L'INTERVISTA. Flavia Raso: la donna, l'imprenditrice, le battaglie sociali
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L'INTERVISTA. Flavia Raso: la donna, l'imprenditrice, le battaglie sociali

La donna è forza tumultuosa del mare, dolcezza di un mattino primaverile. Tali accostamenti alla donna trovano la loro ragion d'essere nell'intelligenza sensibile della natura che tutto include in un rigoglioso equilibrio.

La donna oggi ha sviluppato, a seguito della sua assimilazione ai modelli maschili, un comportamento per molti versi angosciante che l'ha portata ad allontanarsi dalla femminilità e ad entrare in conflitto con i principi propri della sua natura. Di donne che si atteggiano a uomini ce ce ne sono davvero tante e altrettante sono coloro che, entrando in competizione con gli uomini, diventano vere nemiche delle autentiche donne, agevolando così i processi che conducono all'ideologia dell'ibridismo, del Mondialismo tema centrale.

Di donne aggressive ce ne sono tante ma di donne che con grinta portano avanti se stesse senza entrare in conflitto con il loro lato più femminile che include comprensione e attenzione verso gli altri, ce ne sono davvero poche. E ancora meno sono le donne che si muovono sulla scena politica contraddistinte dalla capacita’ di affrontare oculatamente i drammi della nostra società.

La donna che sto per introdurre, rientra perfettamente in quanto sopra espresso. La sua è una sensibilità che non la porta a chiudersi in se stessa ma, sostenuta da una grinta propositiva, la induce a impugnare le redini della sua vita ed è di stimolo a raggiungere obiettivi sempre più alti. Flavia Raso ha costruito il proprio successo allenando se stessa al contatto quotidiano con gli altri dai quali ha appreso molto in virtù della capacita’ di saper ascoltare. Madre, imprenditrice attenta alle questioni sociali e attualmente Presidente donne di Forza Italia, è l'antitesi del modello femminile molliccio e sempre accondiscendente, ed esprime nel concreto il principio che per contrastare i venti non sempre favorevoli e proseguire in avanti, occorre carattere, personalità e tanto fegato.

Flavia, lei è passata attraverso tante esperienze tutte importanti e tutte formative. È diventata madre a sedici anni e da subito si è confrontata col mondo del lavoro, impiegandosi dapprima come barman e poi, via via, costruendo prestigiose attività, senza mai chinare il capo a nessuno. Ci racconta i punti più salienti della sua crescita professionale?

“Sicuramente un traguardo per me importante e’ la fondazione di Diva Eventi avvenuta nel 2006 grazie anche alla mia partecipazione nel 2003 allo spettacolo presentato da Gianni Morandi in cui risultai vincitrice. Certo, prima di incassare queste soddisfazioni, ho lavorato e sudato tanto. Fortunatamente sono una donna che non si perde mai d'animo, che ha ben chiari dentro di sé gli obiettivi da raggiungere, a differenza di tante ragazze di oggi che a trent'anni non sanno ancora chi diventare e cosa realizzare. Come ha già detto lei, sono diventata madre a sedici anni e quindi mi sono rimboccata le maniche per fare tutto da sola. Ho iniziato come barman da dipendente, poi, crescendo, ho maturato l'idea di aprire un ristorante per conto mio nel mio paese, Settimo Torinese, il paese di Gabriel Garko per intenderci. Ho aperto il locale che si chiama “Tulipano nero" in un punto a detta di tutti sconveniente, invece da me scelto di proposito, proprio perché vicino all'autostrada, anche se in angolo un po' nascosto. Poiché si trova vicino allo svincolo, era molto frequentato. Mia figlia aveva sei, sette anni quando capitò nel locale Nino D'Angelo che mi ha portato ancora altra gente e col quale si è sviluppata una grande amicizia. Il Tulipano Nero è stato il mio trampolino di lancio per le successive attivita’ commerciali e imprenditoriali, permettendomi di entrare in contatto con tanti personaggi del mondo dello spettacolo da Morandi alla Carlucci e alla Spaak, con i quali avviai collaborazioni. Eravamo nel 1987.”

Quindi un bel po' di anni fa. Colpiscono la sua disponibilità verso gli altri e il buon cuore, fondamentali presupposti all'impegno nel sociale che la caratterizza e la completa con la lotta al femminicidio e ad altre piaghe che riscuotono meno clamore e non trovano spazio nei salotti televisivi o sui giornali. Vero?

