Laura, amica presenza
Ci sono persone che come angeli incombono nella nostra vita per avvicinare o curare vuoti lasciati. Sono anime pure, carezze di pensieri rivolte a noi dal cuore smarrito, che ancora amiamo chi non c'è più o non è mai stato.
Ci sono persone che come angeli incombono nella nostra vita per avvicinare o curare vuoti lasciati. Sono anime pure, carezze di pensieri rivolte a noi dal cuore smarrito, che ancora amiamo chi non c'è più o non è mai stato.
Se siamo sostituibili per ciò che vorremmo, non lo siamo di certo per l'anima. Il nostro cuore ha un calco che solo dall'altro cuore che combacia può essere colmato. Quel "qualcuno" allora diventa Altro, sostanza divina leggibile da colui che la ama e che le conferisce un nome.
Felice Maria Corticchia nasce a Palermo il 7 novembre 1966. Si forma alla Scuola Europea di cinema con il drammaturgo Renzo Casali. Successivamente frequenta il laboratorio del teatro comico di Milano Navigli.
Chi attinge il latte dalla madre è egli stesso parte della sua unicità universale. Il colore dell'incarnato del figlioletto che in questa superlativa opera di Guido Reni succhia il latte dalla figura materna, è lo stesso. Essi sono difatti un corpo unico.
E' insito nell'amore quel fluttuare tra le cose più elevate per incontrarsi e toccarsi come un fatto fortuito che non profuma del caso ma di ciò che segue il corso giusto della vita. L'amore è sacro quello vero, e giusto. Il senso di giustizia opera con l'amore e nell'amore in rapporto al corso delle cose che non invertono il loro cammino sotto la spinta di una forza inopportuna che agisce dall'esterno.
Abbiamo tolto la gioia alle feste. Del Natale nessuna traccia e non perché manchi tempo, semplicemente perché la gente ha smarrito il senso dell'attesa.
La gratitudine è parte integrante dell'amore, se non il suo gioiello nascosto, che come una perla matura nonostante il dolore. La gratitudine è ciò che si forma nella profondità senza peso che si palesa come leggerezza.
All'origine di ogni vita c'è già un inizio che galleggia e si muove al di sotto del cuore, nell'oceano di ogni madre. All'inizio di una storia c'è già un treno di memorie che riporta alla luce segmenti di vita mai rivelata o appena abbozzata.
Sono nata a Manduria in provincia di Taranto il 2 aprile del 1972. A tredici anni timidamente mi affacciavo alla scrittura con piccoli versi, riversando su foglio l’adolescenziale ribellione ai tabù e alle restrizioni imposti da mia madre. La scrittura ha quindi significato per me da subito una forma di liberazione.
Il tempo appartiene al sogno della realtà. La Letteratura e l'Arte anche in carenza di questa consapevolezza operano in ogni epoca, sopperendo così alle gravi mancanze di cui l'individuo artista si fa portavoce. Esiste il sogno nella materia che conduce a desiderare carne e lusso, e poi il sogno vero e proprio che tiene testa alla concezione più alta dell'amore.
È tagliente la vita nelle sue profusioni, negli ingannevoli salti nella gioia e nella pace. La leggerezza parla molte lingue a volte amare. È levità che incanta e poi ferisce aiutandoci ad entrare nel porto della maturità.
Oggi la musica è concepita come "Omnia," ossia presente in tutto. È di tutto ciò che è presenza. Con la musica oggi, si è in un mondo parallelo in cui ogni cosa, anche lo spazio, è anima. In questa dimensione si è in fusione con chi ci ha trapassati ed è presenza: eterno e spazio configurato come Universo e Vuoto.
Nella leggerezza che dà forma alla luce, risiede la Verità che è Amore.
La via delle stelle indica il percorso di un uomo che segue la luce contenuta negli eventi.
