Dall'anfora al sangue di Cristo
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Dall'anfora al sangue di Cristo

Amore e Psiche
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Crocifissione (Calvary) - Antonello da Messina, 1475
Crocifissione (Calvary) - Antonello da Messina, 1475

 

Il vaso anfora ricorda la donna per conformazione. Nell'anfora invece che nel vaso venivano inseriti i liquidi puri e destinati all'abbeveramento, oppure olii preziosi. Nell'interno dell'anfora c'è quanto va protetto e l'acqua e il vino, quest'ultimo poi trasferito nei successivi otri ricavati dalla cucitura delle pelli di capra che ha ispirato le zampogne.

La capra è un animale da sempre collegato alle feste pastorali e agli stati di ebbrezza campestre proprio a seguito dell'utilizzo della sua pelle destinata a contenere acqua o molto spesso vino. L'otre nella sua derivazione etimologia riconduce a "utero" inteso e come vescica in riferimento all'acqua, e come base di germoglio di una nuova vita in relazione al vino.

Sangue riconduce a "santo" da "sancire" in quanto il santo è colui che stabilisce un legame di stretta osservanza verso Dio, e a "unguento" per la vischiosità che caratterizza proprio il sangue. Per tale motivo anticamente veniva usato per dipingere. Non faceva eccezione il sangue mestruale in un tempo in cui nulla si buttava e vigeva la cultura della riconversione che oggi definiremmo col termine di riciclo.

Anticamente i patti tra le persone venivano sanciti col sangue attraverso una ferita alle mani, mano destra con mano sinistra. Il sangue che scorreva attraverso la ferita creata appositamente alle rispettive mani dei due stipulanti l'accordo, era sangue vivo e il patto da essa siglato "se violato" veniva punito con la morte. Dobbiamo tenere conto a proposito di questo, quanto in precedenza evidenziato, ossia che "mani " e "anima" si riportano alla stessa radice etimologica e pertanto quanto viene creato e trasferito dalle mani, è ricco di contenuti. Comprendiamo da qui il significato delle stigmate che oltre a comparire sulla fronte, ritroviamo su mani e piedi, rappresentazione questi ultimi del doppio viaggio terreno e spirituale del santo.

Gli Ebrei stipulavano i loro accordi ricorrendo al sangue di animali puri. Su questa base comprendiamo il motivo per cui Gesù venne crocifisso con i chiodi alle mani e ai piedi, mentre solitamente i ladroni e gli empi venivano legati dai Romani a un palo e là lasciati spirare lentamente dopo le violente frustate. Da qui l'usanza di dire "lasciare al palo" qualcuno.

Le ferite inferte a Gesù Crocifisso con i chiodi alle mani hanno il significato di stabilire la nuova alleanza tra Dio e l'uomo interrotta col Peccato Originale. Gesù, il Cristo, è di fatto il Nuovo Adamo. Secondo la leggenda, la Maddalena ai piedi della croce avrebbe raccolto in un'anfora il sangue colante portando a credere che accogliesse nel ventre il figlio di Cristo. Al di là di ogni interpretazione relativa a questo fatto e non, la Maddalena viene sempre raffigurata con un'anforetta.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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