Il Medioevo. La cultura e il faro della Chiesa
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Il Medioevo. La cultura e il faro della Chiesa

Amore e Psiche
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Foto di Antonio Aricò. Tesori di Calabria
Foto di Antonio Aricò. Tesori di Calabria

 

L'uomo, illudendosi di arrivare a conoscersi, ha cercato di circuire Dio. Circuire Dio è equivalso a limitare la propria libertà espressiva.

Il mondo racchiuso del Medioevo era contenitivo e limitativo. La licenziosità era riservata a chi aveva il dovere di demolirla e invece ne abusava. Quanto più cerchiamo di correggere un mondo, tanto più lo portiamo a deragliare su imprevedibili scenari. Ma qui l'imprevedibilità non ha la purezza di Dio.

Affidare la produzione di distillati alla tradizione monastica significa ripartire dal piccolo nucleo della Creazione e riscrivere la storia sacra ed evolutiva dell'uomo. È voler riportare l'uomo alle sue primitive azioni e riformarlo su un'impronta di rettitudine. Bere, mangiare, gli istinti primari devono essere risollevati dal loro valore istintuale ed essere riconvertiti in cibo e bevanda dell'anima perché a questo fanno riferimento le Sacre Scritture già nell'Antico Testamento. Avere la padronanza e la liceità della scrittura significa non solo selezionare cosa tramandare, ma anche quali contenuti salvare e mettere a disposizione della comunità affinché diventino nutrimento dello spirito.

L'impartizione della conoscenza a partire dalla base ha posto le fondamenta al passaggio successivo che è l'approccio al Sacro. L'istruzione e il Sacro andavano di pari passo nel Medioevo ed erano affidati unicamente alla Chiesa dotta. A questa spettava di diritto la selezione dei contenuti. Alla stessa spettava il compito di seminare in ogni ambito puntando sulla sua valenza simbolica che le permetteva l'ingerenza e l'autorità in ogni settore. Cultura, coltura e culto vanno insieme nel Medioevo e la loro educazione era sotto la stretta egida della Chiesa. Nutrirsi attraverso il cibo e nutrirsi attraverso i testi sacri e i disegni illustrativi per chi non possedeva gli strumenti basilari dellla scrittura e alla lettura, si equivalevano.

La mensa della Consacrazione acquisisce in quel periodo anche un altro significato. È nutrire nella saggezza impartita nel nome di Cristo. La messa da "messe" (raccolta) esplica tutti i significati del Medioevo, di raccoglimento e raccolta possibili solo nel nome di Cristo. Ecco qui l'applicazione totale del simbolo in tutte le sue connotazioni che portano alla realtà di aggregazione che però ha il suo opposto reso dall'esclusione, una vera e propria messa al bando di chi non si uniformava alle regole della Chiesa. Se questa era la luna, sposa di Dio la Chiesa agli alti ranghi era anche il sole in rapporto alle realtà conventuali e Monastiche che, per quanto lontane dai centri nevralgici dell'autorità papale, erano sotto il suo stretto controllo. Non dobbiamo credere che questi microcosmi di autentica fede fossero autonomi in tutto. Proprio in quanto luoghi di crescita interiore e spirituale, erano sotto stretta sorveglianza tramite la figura del messo pontificio che riferiva alla Santa Sede il proprio resoconto.

Sull'immagine del sole e della luna si costruisce il Medioevo. Sul loro bifrontismo che traslato alla Chiesa copre ogni ambito e non lascia spazi vuoti. Il raccolto è il risultato dell'alacre lavoro dell'uomo pio e virtuoso che non si lascia andare a misere distrazioni. Raccogliere equivale a portare a frutto e quindi è una forma di celebrazione della Pasqua con la quale l'uomo rinnova se stesso, partendo dal seme della fede in lui riposto da Dio.

 

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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