A quanti, a giustificazione del regime da Covid impostoci portano come esempio le restrizioni in tempo di guerra, rispondo dicendo che in tempo di guerra i bambini s'incontravano, si abbracciavano, giocavano... si andava a scuola da alunni e da insegnanti.
Le poesie scritte da me dal 1989 al 1990 hanno un'impronta classica e romantica accentuata. La Natura è grembo consolatorio ma anche vento intimo che spinge a superare gli ostacoli della vita. È in certe sere più che in altre che l'Infinito si fa sentire, elevandoci a lui con il sipario del crepuscolo che cala su ogni cosa, impregnandola di cielo. Ed è così che, durante una passeggiata in campagna lontano dai rumori di fine agosto, nasce questa poesia.
Altro rispetto a “lungomare", per “mare lungo” s'intende nel linguaggio marinaro il mare gonfio e agitato, con la schiuma dei cavalloni che fa capolino già in lontananza.
Il mare è il luogo del mito. Esso insegna richiamandoci a gran voce al suo ventre che esprime l'Origine. Il suo respiro è nel moto di andata e di ritorno che in noi descrive il viaggio del ricordo. Il mare è un eterno e costante richiamo a chi siamo.
Siamo niente e il confronto con la Natura lo ricorda. Forse anche per questo l'uomo con l’avanzamento del progresso, si è allontanato da tutto quanto preesistesse a lui e alla sua origine. La sua boria incontrastata ha preso il sopravvento su tutto.
Il mare esprime immensità ed eternità. È riflesso del cielo che con lui si rende tangibile, parte di lui e della dimensione del tempo oltre il tempo. Non presente in questa lirica, il richiamo alla dimensione prenatale. L'immensità contemplata in questi versi si riferisce al presente che si espande, grazie all'immagine dell'orizzonte, verso il futuro.
E' negli ossimori, apparenti discordanze razionali, che ritroviamo il senso delle cose perdute. La tragedia delirante si riappropria dell'essere figlia del corso delle cose e Dioniso rindossa la sua veste di luce che è Apollo. Il tuo silenzio è allora calda speranza di una presenza vera seppure velata. Non per tutti, diretta al cuore trafitto.
Quale la differenza che distingue i simboli dalle immagini? I primi sono veri ma non realistici, le seconde sono realistiche ma non vere.
Il dissidio tra pensiero ed esistenza è stato al centro di tante speculazioni filosofiche. Al di là della sterile dissertazione teoretica, grazie all'amore ognuno espande se stesso in virtù della reciprocità o del sentimento non corrisposto che lo proietta nei luoghi, non solo spazi dell'anima di colui che ama.
Le mani sono una delle parti del corpo che mi commuovono maggiormente perché contengono e porgono l'energia infusa nell'atto concreto del donare. Sono sacre a prescindere. Le mani dell'amato sono mani che arrivano a Dio. Sono paterne e sono materne. Proteggono e sospingono. Celebrano l'atto d'amore.
Io l'ho vissuto un luogo così. Il suo odore buono e antico è in me. Questo luogo è stato il mio tempo racchiuso nel tempo. Uno scrigno di piccole cose, per me gioielli che illuminano le notti e le giornate buie.
Lo percepisci, lo avverti quando un uomo ti ama. La voce tremola che trasmette brividi d'importanza. Trova il tempo anche per una carezza verbale. È commozione che scivola nella tenerezza.
Se non stiamo attenti, il futuro razzismo non sarà fondato sui popoli ma sull'adozione delle misure estremamente restrittive, imposte dalla dittatura sanitaria. E sarebbe la prima volta nella storia.
Il commissario Cotticelli si è rivelato una persona del tutto inadeguata a svolgere un compito tanto importante che di dovere spetterebbe a chi conoscesse dal di dentro la materia delicata della Sanità. Né un burocrate e né tanto meno un militare di alta carica.
L'abbandono di un uomo all'amore per una donna è uno dei requisiti più nobili che un uomo possieda.
