La malinconia che pervade l’uomo e’ sintomatica di una condizione di sfuggenza che contraddistingue gli animi sensibili.

L’oblio alimenta la nostalgia di qualcosa di conosciuto eppure mai sfiorato. Si cambia e il cambiamento segue il tempo nel suo fluire impallidendo ogni certezza. Rimane la traccia di una presenza ascosa tra le pieghe del passato ormai reso indecifrabile dal presente. La ritroviamo nei pianti caldi di chi ha amato e bramato la vita nella sua irrefrenabile s orrevolezza . La vita trascina e disperde mentre cerchiamo appiglio tra i rovi e un inusitato profumo, eco di un narcisistico lamento.
E’ delle epoche poco grate alla sostanza il diluirsi in apostrafate emozioni che depositano uno strascico imperituro nei paradigmi dell’arte. Il profumo e’ evocazione, l’ultimo grido della brace prima di estinguersi. Dove c’e’ profumo c’e’ un insaziabile bisogno di prendere, e rimpianto. Il profumo e’ vaghezza e vacuita’ che ci avvolge tra le spire di un edonismo inquieto di cui non possiamo fare a meno. E’ vento e aria, mentre l’odore e’ terra e fermezza.
Annaspiamo sulla scia di un profumo che disvela la fugacita’ di un istante, dimenticando il valore dell’odore che sconfina dalle labbra dell’attimo. L’odore e’ fedele paggio dell’essere. E’ natura granitica. E’ la casa che ci portiamo dentro e ci nutre per l’intera esistenza. in un'epoca vorace di vacuita’ siamo diventati sordi al dolore, cosi’ come all’odore che ci pungola fastidiosamente perche’ autentico. Le due parole odore e folore non solo nel suono si appartengono. Piu’ scendiamo in noi stessi, piu’ lacerante si fa la distanza da cio’ che e’ fulmineo e temporale. La dimensione transeunte stende un lenzuolo di fittizia comodita’ che ci fa essere sagome sbilenche protese cerso gli altri considerati passeggeri del tempo. Il profumo e’ miele, l’odore e’ pruno selvatico. Il profumo e’ arma di seduzione, l’odore e’ lancia che fende i sassi.

A tal proposito il libro da me proposto in un precedente articolo Il profumo di Patrick Sunskin si veste di ulteriore significato che si espande in un confronto con quest'epoca e ci fa andare oltre la semantica del romanzo stesso. S’ impazzisce di una malata follia nell'inafferrabile e maniacale alchimia di un profumo che ci porta via da noi stessi. Il profumo e’ l'ebbrezza della primavera, sentore sconosciuto e animato. L'odore e’ il sudore del tempo che ci marchia con le sua orma e ci integra nella natura.