“Guardi, a proposito di questo va detto che io sono sempre stata attratta dalle persone che hanno qualcosa da dire o comunque, una marcata personalità. Ossia da quelle persone che emanano un certo fascino. Sono una che ama ascoltare e per questo ho imparato molto dalla vita e sono stata capace di creare tanto. Non faccio discriminazioni perché io per prima sono di umili origini. Non mi vergogno di dire che mia madre faceva la donna delle pulizie e che non ho cultura, nonostante abbia una bella parlantina. Ho fatto solo praticantato come segretaria perché me lo ha imposto mio padre, e vado fiera del fatto che, nonostante tutto, ho avuto accesso agli ambienti facoltosi della società. Ecco, sono una persona che ha cercato di stare sempre con chi potesse insegnarle qualcosa, preferendo le frequentazioni importanti.”

Vorrei sottolineare dei tanti aspetti che la riguardano la sua predisposizione ad ascoltare e la determinazione, che le hanno dato l'opportunità di confrontarsi con la gente. Queste sono qualità che i giovani di oggi dovrebbero acquisire, in quanto spesso parlano senza sapere neanche loro quello che dicono, perché è assente in loro la capacità di ascoltare. Mi riferisco in particolare a quei giovani che aderiscono a movimenti di protesta da loro stessi fondati, che sarebbe troppo definire pseudopolitici e che mettono a nudo il bisogno di riscuotere visibilità. Non pensa anche lei, Flavia, che nei giovani di oggi manchi la volontà di adoperarsi in concreto nella realizzazione della loro persona e dei loro progetti?

“Sicuramente. E aggiungo che molti di loro cercano visibilità senza adoperarsi fino in fondo e senza sacrifici. Ammirano chi ha i soldi, ma si chiedono mai quale impegno, responsabilità pesi sulle spalle di chi li ha? Agli inizi degli anni Novanta il “Tulipano Nero” registrava un incasso di due milioni al giorno. Si lavorava tanto ma tanto... si dormiva pochissimo la notte perché si programmavano le serate speciali, gli aperitivi, gli eventi... se vuoi attirare una buona clientela, devi investire tanto in energie. Ma poi i risultati arrivano. Dal mio ristorante passavano tutti tra giornalisti, presentatori e attori che lavoravano nella Mediaset. Conobbi il figlioccio di Ģino Bramieri che mi Introdusse tra gli artisti che operavano all'epoca a Canale 5. Incontrai l'esordiente Mariella Nava, Mal, Little Tony e Barbareschi. Facendomi forte di questi contatti decisi di aprire l'agenzia di moda ed eventi e subito dopo l'inaugurazione, ebbi l'invito a partecipare al festival di Saint Vincent dove mi ritrovai con personaggi come Alex Britti, Lopez, la Panicucci, Costanzo... e tanti altri.”

E poi è arrivato l'incontro con la famiglia Agnelli, giusto?

“Avevo un'amica che frequentava Edoardo Agnelli e tra me e lui nacque una bella amicizia. Quasi tutti i sabati sera ero da lui. Ordinava alle guardie del corpo di passare a prendermi e loro mi accompagnavano a Gran Madre dove era la residenza degli Agnelli. Edoardo abitava in una dependance e della sala dove riceveva gli ospiti ricordo una televisione con lo schermo enorme e sul tavolino dieci telecomandi, dieci pacchetti di sigarette diversi e poi tanti e tanti biscotti ottimi che lui faceva preparare per me che sono calabrese di origine, dalla sua cuoca che era anche lei calabrese.”

Era sempre lei, Flavia, a raggiungere Edoardo?

“Sì. Lui le persone le riceveva a casa sua. La gente importante e famosa purtroppo ha dei margini di liberta' molto ristretti per obiettive ragioni di sicurezza. Lui era difficile che uscisse al di fuori degli impegni di lavoro.”

I soldi assicurano il potere ma il potere vincola. Dopo arrivò l'amicizia con Lele Mora legata a una particolare circostanza, vero? 

“Sì. Mi fu richiesto di occuparmi di Azouz Marzouk e pertanto chiesi a Lele se potessi seguirlo e lui non si oppose. In seguito, tramite Lele conobbi anche Corona.”

Flavia, cosa ci dice dell'ambiente dei cosiddetti VIP? Si ha la sensazione che sia un mondo a parte caratterizzato dai facili eccessi e dalle trasgressioni pericolose. Quanto è vera questa impressione che ha determinato anche giri di voci e pettegolezzi che trovano poi spazio su certi rotocalchi e riviste?

“In fin dei conti è un mondo come gli altri. La differenza risiede nel fatto che le persone di quell'ambiente non lavorano da dipendenti e questo, a seconda di chi lo guarda, può essere un bene o un male. L'altra differenza poggia sul fatto che mentre normalmente si tende a preferire la persona docile, remissiva, lì vieni accettato e considerato se mostri di avere quella forte personalità che a me devo dire non manca.”

