Il cammino del popolo di Dio
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Il cammino del popolo di Dio

Il cammino del popolo di Dio

Amore e Psiche
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Diverse celebrità, e del campo scientifico e di quello artistico, sono di origine ebraica.

C'è chi sostiene che il popolo israelita abbia per come dire una genialità innata, trasmissibile geneticamente. C'è chi, a conferma di ciò, lega tale popolo ai Nephilim (i Giganti della Genesi), il popolo disceso dal cielo. A mio avviso, senza voler per questo escludere qualsiasi ipotesi, la genialità degli Ebrei sarebbe riposta proprio nella loro impostazione culturale che ruota attorno al concetto di cammino.

 

Il cammino del popolo di Dio
Il cammino del popolo di Dio

 

Gli Ebrei, così come gli Arabi inizialmente, non erano un popolo stanziale, ma nomade. La stessa radice dei nomi ebreo e arabo (ebiru) significa nomade. Nibiru, il famoso pianeta vagabondo da cui proverrebbe la civiltà sul nostro pianeta a iniziare dalla Mesopotamia, ha in ebiru l'origine del suo nome. Un popolo in cammino è di per sé in continua evoluzione e, come precisato da me più volte, sviluppa un concetto di Dio che incarna la dimensione spaziotemporale e sovrasta dall'alto il percorso dell'uomo. Il sole è energia illuminante perché è in alto (radice etimologia sanscrita el che significa appunto alto.) Il sole scaglia le sue frecce, i raggi che, in un territorio prevalentemente desertico, trafiggono lo sguardo e possono causare finanche la cecità. Il sole è sferico, e tutto ciò che è sferico in ambito simbolico è associato a Dio.

E' energia allo stato puro, creatrice e distruttrice. Il sole è amico ma anche avversario. I raggi trafiggono come spade (da qui la definizione di Dio degli eserciti, che va pertanto intesa in termini metaforici e allegorici).Il Dio ebraico non può avere forma, perché inguardabile, così come lo è il sole. Si presenta all'uomo come fuoco in grado di avvizzire cespugli o di esplodere come tuono. Il tuono è da sempre rapportato al fulmine che per gli antichi era una lingua di fuoco discendente e in grado di ardere e incenerire qualsiasi cosa sul suo percorso. E' la lancia che colpisce senza mai sbagliare alcuna mira. E' importante questo concetto per accedere alla conoscenza effettiva dello spirito di tale popolo, perché la definizione di Dio degli eserciti lo ha plasmato dall'esterno in negativo, sviluppando nei confronti degli Israeliti antipatie dalle estreme conseguenze.

Il popolo ebraico è da sempre abituato alla lotta come qualsiasi popolo che per guadagnare la propria stanzialità ambisca all'occupazione di un terreno fertile (la terra promessa). La lotta di sopravvivenza in questo caso ha forgiato la mitologia confluita nel libro della Torah, la nostra Bibbia, con particolare riferimento all'episodio di Giacobbe che , lottando con Dio, guadagna il nome di Israele. Come su riportato, il sole è amico, ma anche l'avversario mortale (Saten da cui deriva il nome Satana, entrambi di derivazione sanscrita dalla cui radice proviene il verbo greco tnesko=morire).

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.