Il concettualismo con cui si esprime l'intelligenza dell'artista dovrebbe essere sempre controbilanciato da una convincente rimodulazione estetica. L'arte evoluta è sintesi di cultura dell'essere e ricerca del bello che non può essere assolutamente negata.
Anche i sentimenti si traducono in pensieri. Il pensiero non è solo l'oggettivazione sterile dell'analisi teoretica o matematica che educa al pragmatismo utilitaristico. La scissione tra sentimento creativo e teoresi ha prodotto le scissioni all'interno dell'essere e tra l'individuo e la società. Educare al bello non significa foraggiare politiche discriminatorie, ma rieducarsi all'antica coscienza del sè in cui tutto è unito.
Oggi l'Arte Concettuale ha partorito il rifiuto verso il Bello e la conseguenza decadenza di ogni espressione creativa. Ricreare con la creazione era uno dei postulati della Grecia classica e ha foraggiato l'arte classica ripresa nelle epoche successive. Il Neoclassicismo matura sull'esigenza di controbilanciare il pensiero logico-filosofico ed è mosso dal bisogno di recuperare l'altra forma di pensiero che lega il soggetto al Tutto sintetizzato nella Natura, questa sede di perfezione e quindi di armonia.
Il corpo raccontato, il corpo plastico è il microcosmo di cerniera con le infinite potenzialità che si riscontrano nella Natura e nelle quali l'uomo s'inserisce. Il Neoclassicismo lo potremmo quindi considerare più che una periodo o movimento storico artistico, un vero e proprio sentimento che trova il suo sboccio definitivo nel Romanticismo. È la voce creativa di contraltare all'Illuminismo dal quale attinge la chiarezza espressiva. L'idea chiara è concepita dalla logica che introduce a una visione netta del Reale fenomenico. Altro è l'Universo ispirato che trasla l'uomo nello spazio e nell'epoca infiniti, al quale si rivolge Nietzsche.
Il tramonto della logica e la presa di coscienza dell'insuffucienza della cultura positivista del finito non permeano solo il Novecento. Oggi assistiamo al tramonto della logica come attività dell'intelletto e alla creazione di un mondo parallelo, slegato da tutto e dall'uomo stesso.