Avrei voluto vivere quei tempi al meglio, ma non è stato possibile. Ora li rimpiango, come una parte di me rimasta in sospeso su un lembo di nostalgia per un desiderio mai appagato, neanche annusato. L'amore tra ragazzi sani è un germoglio che fa gioire il cielo. È un miracolo che spinge in avanti la vita e ti fa essere grata anche di ciò che non ti appartiene.
È strano come nella vita i paesaggi smossi da una visione appannata siano i più utili. Quanto ciò che è inspiegabile oggi, appaia leggibile domani. Allora, sulla base dei nostri passi, cosa possiamo definire utile? Ciò che ci consuma al momento, o ciò che lentamente fa lievitare cuore e maturità? E l'amore, che ruolo ha in tutto questo?
Quando la sera sfuma nella notte, si avverte la sospensione dei pensieri. Una sorpresa felice schiude il nostro cuore a una pallida alba che spunta in lontananza. Non tutto è perduto in questa nota di colore che grazia l'anima.
Ogni epoca ha la sua notte, ha la sua morte. Noi la stiamo vivendo ancora storditi dalla luce dei ricordi. Non vogliamo ammetterlo a noi stessi, ma siamo ancora in pochi coloro che riescono a guardare i ricordi negli occhi, congiungendo la comprensione interiore con l'osservazione di quanto avviene fuori, nel mondo.
Con la vittoria di Biden dobbiamo dimenticarci della proprietà privata e del guadagno in rapporto a titolo e merito attualmente adombrati da chi lavora in quella direzione.
Se non sei in linea con l'establishment, sei bollato come folle, untore di fake news o amorale.
È una vera forma d'amore l'esserci nel silenzio. È penombra che rischiara il cuore non amico dei gesti eclatanti. La dolcezza è discrezione e parla il linguaggio di chi c'era e ora è trapassato.
Quando mai i Comunisti hanno creato qualcosa di buono? Quando mai la mente servizievole e prona al denaro ha avuto la paternità di una sana invenzione sociale?
Chi ancora ragiona in termini di conflitti maturati tra i singoli Stati, non potrebbe comprendere la realtà dei fatti nella sua rapida e incontrollabile evoluzione.
Alla condivisa opinione secondo cui l'uomo è causa dell'epidemia per la conseguita sterilità dei rapporti umani, mi permetto di aggiungere tra le cause lo stato di abbandono in cui versa la Natura violentata nel suo essere.
La luna segna il corso del tempo. Non esiste acqua o roccia che non venga scalfita dalla tenue unzione dell'argento notturno. È madre dei sogni e degli amori taciuti, per questo veri e riposti nel grembo del tempo.
Vorremmo essere tutti il ruscello che offre refrigerio al cuore di chi amiamo. Ma è raro che ciò accada. Il rivolo che si spinge a valle, non sempre è accolto dal terreno a cui si rivolge. Tendere le mani e ritrovarsele piene di aria è di questa vita a volte insofferente, a volte indifferente proprio verso l'amore.
Amore è una parola semplice perché pronunciata dal cuore. Amore è una realtà complessa se filtrata dalla mente la quale si nutre della semplicità che è vita.
Sento troppa gente concentrarsi sui soldi che verranno spesi per colpa dei contagi causati da coloro che non hanno rinunciato a vivere.
Il tema della pioggia e dei bambini è fermo tra i miei ricordi d'infanzia e ritornerà anni dopo nel romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella". I bambini, nonostante le mille paure, hanno la capacità di trarre divertimento e sorrisi da quella semplicità naturale che da noi adulti e' intesa d'intralcio al vivere.
Questa poesia composta al tempo del liceo propone due dei temi ricorrenti nelle mie opere: la lontananza e il ricordo. Quindi, la necessità di mantenere vivo un legame con la forza del pensiero.
