Il Medioevo. Il mantello e la protezione divina
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Il Medioevo. Il mantello e la protezione divina

Amore e Psiche
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Dono del mantello - Giotto
Dono del mantello - Giotto

 

Il mantello appartiene al patrimonio iconografico calabrese, in quanto mistico e ascetico impregnano questo territorio da tempi immemori. Non sempre l'ascetismo e il misticismo sono attributi esclusivamente cristiani. Li ritroviamo in ogni religione e in chi superi il concetto di religione stessa.

La religione segna il recinto dell' istituzione. È il campo finito oltre cui si spinge il vero trasporto animico spirituale verso Dio. Il Creato, la Natura tutta sono vie di innalzamento spirituale dell'uomo che, sulla base della propria sensibilità, si lascia da essi trasportare e condurre verso Dio.

Nell'ascetismo la sensibilità verso il mondo vergine, non contaminato da presenza umana, e la protezione di Dio s'incontrano, producendo effetti benefici anche nella comunità di pertinenza.

Nel Medioevo il substrato del paganesimo centro nord europeo ha ispirato esempi meravigliosi nell'incontro con il sopraggiunto Cristianesimo. Il mantello che contraddistingue mistici e umili santi è la mano stesa di Dio che imprime la sua forza straordinaria, capace di flettere la Natura e gli eventi. È Il governo di Dio sulle cose del mondo. Il mantello è l'autorità divina che li considera tramiti della Sua forza benefica. Ragion per cui mistici e Santi medievali sono anche guaritori e portano impresse le sacre stimmate, segni della presenza divina in loro.

Le stimmate sono il trasferimento nel santo delle pene inferte a Gesù. Dalle stimmate agisce la forza dell'ordine divino che s'impone sulle regole della Natura causando spesso il divario tra Natura ostile a Dio e Principio divino. In questo il Soprannaturale alimenta le tenebre del Medioevo, contrapponendosi a Dio e dando luogo a episodi di Manicheismo e di Catarismo. Ecco pertanto il valore conferito a San Francesco d'Assisi in primis e in seguito ai suoi seguaci, per l'aver ripristinato il contatto uomo Dio e Natura Dio, tramite il recupero del concetto di Creato come opera e manifestazione divine.

In Calabria, San Francesco di Paola riprende la linea mistica rappresentata dalle popolazioni indigene pretalassiche e in particolare dai Brettii strettamente legati al sentimento e al trasporto stimolati dalla Natura in cui si esprime il Soprannaturale. Il mantello del Santo calabrese è la cultura dell'entroterra caratterizzata da picchi e avvallamenti montuosi, che suggerisce le pieghe della stoffa. L'energia primordiale della montagna parla e il Santo la rivolge a Dio che gli concede i suoi segni di Santità.

Sul proprio mantello San Francesco attraversò lo Stretto. La presenza di Dio che placa le acque della Natura primordiale e caotica rappresentata dal mare qui governato dall'orografia suggestiva del territorio. Da sempre la Calabria è legata ai monti più che al mare e Dio esercita la sua protezione su questo territorio fragile ma magnifico. 

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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