Il ponte e il punto nell'immaginario medievale
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Il ponte e il punto nell'immaginario medievale

Amore e Psiche
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Sandro Botticelli: Natività mistica
Sandro Botticelli: Natività mistica

 

ll Natale ci regala atmosfere uniche anche per l'atmosfera che effonde di una penombra di luce che sa rilasciare con l'albero o il presepe. Questo effetto di caldo tepore ci collega al racconto riportato nelle Scritture relativo all'ombra di Dio che avvolge la Madonna resa sua sposa.

Questa descrizione ci rende partecipi di quella condizione di mistica intimità che sortì come effetto il concepimento di Colui che si rivelerà essere, alla fine del suo percorso terreno, il Cristo.

Nell'alcova della propria casa Maria sarà elevata a creatura divina mentre Dio che la insemina non da uomo, rimarrà chiuso nel Suo sacro mistero non da tutti ancora condiviso. Il Figlio Gesù in terra ma Cristo nel suo carattere divino sarà il ponte tra questa e l'altra dimensione a cui il filosofo Nietzsche farà riferimento nella sua teoria del Superuomo riportata nel celebre "Così parlò Zarathustra", mettendo in relazione la tradizione cristiana con quella antica persiana.

L'immagine del ponte è molto antica. Il ponte è in relazione al punto di cui condivide anche la radice etimologica e questa attinenza è spiegata innanzitutto dal punto che introduce alla localizzazione dell'essere e alla coincidenza in esso. Il punto, notoriamente rappresentato come nero, è l'individuo inteso come essere che deve conquistare la propria coscienza in relazione al concetto di cammino. È questa una connotazione che si rende viva nel mondo tardo antico e attraverso l'esperienza apostolica del Vangelo. "Andate per il mondo e diffondete la sacra novella." È questo il presupposto alla fratellanza universale e all'istituzione della Chiesa annunciata in partenza da Gesù a Pietro che sulla sua pietra andrà a fondare la Chiesa di Cristo.

Il punto nero che evolve in luce è associato all'esperienza medievale del cammino. Qui il ponte compare e come costruzione utile e come simbolo. Il Feudalesimo si crea sulla struttura del ponte inteso e a scopo difensivo ed estensivo. Gli antichi ponti romani vengono rinforzati per consentire il passaggio dall'una all'altra sponda laddove I fiumi erano intesi come confini naturali. Il ponte lavatoio rientra nella struttura del castello, luogo protetto, concepito come microcosmo comprensivo di tutto e fondato su proprie leggi e regole.

L'immagine del ponte come via di salvezza acquisisce grande valore nel Medioevo in cui lo spirito missionario è la via che conduce al Paradiso. La conversione dei popoli collocati ai confini della terra consente di espandere il concetto di fratellanza unendolo a quello della conoscenza pratica ed empirica. È un punto questo fondamentale per gli sviluppi che avrà in seguito e porterà alle scoperte di nuovi mondi e di nuove conquiste, tra Rinascimento e Seicento. Dio guida la conoscenza dall'Alto della sua sapienza spingendo il fedele nella conquista anche dolorosa di nuove realtà, giustificata nel nome della Fede. L'idea di ponte si complica e arricchisce di nuovi connotati rispetto al Medioevo in cui l'impronta di sacra intimità tra l'umano e il divino viene preservata, diffusa e trasmessa.

In questa logica il ponte diviene struttura di gioia che incontra la danza ludica delle feste di corte e popolari, di altra impronta rispetto agli attuali balli di gruppo che di sacro non hanno nulla.

Le braccia alzate diventano ponti e capanne sotto cui far passare le varie coppie di danzatori. Si fa concreto sul piano della coscienza e luminoso il discorso di una intimità condivisa perché alla base c'è l'affraternamento della fede che giustifica il microcosmo medievale. Proprio su questo andranno ad agire il Seicento e il Settecento rovesciando il concetto di intimità dall'alto trono sacro, intimità che degenererà in costume, senza alcun confine tra il pubblico e il privato.

Molto bella, facendo un importante passo indietro, è l'idea di ponte ribadita da Botticelli e attinente ancora al sincero spirito religioso medievale. Nel "La Natività mistica" agli angeli che danzano in cerchio nella luce gioiosa del Padre che ha visto il concepimento assumere carattere di compiutezza con la nascita dell'Emmanuele, corrisponde in terra l'abbraccio fraterno tra i pastori che accorrono, reso in forma di ponte che ristabilisce quel rapporto umano segmentato da un Medioevo sparso in tanti microcosmi isolati. Il ponte è immagine di luce e apertura che accade come nuovo evento associata alla nascita di Gesù che cambia le sorti del mondo.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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