''Infiocchettamantea'': il dono dei ricordi
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''Infiocchettamantea'': il dono dei ricordi

Cultura Calabra

''Infiocchettamantea'': il dono dei ricordi

''Infiocchettamantea'': il dono dei ricordi

In perfetta sintonia per stile e finalità con La Galleria, al primo piano dello storico palazzo Carratelli attualmente di proprietà dei coniugi De Martino che qui risiedono, si è inaugurata il 23 luglio alle 21 e 30 ad Amantea la personale di fotografia della signora Teresa Marano che ha voluto omaggiare già nel titolo il ricordo delle diapositive in grado di porgere attraverso il filtro di un acuto fotografo forme pregne di contenuti, salvandole dalla malleabile mano del tempo.

Il tempo non è solo un artista incline a rifrangersi tra le crepe di un vissuto rattrappito e consumato, ma anche l'incipit di un volo che porti alla contemplazione del presente con la saggezza acquisita da un lungo viaggio che trae inizio proprio dal tramonto. Indietro al futuro s'intitola la rassegna voluta e organizzata dalla signora Camilla De Martino, che proseguirà con una nuova esposizione di opere il prossimo primo agosto. Il titolo riflette la potenza evocatrice di un passato che nutre il Presente e guarda oltre l'orizzonte che ci porge il primo saluto del sole, così come il suo ultimo abbraccio. E con questa simbolica immagine speculare si è aperta la mostra della signora Marano, porgendoci la saggezza antica di Amantea come della vicina Belmonte, che si riflette nelle figure statutarie dei pescatori, effigi che immortalano scene di un vissuto nel barbaglio abbacinante di un tramonto sul mare.

Tonalita’ arancio smorzano il regno delle ombre che avanzano con l’incipiente sera, invadono il campo visivo che scorre rapido sulle foto a cogliere oltre se stesso l'identità dei luoghi nel silenzio. il passato imbeve e abbellisce con un fare tutto proprio vie, scorci e angoli di natura lasciati a se stessi, a volte cimeli che precorrono la pista del cambiamento, come il ciottolato della pavimentazione del chiostro di San Bernardino di Amantea, non solo fredda testimonianza, ma un vero e proprio dono da tramandare alle generazioni future si spera più sensibili di quelle odierne, nel carpire il senso di un luogo attraverso il cammino dell'esperienza e della memoria. 

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