La cultura underground anni Ottanta e la percezione dell'assurdo. Dai Virgin Prunes agli Ultravox
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La cultura underground anni Ottanta e la percezione dell'assurdo. Dai Virgin Prunes agli Ultravox

La cultura underground anni Ottanta e la percezione dell'assurdo. Dai Virgin Prunes agli Ultravox

Invito all'Arte
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Negli spazi inesplorati dell'anima sono altro, sono me. Chi è l'altro, dunque? L'altro non è che il nostro sé sconosciuto che vive nell'ombra che è il dubbio ma anche il senso del mistero.

I Virgin Prunes
I Virgin Prunes

 

Mistero da "muo" nascondere indica la maschera che dalla stessa radice deriva ed esprime il tratto ribelle alla normalità evidenziata. Nell'epoca della nullità che prende il sopravvento, la maschera è aderenza all'autenticità perché legata indissolubilmente all'inconscio che, se inascoltato, ci conduce alla tenebra.

VIDEO: Virgin Prunes - Bau Dachong

Che cosa sono luce e buio se non stati di consapevolezza o al contrario di disattenzione all'inconscio? Che cos'è la luce se non la normalità a cui attracchiamo come fosse un porto sicuro, o all'opposto la nostra identità che splende quando siamo umili e quindi autentici? Contro la normalità hanno agito artisti in controtendenza nell'epoca in cui il declino era l'ombra interiore che cedeva il passo alla luce offuscante imposta dall'esterno, o al contrario, era la morte dei dominati incapaci d'imporsi al dettame socio politico della normalità. S'incomincia dal Decadentismo che ripropone la distanziazione della sostanza o essere dall"imprinting salottiero e modaiolo derivato dal capitalismo che prende sempre più piede. L'anormalità viene ribaltata ed è la cultura identitaria da preservare di contro all'assurdità del sole confuso con il normale etichettato con sano dall'egemonia imperante che tende all'omologazione del tutto.

Negli anni Sessanta e Settanta il nodo mai sciolto si ripropone mettendo in risalto i limiti dell'essere dovuti a una politicizzazione di quegli ideali di principio apolitici e si va oltre il dissidio di classe, evidenziando la ricerca della verità come orientamento della cultura di nicchia. L'adeguamento agli stereotipi dance dello svago perbenista trovano l'alter ego nella rivalsa degli elementi ctoni riscontrabili nell'eversiva musica underground post punk di Virgin PrunesCocteau TwinsDead Can Dance e Bauhaus. Questi ultimi dissacrano i termini delle sovrastrutture dominanti confluite nelle istituzioni e portano avanti un discorso di ribellione finalizzata all'azzeramento di tutto e alla ripartenza dalla tribalità primitiva. Lo stesso dicasi per i Virgin Prunes dove la figura della donna ancestrale, il Femminino, presenta un chiaro riferimento al significato esoterico di dualità. Qui la maschera sconfina nel discorso di genere per sposare l'identità dell'Uno. Altro è il discorso condotto oggi dal fluid gender che incanala nella pista politica e sociale una questione che è assolutamente privata e va astenuta da ogni condizionamento imposto dall'esterno. I Virgin Prunes nascono nell'Irlanda inferocita contro la civiltà colonizzatrice rappresentata dall'Inghilterra capitalista. Essi sono i puri come amano definirsi riproponendo una locuzione espressiva popolare estrapolata dallo slang irlandese. I bruti, puri in quanto non civilizzati, ripropongono i suoni tribali propri della cultura ancestrale pagana uniti ai vocalismi eccessivi e striduli dei rituali stregoneschi.

Nei Virgin Prunes è forte l'avversione alla Chiesa protestante in rapporto ai conflitti sociopolitici con l'Inghilterra. La ritualità magico pagana si riscontra anche nei titoli di alcuni brani dal definito carattere iniziatico negromantico. Parallelamente, la reazione al Protestantesimo rigorista la ritroviamo nei Christian Death che dalla figura del Cristo recuperano la rappresentazione dell'Androgino, il Figlio che viene in modo spettacolarizzato portato in scena con la crocifissione sul palco da Rozz Williams, risultando blasfemo e grottesco. L'incisività eccessiva di certi argomenti condotti allo spasmo e senza un'accurata e preliminare visione critica costituirà la morte del filone tenebroso post punk, a giusta ragione inviso da chi conduce in chiave armonica e con la giusta distanziazione critica il discorso di ribellione agli stereotipi imposti, preservando il buongusto creativo e non modaiolo. Gli Ultravox sono tra i primi a figurare nel panorama musicale di nicchia degli anni Ottanta garantendo l'evoluzione musicale al passo con la cultura e fornendo occasione a gruppi di emulazione come gli U2 di comparire sulla scena musicale internazionale e di crearsi un seguito.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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