È da ingenui credere di riuscire a fermare una guerra con queste caratteristiche tramite il dialogo e la pace.
Roma, città eterna, è diventata nel mondo emblema della cultura e dell'arte, testimone portabandiera della nostra italianità.
Nessuno pensa a chi con le serrande abbassate dei locali, avverte chiudersi tutte le speranze della vita.
Ogni visita è un ritorno tra le braccia delle origini.
Sulla razionalizzazione della fede si fonda il secolarismo abbracciato dall'attuale papa.
Amare è un eterno cercarsi e ritrovarsi. È morte e rinascita tra le braccia di chi amiamo.
I positivi escono come funghi e la farsa della morte si fa sempre più beffarda. Dobbiamo combattere e occorre in una società che ci ha voluti mollicci e apatici come scusa all'inerzia. L'inattività non sprona la vita. È la sua peggiore nemica.
Spesso la solitudine, specie quando si è giovani, va di pari passo col senso di inadeguatezza che si avverte al contatto con gli altri. La solitudine è la conseguenza dell'eccessiva sensibilità di chi crede troppo nel valore di un legame che persiste, nonostante la lontananza lo renda invisibile. È questo il significato principale che assume per me questa poesia che, a distanza di tanti anni, è capace ancora di commuovermi.
In questa poesia sottolineo il limite della libertà nella vita che risulta vincolata e condizionata da tanti fattori riducenti il margine di azione. È come se tutti fossimo attori su un palco dai confini precisi oltre i quali esiste il vuoto.
Spesso, quando siamo con la persona amata, avvertiamo che lei sia altrove senza di noi.
L'aereo che decolla per solcare il cielo e scomparire lontano, rappresenta il nostro anelito di libertà in rapporto al volo che è sconfinamento nell'irraggiungibile. Chiunque prenda la via del cielo, si distacca e al tempo stesso s'imprime nell'anima di chi resta.
L'estasi è uno stato di rapimento che proietta l'uomo fuori da se stesso, opposto all'enstasi che è una condizione di beatitudine, non da tutti sperimentata, che assorbe l'uomo interiormente. L'estasi può essere provocata da vari fattori che consentono all'uomo di andare oltre se stesso, non ultimo dal contatto con la Natura.
Gucci prima con la modella armena, ora con le calze della Befana che viene di notte, vuole dimostrare di essere schierato a Sinistra, al fianco del Mondialismo.
Speranza è respiro. Soffio non trattenuto che ci spinge più in là.
La speranza è di chi sente con due cuori: il proprio e quello della persona amata. La speranza è della donna che attende il ritorno del sole, il suo uomo con cui dar senso ai giorni.
Che cosa potrebbe essere l'amore se non la gioia e la gloria dell'Universo? Gioire con niente, come i bambini che insieme fanno rotolare la palla. La vita è degna di essere vissuta solamente tramite l'amore che si offre e si possiede nel cuore.
La morte si nutre di morte e va combattuta vivendo. È dei parassiti cibarsi dei vivi, dispensando incubi a chi ha sete e fame di vita.
Siamo di cielo e gli occhi lo ricordano. Siamo fatti di cielo e di una nuvola che si scioglie posata sul cuore. Se sappiamo ascoltarci, non saremo mai distanti da chi amiamo, perché il cielo è dentro di noi. Il cielo siamo noi e resiste al tempo con la nostra speranza.
Il Paradiso è sentirsi nel luogo, tra le braccia di un posto che ci identifica e chiamiamo casa. Ogni luogo in cui siamo con tutto noi stessi è la casa che ci accoglie e ci rappresenta.
Cosa troveremo nel tempo a venire? Sapremo essere felici nel nuovo mondo? Sappiamo esserlo solo nel luogo che ci corrisponde, perché proiezione dell'anima. Non importa se bello o spoglio. Indispensabile è che l'anima lo riconosca e lo chiami casa.
