Siamo fatti di tempi più che di tempo. C'è un tempo per ridere, uno per riflettere... per scrivere e per imparare. Il tempo si riassume in noi e in noi si espande e caratterizza. Ne abbiamo poco proprio perché a noi spetta renderlo tutto.
Il tempo è Dio che in ciascuno di noi si particolarizza e in questo trova spazio la creatività di chi crea e di chi ascolta e apprezza. La creatività non è solo dell'artista, in lui si palesa. È di chiunque abbia la facoltà di dirigere le vele di quanto appreso e di fornire nuove mani e nuove spinte al vento.
La creatività sa essere silenziosa e allora assume i tratti di una quotidianità che respira di senso. La massaia che fa la pasta in casa e cucina, come anche il fabbro della bottega all'angolo, che dà vita a forme col ferro, è ella stessa creativa. La creatività nasce con l'artigiano che imprime il suo carattere alle forme.
Con l'Industriizzazione l'impronta conferita dalle mani alle cose e quella nota di imperfezione che rende il lavoro di pregio è andate scomparendo, preparandoci al tempo della perfezione inautentica, artificiale. Nessuno è perfetto ma dimentichiamo che Dio ci ha creati con le mani, offrendoci l'opportunità di completare quanto da lui avviato su noi stessi. Chi respira nell'aura della naturalità si completa da solo portandosi a compimento ed è quanto apprezziamo nella vita semplice che gli animali e le piante conducono, realizzando appieno e dall'interno il loro progetto esistenziale che coincide con la loro natura. È quanto i lavori antichi riproposti dai presepi tradizionali ci presentano.
Il loro significato di spazio recintato ci trasporta a quella dimensione di giardino luogo della luce sospeso nel tempo e ci prepara ad accogliere il nuovo Adamo. È il compiuto che si affaccia all'uomo e nel compimento del sommo prodigio relativo alla nascita del Bambinello, indica un nuovo orizzonte, tenendo a cuore le singole e individuali inclinazioni.
La realizzazione è realizzarsi nel Suo nome. Questo Dio ci chiede attraverso l'impronta conferita alla presenza degli artigiani e dei pastorelli che non sono solo elementi decorativi della Natività, ma suggerimento attivo, per questo ripresi nelle loro azioni affinché ciò che era non vada dimenticato ma rivissuto di continuo. Il presepe è anche il presente che ancora adesso, ossia nel ciclo del nuovo significato di anno, deve manifestarsi, affinché il tempo germogli nello spirito.