Il Cinema tra narrazione e immaginativa. "Terrazza Sentimento" il docufilm di Massimo Emilio Gobbi
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

Il Cinema tra narrazione e immaginativa. "Terrazza Sentimento" il docufilm di Massimo Emilio Gobbi

Interviste e Recensioni
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times
Il Cinema tra narrazione e immaginazione.
Il Cinema tra narrazione e immaginazione. "Terrazza Sentimento" il docufilm di Massimo Emilio Gobbi (la foto di fine ciak)

 

Il sensazionalismo imperante rischia di compromettere il significato delle cose e dei fatti. Oggi più che in passato l'Arte e la Cinematografia devono misurarsi con le insidie che comporta la realtà aumentata e la sofisticazione dei mezzi espressivi che, se da un lato intervengono con una serie di effetti che agiscono direttamente sui sensi, dall'altro sviliscono la sfera dell'emozionalità del pubblico.

VIDEO. Trailer Docufilm Terrazza Sentimento. Regia Massimo Emilio Gobbi, produzione Cinemaondemand.

 

Il Cinema col passaggio al 3D porta a incuriosire ma nel contempo non produce risposte costruttive da parte del pubblico, alimentando così l'effetto di dissociazione nei giovani che risultano sempre più alienati dalla realtà e dai fatti.

La dinamicità affascina ma è nell'uomo la necessità di riposarsi per riflettere. La velocizzazione nella narrazione non porta a focalizzare il contenuto ma svia, ed è quanto riscontriamo nella produzione dei registi odierni sempre più interessati ai docufilms.

C’è bisogno di inquadrare l'avvenimento per raccontarsi oggigiorno più di un tempo, quando col Neorealismo si voleva riporre l'uomo al centro degli avvenimenti. Rinarrare tramite una narrazione interiore apriva a soluzioni interpretative diverse che oltre a stimolare dialoghi e occasioni d'incontro, solleticavano le capacità immaginative con cui proiettarsi sulla linea del futuro.

La necessità convinta di fornire una giusta lettura dei fatti è di quei registi oggigiorno purtroppo pochi, che avvertono la responsabilità di utilizzare il Cinema come collante tra l'individuo e il quadro sociale e culturale che lo riguarda. È quanto si propone di fare il regista Massimo Emilio Gobbi capace di fornire insieme a uno studio attento e analitico del reale una visione critica ben ponderata e coscienziosa, sicuramente non frutto di quella spettacolarizzazione che fa del Cinema odierno un universo sempre più affine a quello dei video giochi. Gobbi mostra di aver maturato in sé una visione della realtà complessa e compromessa che intende proporre a tutti allo scopo di un richiamo di coscienza, in quanto contaminata dall’oltre e dal troppo. La sua partecipazione attoriale al film "Gomorra" gli è servita per sviluppare un discorso sulla brutalità delle nostre città in cui facile e a volte imprescindibile si fa la collusione tra attività imprenditoriale e malavita organizzata. Le questioni etiche al centro dell'impegno del regista Gobbi si riflettono sulla difficile vita nelle città sempre più vere e proprie giungle rese ingestibili anche da chi detiene lo scettro dell’economia. È un mondo questo che sta saltando perché non più presente a se stesso e sulle basi di tale principio nasce il docufilm "Terrazza Sentimento" incentrato sulle vicende di cronaca che vedono protagonista il giovane imprenditore Genovese. La realtà urbana fagocita e non si è mai abbastanza capaci di contrapporsi ai suoi ingranaggi. Si diviene così pedine di quelle negatività che portano la metropoli a identificarsi nella giungla bestiale selvaggiamente anarchica. Un cast d'eccezione vede questo docufilm in cui M.E.G. e il Centro di Produzione CinemaOndemand Europa di cui è presidente, oltre ad aver ricostruito fedelmente i fatti, stimolano come pochi soprattutto qui in Italia, tra registi e professionisti della produzione sono in grado di fare, tramite domande e soluzioni mirate che non abbiano rigorose prerogative pedagogiche.

"Stare sempre a un passo dalla storia" è quanto il regista Gobbi si prefigge con i suoi lavori, conscio del proprio ruolo di ricostruire senza falsare né sofisticare, ma sottolineando quegli aspetti che portino a conoscere e a credere affinché gli elementi oltraggiosi di questa umanità vengano corretti o almeno ridimensionati.

"Terrazza sentimento" si presta ad essere visto perché riflesso di un mondo esclusivo ed esclusivista ma in cui tutti potremmo facilmente incappare. Prestandosi a svariati interrogativi e interpretazioni è particolarmente adatto a un pubblico giovane che sappia porsi domande sugli obiettivi del proprio vivere e su come inseguirli senza smarrire il proprio sé.

Preciso in tutto e curato nei minimi dettagli, "Terrazza Sentimento" sarà presente alla prossima edizione del Festival di Venezia. Al regista e a tutto il cast sentiti complimenti da parte mia e di tutta la Redazione.

Ho scritto e condiviso questo articolo
Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.