Ara e aria, il legame sospeso
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Ara e aria, il legame sospeso

Amore e Psiche
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Jean Raoux - Vestali dell'antica Roma, scelte in quanto vergini per custodire il sacro fuoco della città
Jean Raoux - Vestali dell'antica Roma, scelte in quanto vergini per custodire il sacro fuoco della città

 

Sul concetto di vuoto s'innesta il dibattito medievale sul fronte etico e teologico. Più che in termini di metafisica, in rapporto al Medioevo dovremmo esprimerci con termini di derivazione teologica in quanto ben chiaro è il riferimento al Dio della fede.

Quanto è metafisico nel Medioevo va a incrociare i passi col Soprannaturale a cui spesso si fanno coincidere le entità demoniache e il diavolo. Il diavolo associato al luogo sotterraneo degli Inferi attinge alle culture arcaiche indo persiane e poi greche con l'immagine di Ade e della sopraggiunta sua sposa Persefone. Già Persefone nel nome rimanda alla Persia e all'ancestrale cultura mazdeica che fa riferimento alla ripartizione dei luoghi effettuata dal Grande Saggio Ahura Mazda che relega nel fuoco i peccatori. Anche la configurazione degli angeli parte da qui. Risultano presenti nelle culture paleo mesopotamiche ma qui le ali suggeriscono un rapporto con le entità interplanetarie se non propriamente stellari, queste ultime più diffuse nel mondo egizio.

Il termine nostro "interconnesso" è in realtà primitivo ma recuperato da noi in altro significato in relazione alla realtà virtuale. La realtà aumentata e il Metaverso ci stanno facendo sempre più scivolare incontro a uno sgretolamento ulteriore dell'impianto archetipico primordiale che vede forze e legami in stretta relazione tra loro. Alla base c'è un meccanismo di comunicazione sotto diverse forme che agisce tra tutti gli elementi da collante e impedisce alla psiche di scivolare ulteriormente dal corpo di aggregazione originario. Il Metaverso sarebbe la fine delle dinamiche centripete di origine che coinvolgono la lettura e l'interpretazione dell'Universo e le sue ulteriori esplorazioni.

Il Metaverso incide sulla psiche modificandone i processi di approccio al reale. L'uomo nel tempo si ritroverebbe fuggito da tutto e sempre più solo come accade a coloro che fanno uso costante di allucinogeni. L'uomo ha bisogno del contatto con lo spazio e di sviluppare all'interno di esso nuove forme di dialogo e di ricerca con cui evolversi. Il vuoto è propagazione e potenziale estensione in fieri della Verità. A tal proposito nel Medioevo venne elaborato architettonicamente l'ordine Romanico in cui la dura pietra accompagna lungo il corridoio centrale il credente che si sente richiamato dalla centralità accogliente ed emiciclica dell'abside. Incontriamo nelle fabbriche romaniche i due elementi naturali principali costitutivi i riti primordiali, che sono l'aria e il fuoco. Il camminamento che conduce l'uomo è il fuoco della purezza che brucia il repertorio profano e lascia emergere la nudità della bellezza primordiale a cui si richiamano le pareti di pietra spoglie. L'abside è la regione del fuoco e dell'aria. Del fuoco che partendo dal basso loda Dio e si rende Spirito abbracciando con la sua presenza gli accoliti. Nessun fuoco può bruciare senza l'ossigeno e nell'abside troviamo più che rappresentato lo spazio immaginifico medievale orientato verso Dio. Il cerchio del Cosmo che porta impresso il linguaggio misterico del Padre che noi leggiamo attraverso il viaggio ordinato degli astri.

C'è fuoco e fuoco per l'uomo medievale. Così come c'è vuoto e vuoto. Il vuoto sacro è la manifestazione di Dio che nell'era dello Spirito Santo in cui siamo spalanca le braccia sull'uomo che lo sa cogliere nelle sue invisibilità. L'età del Kali Yuga è l'età dello Spirito Santo che richiede all'uomo impegno e costanza e sfida con sé stesso per andare oltre le possibilità e seguire Dio là dove Egli si nasconde. L'ara è il luogo dove si manifesta lo spirito attraverso il fumo esalato dal contatto delle fiamme con l'aria.

Per l'uomo medievale non sempre il fuoco che sale dal basso esprime la presenza del diavolo. Può essere la lode del credente rivolta a Dio, che si svolge dalle candele sull'altare. Parimenti, il fuoco che scende dalle nubi non sempre può essere la ierofania dello Spirito Santo. Può essere la presenza del diavolo che vediamo ben rappresentata nell'affresco di Giotto "La cacciata dei diavoli da Arezzo", in cui l'uso del plurale è spiegato dalle diverse fiamme. Sta alla coscienza umana trarre le dovute conclusioni ed esprimersi a proposito di vuoto e fuoco, a seconda di ogni singola circostanza.

 

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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