La dimensione del sogno in età romantica. Le ninne nanne e il soffio della tradizione
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La dimensione del sogno in età romantica. Le ninne nanne e il soffio della tradizione

Invito all'Arte
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La Pappa by Gaetano Chierici
La Pappa by Gaetano Chierici

 

La dimensione del sogno è cullata dalle ninne nanne. Le ninne nanne sono canzoncine elementari diffuse in ogni cultura e considerate senza tempo. Sono le più antiche forme di testimonianza intonata dell'affetto della mamma rivolto al suo piccolo.

La funzione predominante della ninna nanna è protettiva. Serve difatti a proteggere la giovane creatura dal buio della notte. Esiste per ogni località un repertorio non sempre annoverato e custodito da musicologi e storici. Eppure, di inestimabile valore se rapportato al sentimento di fede più autentico che ha radici nell'uomo.

La ninna nanna nasce come canto individuale poi appoggiato e reinterpretato da tutta la comunità di appartenenza. È vero però anche il contrario, ossia che l'individuo, la donna che lo intona, lo attinga dalla fonte del patrimonio collettivo e lo faccia proprio. Ad ogni modo, la ninna nanna è luogo d'incontro tra l'individuale e il collettivo intrecciati in un rapporto fertile e osmotico da cui tutti indistintamente traggono beneficio.

La parola stessa non a caso doppia, ninna nanna, esprime la cura di una coccola amorevole, non leziosa e lusinghiera, ma spontanea come il respiro di ogni essere vivente, o come il soffio del vento che dondola e trasporta lontano. La dimensione della lontananza si fa luce nel momento in cui nel silenzio la melodia viene innalzata al cielo a invocare la protezione delle entità positive. È un'invocazione lieve, direi un invito che diviene sicuramente individuale e più creativo nel momento in cui la mamma inserisce nella canzone il nome della propria creatura da proteggere. "Ninna nanna" come l'effetto del dondolo delle primitive culle ricostruito nell'immaginario collettivo nella forma di barca che varca la notte per condurre al nuovo giorno la piccola creatura. "Ninna nanna" come il vento che soffia e fa oscillare le preghiere tibetane lungo i percorsi perigliosi che conducono al tempio, o come la rete dei sogni delle comunità indiane nord americane originarie degli stessi ceppi mongolico siberiani da cui derivano le popolazioni asiatiche.

"Ninna nanna" andare e tornare, inspirare ed espirare, è promessa che diviene realtà nel ciclo della vita che ha radici nel ventre materno, ragion per cui esistono canti di ninna nanna rivolti dalla madre al nascituro che porta nel grembo.

Negli esempi di comunità più antichi pervenutici erano le anziane a intonare i canti. Le mamme erano impegnate a crescere i figli maggiori, ad accogliere e servire il marito al rientro dalle fatiche quotidiane, a occuparsi della casa. Alle anziani spettava lo sviluppo energetico e spirituale dei pargoli realizzato anche attraverso l'intonazione dei canti. Le parole "nanna" e "nonna" non sono accomunate solo dall'assonanza, effettivamente ci parlano del legame del presente e poi del futuro con la tradizione più antica trasmessa dagli anziani della comunità. Nei dialetti calabresi "nonna" si dice "nanna" e questo testimonia il legame tra le due parole. Inanna era la divinità più importante della mitologia sumera. La principessa Inanna incarnava la fertilità femminile e come Persefone e Proserpina s'internava nell'Ade compiendo il rito di purificazione che la portava a spogliarsi di tutto il superfluo, insegnandoci che si ritrova se stessi nell'essenziale e che occorre essere nudi per abbracciare la verità.

Questi contenuti sono arrivati a noi oggi, grazie all'impegno di storici, filologi e dei primi archeologi che hanno percorso e caratterizzato il secolo XIX. La dimensione del sogno a cui si fa corrispondere la radice della propria esistenza è una caratteristica che il Romanticismo eredita grazie al Neoclassicismo. Il sogno porta doni al mattino, relazionando i due etimi in un quadro immaginifico che riconduce al mito di Pandora.

I bambini sono considerati la risorsa del futuro nell'ottica della trasmissione anche genetica dei pregi e dei caratteri di famiglia. L'attenzione alla genetica maturata nel Settecento attraverso lo studio moderno della botanica ha con Darwin una svolta e viene traslata agli esseri umani e animali. Il sogno è tutela e protezione. Nascono in Svizzera e si diffondono in Francia i carillon, quindi in Germania e nell'Inghilterra Vittoriana. I precettori insegnano sulla base del rispetto della tradizione comunitaria trasmessa anche attraverso l'educazione al suono e alla musicalità delle parole, conferendo valore alla semplicità. È così che il compositore Brahams dà luogo alla sua ninna nanna ancora oggi apprezzata e ascoltata e riadattata al tempo del Natale. La prima "Ninna Nanna", di Brahams, era di affidamento del piccolo agli angeli. Nel tempo il testo d'ispirazione medievale ha subito diverse variazioni, arricchendo e conservando allo stesso tempo la bellezza semplice contenuta nella melodia.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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