Cambiamo argomento e parliamo di Berlusconi tanto amato quanto avversato soprattutto sul fronte politico. Su di lui è stato detto di tutto e di più. I capi di accusa contro di lui per induzione e favoreggiamento alla prostituzione pare stiano crollando. Riguardo allo scandalo delle Olgettine, che idea lei si è fatta?

“Premetto che un personaggio della caratura di Berlusconi non credo proprio che abbia bisogno di pagare una donna. Pur non essendo un uomo di particolare avvenenza è di sicuro uno degli uomini più potenti che ci siano in Occidente e questo alle donne piace. Le posso dire che sono le donne a cercare Berlusconi e spesso senza alcun risultato perché lui è uno che sceglie e non si lascia sedurre facilmente. Ho ben ragione di affermare che Berlusconi e’ di gusti abbastanza difficili. Io stessa mi sono trovata in situazioni in cui lui avrebbe potuto accondiscendere a corteggiamenti o a frequentazioni intime, e posso negare che lo abbia fatto. È una persona intelligente, brillante e molto amabile e forse forse il suo difetto è quello di fidarsi delle persone sbagliate.”

Cioè?

“Dico semplicemente che qualcuno all'interno del suo stesso partito ha cercato di liquidarlo impiantando un caso scandalistico che non esiste. E guardi che a seguito dell'episodio delle cene e di quanto è stato ricamato attorno, incluse le prestazioni sessuali, i festini ecc... le ragazze implicate hanno guadagnato tanti ma tanti soldi. Ovviamente dati loro da qualcuno.”

E con tutto ciò non sono riusciti a estrometterlo dalla scena politica, giusto?

“Fortunatamente!”

A proposito del Mes, sembra che Berlusconi si stia avvicinando alle posizioni di Conte, è così?

“Berlusconi e’ un imprenditore che conosce molto bene il suo lavoro. Non e’ il politico che prende in considerazione il colore di un partito o il rappresentante principale. Lui ragiona da imprenditore e non si affida mai al caso. Prima di prendere una decisione, soppesa accuratamente tutti i rischi nonché le possibili conseguenze. Sono convinta che, se è a favore del Mes, e’ perché conviene all'economia del Paese. Non credo che a lui interessi Conte anche perché l'impressione che trasmette costui è di una persona insicura.”

Flavia, perché secondo lei Salvini si è dissociato da Berlusconi?

“Per come la vedo io, Salvini vuole imporsi come leader, ma non ne ha la stoffa. Non ha raggiunto quella maturità politica necessaria a occupare un posto di comando.”

Chi viene dal mondo dell'imprenditoria ha le idee molto chiare. La realtà la vede e soprattutto la tasta quotidianamente, confrontandosi col lavoro e le categorie a rischio. Nel caso specifico di Berlusconi, lui ha attività e imprese in ogni settore, quindi credo che nessuno al Governo meglio di lui possa avere un chiaro quadro d'insieme. Flavia, mi colpisce l'atteggiamento che c'è tra di voi all'interno di Forza Italia, di grande rispetto tra voi e di evidente compattezza per lo meno su quelli che sono i principali punti dell'agenda politica. Mentre negli altri gruppi e partiti si respira un clima eccessivamente confidenziale, voi trasmettete l'impressione di dare ancora importanza a determinati valori che muovono contro la massificazione degli individui. Questo senso di rispetto che dal di fuori si avverte, ha contribuito a rafforzare le sue posizioni sul fronte delle battaglie sociali?”

“Io ho sempre visto la società composta da tanti singoli individui, ciascuno con una sua specificità che va assolutamente salvaguardata. Sono i tanti singoli che fanno la collettività. Io e i miei colleghi di partito siamo del tutto convinti che per arrivare a una collettività sana occorra partire dalla cura e in certi casi dal risanamento di quei malesseri che a livello individuale la danneggiano. A tal fine, io ho proposto, col consenso delle mie colleghe di Forza Italia, di intensificare il dialogo con le famiglie, di entrare nelle dinamiche famigliari, perché ritengo che un bambino si possa risollevare dalle sue condizioni di disagio, solo se s'interviene sul nucleo di provenienza. Lei ha detto prima che io mi occupo della tutela della donna e dei casi di femminicidio. Io non mi applico solo in merito alla sicurezza della donna, ma di ogni individuo della società. Oggi come oggi ci sono tanti uomini vittime di violenze domestiche anche solo a livello psicologico. Tante donne che con modi violenti si rapportano ai figli e anche ai mariti. Tende ad aumentare vistosamente e con preoccupazione la percentuale di donne che fanno ricorso a stupefacenti o comunque alcoliste. La società non può più permettersi di stare a guardare. Le istituzioni devono necessariamente intervenire. Ecco perché noi donne di Forza Italia abbiamo espressamente richiesto che vengano costantemente monitorate le persone portatrici di disagi psichici, proponendo check up completi per quelli che perdono il controllo di se stessi, assicurando loro supporti sanitari e psicologici. A proposito di quelle madri in difficoltà, non e' giusto che si ricorra alla soluzione drastica di espropriarle dei figli. Ci sono altre strade da percorrere per sanare il problema, come per esempio aumentare di numero i centri d'ascolto, studiare per bene ogni singolo caso per curare il malessere alla radice.”