La risonanza data dai media all'emergenza ingrandisce all'inverosimile il problema in sé, portandolo a questi estremi. Una donna che portava il cane a passeggio è stata fermata a Firenze da una guardia municipale che vedendola senza mascherina, l'ha afferrata per il collo e poi arrestata .
Il rispetto è anche riverenza. Il rispetto è nel pensiero secondo cui attraverso l'umiltà che non è sottomissione, l'Uomo ascende al Cielo e alla superiorità delle cose terrene.
No, oggi non è come in guerra. In guerra la gente lottava per vivere. Ora si combatte per spegnere la vita. Le città sono morte, e la gente nelle case non danza più.
Sono diventata particolarmente insofferente verso quegli slogan lanciati a mo' di bombardamento mediatico contestativo del tipo: "La felicità dipende da noi. È tutto nel pensiero... ecc... ecc...".
La voce traghetta l'anima e il suo bouchet di sensazioni e sospiri. Nel suono scopriamo un mondo che è il nostro mondo irrinunciabile quanto sepolto. È nella voce che, invisibili alla luce, si ritrovano le affinità perfette. Nonostante il declino degli anni, la voce conserva la nostra forma inviolabile.
Il tema dello sconosciuto risuona nella letteratura del Novecento associato all'inconscio che attraverso il sogno lo porta alla ribalta.
Ho sempre ricercato anche attraverso la vena poetica la corrispondenza effettiva tra apparenza e contenuto.
Anche l'anima ha la sua complessità. Come la mente, ha una sua intelligenza che obbedisce però all'ordine misterioso custodito nelle cose.
L'essere complessi è diverso dall'essere complicati.
Come era prevedibile già in partenza, il cortometraggio scritto e diretto dal regista Gabriele Muccino per promuovere all'estero la Calabria, sta sollevando un nugolo di opinioni soprattutto contrarie.
Ognuno nella vita occupa diversi ruoli pur non recitando. Ci si comporta in svariati modi a seconda degli impulsi che ci trasmette chi ci troviamo dinanzi, o delle situazioni.
Vorrei che i nostri Governanti capissero che la vita non è fatta di doveri e di obblighi ma innanzitutto della soddisfazione dell'anima, che è una necessità sacra. Siamo fatti di Cielo prima che di terra.
Sta morendo ciò che era tondo. Il mondo dell'abbraccio. Ora si vive in una realtà che si deforma di continuo fino a diventare niente.
Più che un trapezio è un poligono a sei lati che suggerisce la sagoma delle sacerdotesse.
Nessuno pensa a chi è solo. Tutti hanno una famiglia su cui concentrarsi, in questi giorni di emergenza. Tutti hanno il ricordo di un amore vissuto pienamente o stanco di sforzi e i figli e i nipoti da accudire. Tutti hanno un padre o una madre in casa tornati pargoli, dai quali ricevere compagnia.
Giorni e giorni che se ne vanno, ammucchiando nella stanza segreta ciò che è sentito e serve prima di andarsene. Ciò che è destinato a perdurare. A fissarsi nel tempo.
La percezione di non essere mai da nessuna parte non sempre corrisponde all'essere centrati in se stessi. Spesso è sinonimo di vuoto. Spesso è dispersione dettata da un'immatura profondità.
Ognuno nella vita occupa diversi ruoli pur non recitando. Ci si comporta in svariati modi a seconda degli impulsi che ci trasmette chi ci troviamo dinanzi, o delle situazioni.
È il limite dei Comunisti non guardare al di là dei loro occhi.
Ogni cosa è il suo contrario e ciò rivela l'appartenenza al cuore delle cose e non al loro abito. Ogni cosa è il suo opposto e in ciò risiede la sua unicità e l'unità col tutto.
