La varietà del paesaggio italiano trova la giusta rappresentazione nel patrimonio pittorico espressivo del Romanticismo. I colori descrivono e riproducono profondendosi nell'animo dell'osservatore in un'operazione sinestetica che matura dalla suggestione provocata dal reale.
Il grano, i buoi con l'aratro, i tramonti uggiosi o rigonfi di nubi ci fanno riessere nelle opere di Fontanesi a distanza di tempo, azzerando i contorni della modernità. La campagna è estensione e silenzio, a volte distensione quando racconta dei contadini a riposo. Gli spazi osservano e parlano, ci osservano e ci suggeriscono le giuste parole. Il richiamo ad atmosfere e paesaggi che a distanza di un secolo troveranno la loro collocazione tra le descrizioni verbali di Cesare Pavese.
Il Romanticismo meridionale è più festoso nei colori e nelle situazioni. La solitudine che impregna il duro lavoro dei campi nei territori padani viene sopraffatto dal vociare diffuso delle marine di una Napoli frastornante ma comunque propositiva di una sua rasserenante armonia. Un'Italia all'inverso che sembra dare senso e corpo a quegli storici filoborbonici che sostengono la tesi che il Sud ottocentesco era il Nord e al contrario che il Nord era il Sud.
Donne ben vestite con movenze eleganti ci raccontano la civiltà partenopea come poco la riconosceremmo oggi. Colpisce la presenza umana diffusa che copre gli spazi ingentiliti dal sole e inebria e dona calore a scene in cui anche il pescatore e l'acquirente col grembiule sembrano animati da una loro grazia.
La grazia non vistosa è un elemento distintivo del Romanticismo a tutte le sue latitudini e restituisce a noi moderni un mondo in cui la calma delle azioni seguiva l'ordine del Creato riproducendone i tempi. La curiosità viene ammansita dalla leggerezza delle movenze che si fa discrezione, restituendoci un mondo rivolto all'interno e pertanto rispettoso. La gentilezza viene servita sui vassoi di rose e fiori che non solo nella pittura preraffaellita accompagna le figure femminili, come fossero sgusciate dalla visione di un sogno. Il profumo viene reso attraverso i petali palpabili con la vista perché fragili, come fragile è la vita, sospesa sul filo delle incertezze. I versi di Lorenzo il Magnifico sembrano ritornare nel quadro della memoria in collegamento col tema della caducità della giovinezza che riassume i tratti più vulnerabili della vita stessa. Nulla si muoveva a quel tempo e nelle rare pulsioni alla frenesia c'era il vuoto pieno di un innamoramento per la vita che andava oltre la passione cementata tra uomo e donna.
Annusare il fiore è annusare la vita nell'impronta di un attimo. È riversare dentro di sé la grazia infinita dei piccoli gesti.