotta" e "Grossa" immettono nello stesso significato di copertura. Il grasso anticamente era usato per coprire le conserve di cibo in vista del lungo inverno, affinché non si formasse la muffa e non si guastassero.

Ancora oggi in Calabria si usa conservare nei barattoli la carne di maiale precotta e ricoperta da uno spesso strato di grasso. Allo stesso discorso di copertura si riconduce la parola "glassa" che indica lo strato dolce e denso di zucchero adagiato sui dolci.

Interessante è capire il termine originario "glotta: lingua" in riferimento al significato di copertura. Partiamo dal principio secondo cui la lingua caratterizza le forme di vita animali ma non solo nella dimensione terrena. Il cielo è la copertura oltre il quale la lingua si dissolve. La lingua è indispensabile nella comunicazione esterna e relazionale tra gli esseri della stessa specie e non solo. Una volta trapassati, è quanto ci riferiscono in merito le tradizioni più antiche, la comunicazione tra le anime avviene dall'interno, sul piano dell'energia. Anche la lingua pertanto appartiene all'insieme di elementi e necessità propri del mondo fenomenico che è altro dalla sostanza noumenica.
Il grasso nelle persone anticamente era guardato come oggi con disprezzo in quanto nasconde le vere fattezze umane. La cura per il corpo che conosciamo in quanto strettamente connessa col mondo greco non aveva valenza estetica fine a se stessa. Era vista in rapporto alla salute fisica e interiore. "Mens sana in corpore sano" spingeva tutti i popoli antichi a salvaguardare la propria vita. I Romani in questo erano forse i meno attenti. Banchettavano e ingurgitavano cibo fino a stare male, per distinguersi dalla plebe nullatenente.

Mostrare il corpo asciutto e sodo equivale a mostrare l'essenza per gli antichi Greci, i primi a dedicarsi allo studio anatomico preciso dell'essere umano, allo scopo di esprimerlo attraverso l'arte scultorea. Il grasso era concepito come sovrapposizione alla natura fisica dell'uomo e anche della donna. Il concetto di maternità che pone la donna in relazione alla terra e alla grotta fa sì che la rotondità femminile, altro dall'obesità e dalla grossezza, fosse apprezzata e salvaguardata. Ciò ha portato anticamente a una strutturazione dei principi estetici molto diversa dalla nostra. Ciò in riferimento al rapporto tra il mondo classico e il nostro attuale. Difatti, a ben guardare, le tradizioni mesopotamiche, quella mediorientale ed egizia prediligevano la donna asciutta e slanciata. In ciò riecheggia la visione della femminilità in rapporto all'ancella e al significato rituale di passaggio da questa alla dimensione celeste. Il culto della donna sempre giovane spinse le popolazioni antiche al punto di utilizzare creme e trattamenti come massaggi e abluzioni in acque aromatizzate allo scopo di preservare la giovinezza del corpo. Ciò mette in relazione la fisicità della persona con quella di ogni sostanza materica come il cibo e qualsiasi altro elemento degno di essere preservato e conservato degnamente.

Il processo di mummificazione che erroneamente leghiamo solo al mondo egizio relegandolo a un'epoca tanto remora, rientra in tale discorso. L'idea che il corpo fosse un involucro e che avesse pertanto un valore sacro quanto la sostanza interiore è un concetto molto antico ed ereditato dal Paleolitico. I riti di sepoltura nascondono tutti un rigoroso rispetto verso la persona, esternato attraverso il culto vero e proprio che assume nelle varie culture significati specifici e di conseguenza costumanze specifiche. Ciò lascia intuire che ovunque in maniera velata o non dichiarata, ma avvertito fortemente anche solo al livello di subconscio, esiste nell'uomo da sempre l'idea di una vita dopo la morte che differenzia il regno animale da tutti gli altri esistenti sul pianeta.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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