Estasi e dolore
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Estasi e dolore

Estasi e dolore

Invito all'Arte
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Non siamo che occasioni rubate allo Spirito, gocce di vita diluite nel tempo. Il tema della caducità può a volte instillare il forte amore per la vita nel suo frammentato e altresi’ fiammante rivelarsi attraverso attimi luccicanti di pienezza. L’estasi è nell'attimo ma in quell'attimo di un’unicità sconvolgente si celano per volta singole reiterazioni di dolcezza e dolore.

Ragazzo morso da un ramarro - Dipinto di Caravaggio
Ragazzo morso da un ramarro - Dipinto di Caravaggio
 

L'estasi è fuori dal tempo e la si vive prima dell’imbrigliamento nelle coordinate spazio temporali. Dall'estasi proveniamo e da li’ intingiamo l’anima nelle coppe della gioia e del dolore. L’estasi ci cala nel tempo e con l’estasi risorgiamo dimentichi di noi e di essere aggrappati alle frange di questa dimensione. Nell'uscita dal tempo attraverso la compenetrazione con l’Assoluto si compie il senso di ogni nostro sentimento e reazione ad esso.

Hermann Hesse
Hermann Hesse

Lo scrittore Hermann Hesse si sofferma su queste osservazioni  nei suoi straordinari romanzi. Egli in particolare ha messo a punto l’identificazione di dolore acuto e di piacere nelle loro espressioni che aprono spiragli sul conseguimento dello  stato di pienezza  individuale. Che si tratti di manifestazioni conseguenziali a un percorso di uscita o di ingresso, il risultato è il paradosso di questa eccezionale coincidenza che solleva un quesito. Estasi ( apertura e piacere) ed enstasi (dolore e chiusura) non conducono forse allo stesso Se’? Alla condizione primordiale?

Solo la malinconia ha un suo fare cieco, un’espressione incolore che andrebbe contrastata dal sapore di questo esserci. La vita nella sua caducità va comunque assaporata in tutto e l’Estetismo primo Novecento incline al recupero delle filosofie orientali lo esprime apertamente. La cultura del vivere uccide la noia e l’angoscia determinate dall’incomprensione degli eventi e dall’inconsapevolezza che necessita il recupero  del proprio Se’.

Gioia e dolore appaiono cosi’, esternazioni di quel ricongiungimento e di quella separazione antetempore che racchiude la nascita individuale e che riassumiamo nel momento di convergenza nell’atto del piacere sublime, orgasmico, come anche sul momento di spirare, in quell’ultimo e sviscerato respiro.

Hermann Hesse nella letteratura e Caravaggio in pittura tramite vie diverse hanno rappresentato crudelta’ e bellezza, armonizzando attraverso il genio delle loro rispettive arti compresenza e congiunzione degli estremi opposti. La loro genialità apre quesiti su cio’ che attende l’uomo oltre la soglia di un Mistero a cui sta a noi viventi partecipare, colmandolo grazie anche all’ausilio dell’Arte e assaporare e venare di autentica comprensione.

 

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.