Questa poesia della mia giovinezza è stata scritta pensando ai boschi della Calabria da me più volte visitati. Al centro c'è la convinzione che il bosco non sia disgiunto dal paesaggio del cielo, ma sia un tutt'uno con esso. Gli alberi sono le colonne che sostengono il cielo, e il bosco è il primo esempio di santuario che l'uomo ha mai conosciuto.
A questa poesia sono particolarmente legata perché fa da ponte tra i miei affetti d'infanzia e le nuove attese a cui la vita andava preparandomi. Esprime il bisogno di raccontare e rendere partecipe delle mie nuove esperienze chi mi aveva fatto da guida nei miei primi passi di vita e che per nulla al mondo avrei messo da parte.
Gli attimi ci polverizzano e ci ricompongono se ad essi facciamo seguire un senso. Nell'adolescenza la rappresentazione frammentaria della vita trova la sua spiegazione in un atteggiamento di difesa e di protezione di se stessi dal resto del mondo.
Siamo il vuoto che abbiamo dentro. Il tipo di vuoto ci identifica. Sia esso di amore, di desideri carnali mai appagati. O semplicemente di quella fame di vita rimasta dentro e che apre voragini profonde.
La fame di vita non è quella indotta dal Consumismo. Quella voracità che non sazia. Ma è determinata dall'incapacità di saper gustare le cose nella loro fugace essenzialità.
"Moira" è "Destino di morte". E' l'ultima delle tre Parche o Moire, Atropo, colei che taglia la tela e diventa fondamentale nell'epilogo della cultura greca e nel passaggio all'Ellenismo.
Quest'oggi la Calabria si è svegliata con una triste notizia. Nella notte si è spenta la Governatrice Jole Santelli per un infarto.
L'azzurro... l'infinito sono il primo un attributo, il secondo una evocazione dell'Assoluto ed entrambi suggeriscono la notte. In età adolescenziale la notte diviene metafora di libertà e di tuffo vorace nella vita, ma anche di un romantico desiderio d'amore che si rende percepibile nelle anime più sensibili.
Ogni volta che viviamo l'esperienza del passaggio a un'altra tappa del nostro percorso esistenziale, ritroviamo l'infanzia e il suo stupore.
Restare chiusi e distanti equivale a perdere la memoria. Siamo figli di idee senza storia che riprogrammano l'uomo per un futuro senza vita, né sapore. E' strano che proprio coloro che si sono battuti per un circo senza animali, ora ci costringano a una vita da reclusi. Forse perché il pensiero spezza, mentre la ferocia piega. Siamo nati per amare e non per odiarci tra noi.
Poesia dedicata al cantante dei Sisters of Mercy.
È tenero il fiore che sboccia tra i rovi, è una sorpresa e un dono per l'anima che lo coglie. La tenerezza commuove e spontaneamente diviene sentiero e guida.
Si crea nella dimensione del sogno e il risveglio traduce in azione quanto visto e vissuto nello stato onirico. L'arte nasce dal sogno e nel risveglio si traduce in proiezione immaginifica.
La Quaresima è il tempo del viaggio nel deserto che corrisponde al silenzio interiore. È indispensabile fare il vuoto dentro di sé per poter varcare la soglia della rinascita. La necessità del vuoto interiore ha il suo corrispettivo simbolico nel digiuno. Occorre purificarsi dalle scorie del mondo per accogliere dentro di sé l'embrione della vita nuova.
La solitudine invita all'introspezione che si avvera quando si tagliano i ponti con l'esterno. La solitudine non è mai indotta. Essa è scelta a volte inconsapevole di chi rifiuta la compagnia anonima.
Non si smette mai di attendere. L'attesa è speranza. L'attesa è credere, quindi Fede.
Il Simbolismo è dire senza rivelare. Nell'adolescenza è il ponte con l'oramai superata età dell'infanzia.
Il disincanto nell'età adolescenziale lascia un marchio indelebile. È il bianco che diviene di colpo nero, senza confrontarsi col grigio. È la nuvola bianca che all'istante degenera in tempesta.