Anche a proposito delle scuole avete avviato una serie di proposte, vero?

“Esattamente. Siamo consapevoli del fatto che gli insegnanti non ce la fanno a seguire ogni singolo alunno per bene. Spesso sono costrette a fungere da assistenti sociali e a farsi carico anche delle problematiche degli alunni. Per questo chiediamo che ogni 5 o 6 bambini venga affiancata agli insegnanti di corso una figura specifica che possa occuparsi degli aspetti psicologici del bambino, ad iniziare dalla scuola elementare. Nel caso non ci fosse la possibilità di inserire queste nuove figure di sostegno psicologico, si potrebbe pensare ad impiegare i supplenti.”

Con quali soldi?

“I soldi si trovano. Abbiamo speso tanti soldi per cose inutili, specie in questo periodo. Se si pensa a chi si è fatto costruire l'ospedale in casa mentre altrove mancano i ventilatori polmonari, le mascherine e tanto altro.”

Certo. Flavia, lei ritiene che non sia stato fatto abbastanza in questa emergenza per gli Italiani?

“Ovvio che no! La gente ha bisogno di sostegno economico. Dal momento che la maggioranza ha deciso di chiudere tutto, deve metterla nella condizione di poter vivere bene ora e anche dopo. Di potersi curare, di poter fronteggiare l' epidemia nutrendosi adeguatamente. E non lo si sta facendo. Occorrono finanziamenti a fondo perduto e su questo insistiamo e insisteremo per poter assicurare a tutti i settori di riprendersi e ripartire.”

Questa chiusura eccessiva e l'epidemia in sé non danno adito a sospetti?

“Sicuro! Che motivo c'è, specie in alcune zone di mantenere ancora tutto chiuso? Si avverte la percezione che dietro ci sia una manipolazione ben orchestrata. L'uso obbligatorio delle mascherine, la sanificazione di strade, luoghi e mezzi pubblici hanno un loro costo! Capisco il ricorso alla prudenza in Lombardia e in Piemonte, ma perché mantenere vigenti le restrizioni anche nelle altre regioni d'Italia?”

Sono d'accordo con lei. C'è tanta preoccupazione per il dopo Covid e non sembra interessare a nessuno di chi ci amministra. A proposito, so che lei ha in mente di portare in Calabria uno spettacolo di moda e canzoni con un occhio rivolto ai femminicidi, organizzato in collaborazione con l'operatore RAI e regista Alfredo Quintiero. Giusto?

“Onestamente non so se faremo in tempo per questa estate, ne' se lo realizzeremo in Calabria o a Settimo Torinese. Certo è che io e Quintiero abbiamo diversi progetti in cantiere. È un amico e una persona molto affidabile, con cui si possono progettare e realizzare molte iniziative.”

In questo momento il settore dello spettacolo e della moda sono tra quelli più in affanno. Che senso ha riaprire determinati segmenti industriali e aziendali se la gente non può riprendere ancora la vita di sempre? Sono d'accordo con quanto ha ben illustrato la presidente Flavia Raso. Non ci resta che attendere per ripartire tutti e nel frattempo indispensabile è fare chiarezza sulle giuste priorità che ci aspettano al di la' delle ultime date restrittive, per guardare a noi stessi e anche alle esigenze degli altri. Siamo tutti parte di un tutto in cui ognuno deve necessariamente dare il proprio contributo.

Ringrazio la presidente Flavia Raso per questa bella e ricca intervista e soprattutto per averci accompagnati a riflettere sui tanti aspetti di questa società che va seguita, se non curata, affinché tutti all'interno possiamo muoverci a nostro agio e con ampi margini di realizzazione. A lei e alle sue molteplici attività i migliori auguri da parte mia e della Redazione.

  

Ippolita Sicoli
Ippolita Sicoli