La ricerca del sublime e le sue notevoli rappresentazioni caratterizzano in modo incisivo e distintivo la prima fase del Romanticismo. Vi è nelle svariate espressioni che connotano questa epoca la volontà di imporsi sui rigidi schemi dell'antecedente cultura illuministica.
Contrasti e continuità contraddistinguono tutti i movimenti e le epoche storiche consentendo all'uomo, nonostante le apparenti involuzioni, di compiere importanti passi in avanti. Il rigorismo rivoluzionario iniziale serve a rappresentare un rottura nella continuità e a imporre le note distintive del nuovo in antitesi alla precedente cultura. Diversamente da quanto avvenne nel resto d'Europa ad eccezione forse della Spagna, in Italia la linea di continuità tra il Settecento e L'Ottocento appare più evidente. Le espressioni smussate rispetto a quelle del primo Romanticismo tedesco fanno pensare alla necessità di proteggere i lumi della ragione al fine di porli al servizio delle preponderanti cause socio politiche. Il Risorgimento italiano che contrassegna la prima metà dell'Ottocento e che si concluderà nel bene e nel male con l'Unificazione e la realizzazione dell'Italia quale stato nazionale ha bisogno di moderare i ferventi spiriti insurrezionali con un'adeguata riflessione che preceda ogni agire. I moti carbonari per quanto espressione di una ribellione più che giustificata sono sorretti da un pensiero attivo che consente agli intellettuali aderenti di intervenire nella storia concretamente e sigificativamente.
Per quanto riguarda la pittura, il Romanticismo italiano dà luogo a esempi molto più realistici e meno poetici rispetto a quello europeo, in particolare inglese e tedesco. Il Romanticismo italiano anche in pittura segue la linea del confronto con la realtà spesso dura e per nulla idilliaca del lavoro nei campi. La società sovrasta la Natura. Le ragioni sociali impregnano il pensiero porgendo il quadro di un presente in cui il soggetto nella sua malinconia è fortemente connesso all'immobilismo sociale e politico che occorre svellere. Il Romanticismo pittorico italiano si configura affine al Verismo. L'impeto patriottico fotografa un'epoca per molti versi disgiunta dalle riflessioni che pervadono il resto del mondo occidentale. Eppure anche la Natura, il suo richiamo traccia esempi degni di nota, riportandoci al legame uomo territorio.
Le frastagliate culture geografiche si riflettono molto bene nelle scelte dei soggetti pittorici, raccontandoci un'Italia divisa e comunque accomunata dalla necessità di cambiamento. Dalle tinte fosche della pittura padana romantica, il cui iniziatore è stato Fontanesi, che dà risalto alla solitudine nella nebbia e nelle mattine brumose, si passa alle atmosfere calde della pittura romantica di scuola partenopea e di Posillipo. Qui il disegno ben fatto, i contorni ben definiti ritraggono una realtà messa a fuoco dagli occhi dell'anima che ricerca tracce di vita e movimento nei riflessi dorati di ambienti caldi. Il mare e il sole sovrastano e riconducono, quasi fossero braccia accoglienti in cui rilasciarsi e sedare i tormenti, lontano dalle urla frastornanti del presente e della storia.