L'impronta relazionale tra il passato e il presente nel cantautorato italiano. Davide Gori e le sue canzoni
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L'impronta relazionale tra il passato e il presente nel cantautorato italiano. Davide Gori e le sue canzoni

Il vero artista è in se stesso. Grazie a questo suo risiedere nella propria interiorità, riesce a tirare fuori grandi contenuti e a comunicarli agli altri. La musica e la melodia del canto come qualsiasi forma d'arte si fanno in due. Occorre l'artista ma anche il contributo di chi ascoltando, fa vivere dentro di sé la melodia. In quanto a questo, il cantautore Davide Gori è davvero un raro e splendido esempio. Forse perché è grato alla tradizione dei grandi che lo hanno preceduto e sulla base di questa gratitudine, sa far rivivere la musica cantautorale che oggigiorno vive il doloroso dramma dell'oblio.

È difficile parlare di musica in un tempo in cui si vive sospesi su un lembo di cielo che ci impedisce di guardare oltre e al tempo stesso di soffermarci su ciò  che è  stato e su quanto accade intorno. La canzone nasce come coronamento della poesia per l'aggiunta di quelle tracce melodiche conferite dagli strumenti fatti parlare attraverso i suoni evocati dall'ausilio del corpo.

La canzone italiana ha dietro di sé quel bagaglio importante che la classicità greca attraverso il coniugamento del Mito alla Tragedia ci ha fatto pervenire, con in più le esperienze culturali di Medioevo e Rinascimento che hanno conferito alla canzone una specificità ricercata.

La canzone è  gorgheggio su più  livelli. Più  caotico si fa il Presente, più  la melodia vede abbandonare il suo carattere fluido e musicale proprio della canzone, per dare luogo a una segmentazione di effetti discordanti. La musica e la canzone assorbono  quanto avviene loro intorno e lo rielaborano mettendo in comunicazione l'io inconscio con l'intelligibilità  di un mondo sempre più dissonante, e sul piano del racconto interiore e sul piano cognitivo.

Qui in Italia l'argomentazione privata è  sempre stata difficile da trattare perché  forte è  l'imprinting della romanità a quanto venisse formulato attraverso il linguaggio espressivo dell'Arte. Si aggiunga la difficoltà  da sempre incontrata ad assegnare un carattere unitario a un territorio frastagliato da ragioni politiche, spirituali e temporali, oltreché  geografiche.  È intuibile su queste basi  il carattere fluido seppur diversificato della canzone italiana, che ha consentito ad essa di diventare gloria e vessillo di un'Italia dal forte bagaglio artistico culturale impostato sulla filosofia delle armonie.

Oggi tutto questo sembra essere stato inghiottito da un gorgo di movimenti musicali e canori che hanno perso la centralità di quello che dovrebbe essere il carattere distintivo della canzone, ossia la melodia. Fraseggi interrotti e difficili da interpretare, in cui la bravura del cantante  viene  scavalcata dalla furia iraconda e rabbiosa verso una società che non ha a cuore i giovani oggi portati a un punto di rottura con il corso naturale della vita che contempla l'apertura verso gli altri. Suoni vocali strozzati in gola, cacofonie dettate da una sempre più  generalizzata invadenza del trap dividono i giovani dalle precedenti generazioni corroborate da un rock sempre più oggi ritenuto superato. Rispetto a quanto detto, Davide Gori rappresenta  l'eccezione. Cantautore Pratese è uno dei tasselli che compongono il variegato universo giovanile odierno, in cui è possibile rintracciare luce nella melodia e quel repertorio "pittorico" che lega il cantautorato alla canzone d'autore. Davide, 22 anni, è figlio di un tempo in cui tante e roboanti erano le aspettative riposte nel nuovo millennio contraddistinto rispetto al passato da sinergie multiculturali che avrebbero coinvolto le diverse espressioni spirituali legate ad ogni specifica cultura. Ecumenismo e Multiculturalismo sembravano condurre verso distese di praterie infinite che subito si sono trasformate in un vuoto piatto per opera di chi ha deciso di infrangere contro il muro impietoso della chiusura i giovani, disintegrando il loro cuore in mille pezzi. C'è chi si è  arreso e chi invece si è affidato alla rivalsa del rock progressive in forte ascesa dagli anni Novanta, e chi infine si è abbandonato a veri e propri conati di rabbia riversati attraverso il trap.

Davide è lontano da questi mondi su citati. Dotato di carattere e di una personalità ben definita, va contro ogni schema, lasciando vibrare in alto le corde delle sue emozioni nella totale semplicità  che la buona musica cantautorale e portatrice degli ideali più veri dovrebbe indossare e comunicare. Come se portasse a spasso nelle ampie vedute del cielo un aquilone, Davide si eleva mantenendosi ben ancorato alla radice della sua interiorità  che dà  luogo a rivelazioni mai degenerate in protesta violenta, bensì composite e realizzate secondo i canoni di un'educazione che la buona canzone dovrebbe sempre non solo adoperare ma innanzitutto preservare. È melodico il repertorio canoro di Davide, ma altresì sagace e sincero come dovrebbe esserlo la vera arte oggi offuscata da più fattori.

