Il Romanticismo, nonostante la proposizione continua del sentimento di vaghezza, sembra riportare al giusto ordine la realtà, con essa le differenziazioni tra uomini e donne, tra maschile e femminile.
Ciò non avviene sul piano di un puro gusto estetico, ma risponde a un processo mirato al recupero della Natura in tutti gli aspetti e i differenti mondi. Con la nuova cultura dei Lumi, il gusto per l'esagerazione melliflua viene superato da un ritorno al passato inteso come recupero della forza maschile che non offende anzi, esalta le componenti più vere e profonde che contraddistinguono la Natura femminile. L'uomo e la donna ritornano ad essere l'uno la compensazione dell'altra.
La diversità è intesa non nei termini di spregio acquisiti oggi in vista del Transumanesimo che ci vorrebbe tutti simili in un processo di ridicolo snaturamento, ma è concepita come risorsa da salvaguardare, nel cui ambito si muove speditamente il poeta così come lo scienziato. La diversità è espressione di virtuose differenziazioni da cogliere o da esplorare con specifici strumenti che vanno da quello del decantamento lirico a quello dell'analisi metodologica e scientifica.
Quando si affronta il tema della diversità legata all'Ottocento subito salta alla memoria Leopardi e allora si è portati a segnare in nero quanto si discosta dalla normalità. