L'intelligenza intuitiva è di chi incanala la sua sensibilità nella ricerca dell'armonia col tutto. L'intuizione ci porta in avanti, in vantaggio rispetto alla comprensione logica della realtà ordinata secondo la legge meccanicistica della causalità.
Alla causa segue l'effetto ed è quanto l'Illuminismo mettendo a punto l'osservaziobe sulla realtà empirica ha espresso, recuperando il razionalismo cartesiano. Con il Romanticismo si ha il risveglio di Persefone, della dea dormiente che si rende manifesta nella natura la quale, per essere compresa, va inglobata dall'interiorità del poeta o artista. La Natura è impeto e calma apparente e con lei il Romantico vive un rapporto indissolubile. L'effetto che deriva da questa fusione è la trasposizione del poeta nell'infinito resa possibile dall'ispirazione. In questo, immanentismo e trascendenza s'incontrano e si fondono. Nonostante l'ateismo e l'agnosticismo professati, il Romantico vive esteticamente questo processo di assorbimento.
Nel Decadentismo l'uomo è scisso dentro di sé, di conseguenza non trova la propria collocazione nel mondo esterno. Nel Romanticismo l'intuizione trascendentale consente all'artista di cogliere e di fondare una propria filosofia che lo porti allo straniamento dalla realtà umana e sociale per sviluppare una propria concezione di vita intessuta sull'esaltazione suggerita dalla Natura. Il Romantico viene investito di questa forma di autorevolezza che non lo porta ad autocelebrarsi ma a sentirsi travolto costantemente dal fascino che la Natura esercita su di lui.
Travolgenza e sfuggenza sono le due monadi di una diade che partendo dalla Natura si riflette nei rapporti amorosi. La passione vissuta in età romantica si traduce in una forma di sublimazione divina ed estatica dell'erotismo. La passione divora ma continua ad ardere perché poco ha da spartire con la corporeità. Per questo inebria e acceca.
Non occorre provocare fisicamente per sedurre, è quanto le protagoniste della letteratura romantica trasmettono, riportandoci alle forme profonde di seduzione, oggetto della filosofia ermetica seicentesca di contro all'opulenza barocca.
L'erotismo stimolato dalla donna romantica eleva nella sua pudicizia non monacale, in quanto dispiegamento di quel senso di libertà che vive chi è centrato in se stesso e si libra al di sopra di ogni convenzione sociale e codice morale. La donna del Romanticismo non è schiava dell'apparenza o dei rigidi protocolli sociali, come avveniva nelle corti europee settecentesche, in particolare in quella parigina. È la pietra non levigata, primordiale, che diviene testata d'angolo e proprio questo concetto viene recuperato dalla cultura giapponese che sul finire degli anni Settanta lancia i cartoni animati manga non erotici, una trasposizione televisiva dei romanzi di formazione per pre adolescenti. Candy Candy in testa, tutti accomunati da un'ambientazione storica primo Novecento che risente della visione femminile presente nelle opere romantiche. La semplicità che seduce ed è compagna degli slanci d'animo e della purezza tratteggia le eroine delle serie animate, trasponendoci a ritroso in un'epoca che verrà spazzata via dalle ambizioni sociali e dal perbenismo salottiero del Positivismo fine Ottocento.