In cosa si distingue Davide? Innanzitutto nella capacità  di recuperarsi attraverso la melodia cantautorale di cui l'Italia vanta numerosi esempi come Dalla, De André... Gaetano che ci hanno fatto conoscere la misura tra le note e la capacità di saper denunciare le cose che non vanno. La buona musica agisce attraverso il tatto affatto scontroso, ma gentile che anche se convinto, viene  adoperato sulle corde della chitarra o sui tasti del pianoforte.

L'armonia non si costruisce forse su un gioco di equilibri in cui trova posto l'originalità? E come si potrebbe mai parlare oggi di originalità  dal momento che le nuove generazioni  appaiono totalmente scollate da ciò  che è  autentico e vero? Davide Gori in questo si distingue, porgendo seppur nella sua giovane età, assaggi di vari modi di portare avanti un maturo cantautorato che seppur semplice, non è  ripetitivo e si fa propositivo di più  contenuti. Si parte dal brano in cui egli si fa specchio e portavoce della sua generazione  arrabbiata ma capace ancora di porgere bellezza e sostanza. Mi riferisco al pezzo "Nati sbagliati" in cui difficile si fa il dialogo con la generazione genitoriale e quello stile di vita del tutto superato. La riscoperta dell'amore romantico che riprende la metafora volto dell'amata-luna riporta in auge la lirica neoclassica e ottocentesca ravvisabile nel brano  "La notte". Infine, altro tema condotto dall'esperienza cantautorale di Davide  è la morte come perdita grave di un affetto che fa scattare nel ricordo la presenza di chi non è  più. "Fantastica vita" mette in risalto non solo le tracce melodiche delle composizioni di Davide, ma anche le sue doti strumentiste. È un brano questo, variegato e dagli slanci convinti che preparano l'ascoltatore a nulla di intuibile. Si ravvisano all'interno tracce o meglio echi del progressive epico anni Novanta che ha preparato la cavalcata verso il successo agli Anathema.

In una umanità  che va perdendo di giorno in giorno fette di sensibilità legate al bello e alla sostanza, Davide Gori e la sua chitarra sono capaci di infondere nuova vitalità e sferzante meraviglia a una tradizione che seppur collaudata nel passato, dimostra di rigenerarsi di continuo partendo da se stessa. Perché  la tradizione è  l'"Araba Fenice" in grado di rinascere sempre sulle ceneri della propria identità che va messa nella condizione di rifiorire in quanto propedeutica  al domani. L'incontro musica, movimento e danza di parole negli anni Ottanta fece viaggiare tra sogni e desideri flotte di giovani catturati dall'immagine poetica del vagabondo. Questi, chitarra in mano, viaggiava scortato dall'effluvio delle sue note sotto una volta di stelle, solleticando sogni fantastici. Che il viaggio dell'anima ritorni a visitarci per condurci tra le ampiezze delle volte stellate, tra giri di accordi che nella loro semplicità ritornano senza mai ripetersi né fiaccare l'anima. E in questo l'esempio condotto da Davide Gori e dalla sua musica lascia ben sperare.

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Leggi anche: Biografia. Davide Gori

 

Ippolita Sicoli
Ippolita Sicoli

 


 

Davide Gori

 

File Audio: Davide Gori - Nati sbagliati

 

File Audio: Davide Gori - La Notte

 

File Audio: Davide Gori - Fantastica vita

 

"Fino a Consumarsi"

Primo album di Davide Gori

Mi chiamo Davide Gori e sono un cantautore pratese. Questo è il mio primo album e ne sono assolutamente soddisfatto. È un album in cui ho messo tutto me stesso. Ho cercato di sviscerare le mie emozioni fino in fondo. Parla di tutto ciò che ho provato e continuo tutt'ora a sentire, sia su di me che in relazione agli altri. Scrivo in modo assolutamente personale e in relazione a ciò che mi succede; cerco di riportarele sensazioni che provo nel modo più realistico possibile. Tutto quello che scrivo, però, è in relazione agli altri; questo vuol dire che si, scrivo di me, ma per come lo faccio voglio che anche chi mi ascolta provi quello che sento io nella canzone; in corrispondenza a ciò che gli è capitato nella vita e che gli potrà capitare. Cerco in tutti modi di far convergere sullo stesso sentimento sia le parole che la musica.

Questo disco è stato interamente registrato in uno studio "artigianale" a casa di un mio amico. Io ho scritto tutti i testi e le tracce di chitarra, insieme, poi, abbiamo lavorato sugli arrangiamenti. Il disco nella sua totale lavorazione ha richiesto circa cinque mesi, soprattutto i weekend. Non facendolo di lavoro ci si trovava appena si poteva. Oltre a questo progetto ho cominciato a lavorare ad uno parallelo di nome Frastuono Incessante. Mi sono ispirato ad un progetto artistico di nome Bologna Violenta. In Frastuono Incessante ci sono solo io che suono chitarra e canto con sotto loop di batteria creati da me. Per fare ciò ho creato uno studio in casa mia in cui immagino le cose più disparate (studioprettamente analogico).

Questo progetto l'ho cominciato come sfogo personale verso ció che secondo me è quasi indiscutibile al grande pubblico secondo la società. Insomma non sono testi complessi ma spesso brevi frasi che però si legano al titolo delle canzoni. Le strumentali sono molto varie essendo l'aspetto predominante. Comunque i concetti si possono riassumere in concetti per i più dissacranti.