Amare e adorare. I capricci della Dea
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Amare e adorare. I capricci della Dea

Amare e adorare. I capricci della Dea

Amore e Psiche
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Solo alcune donne vogliono essere amate, molte altre pretendono di essere adorate e non è la stessa cosa.

Allegorical Figure by Leon Jean Basile Perrault (FRENCH, 1832-1908)
Allegorical Figure by L. J. B. Perrault

L’amore implica non solo responsabilita’ ma corresponsabilita’ tramite la consapevolezza che implica il dare attraverso il ricevere e viceversa. Nel momento in cui tale reciprocita’ non viene esaudita, il dare perde la specularita’ dell’altro che connota il rapporto esaustivo e vero.

Lo specchio e’ un’immagine archetipica in riferimento allo stato fermo dell’acqua, elemento riconducibile al regime femminile dei simboli. L’acqua riflette cielo e luce, ma in assenza  di movimento trasmette angoscia e viene accostata al quadro nero della morte. La dinamicita’ e’ scambio e vita ed energia pulsante di una reciprocità matura. Nel momento in cui il dualismo non viene ad essere traslato sul piano della reciprocita’, l'individuo viene assorbito dall'immagine nera dello specchio che lo immortala e riflette come narcisistica monade.  

Tale immagine e’ ben descritta e recepita dalla rappresentazione primitiva della strega matrigna che interroga lo specchio.  Codesto personaggio ben presente nella fiaba di Biancaneve trae ispirazione dalla regina arcigna che trova il suo corrispettivo ancestrale nella dea madre concepita in relazione alla Natura intesa come castigo e crudelta’. Nel momento in cui l’uomo diviene stanziale e coltivatore, va alla ricerca di quell’immagine protettiva e premurosa della Natura che non gli distrugga i raccolti, come vien fuori non solo dalla Genesi in rapporto alle dieci piaghe d’Egitto  e al diluvio universale, ma da tanti altri racconti mitologici. La Natura è recepita nelle culturenpatriarcali del Neolitico come esternazione e confluenza della volontà di Dio nelle sue più altere manifestazioni, mostrando nel male la individualita'irrompente della donna refrattaria ad ogni influsso d'amore. Non resta che prostrarsi alla terra e adorarla, affinche’ si mostri clemente.

Il termine adorare  contiene due radici che unite e poste in relazione tra loro indicano un movimento di tensione verso. Adorare significa quindi tendere verso l'oro e il suo corrispettivo greco e’ il verbo latreia che ritroviamo nella parola idolatria. Altra cosa e’ il verbo timao: stimare, onorare che contiene quella base di reciprocita’ su trattata.

Si stima e si onora  chi e’ amato e conosciuto attraverso noi. L'adorazione e’ ben altro e richiama la frattura primordiale tra l’Ego e il Se’, da cui scaturisce l’incapacita’ di offrire amore e riceverne.

 

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.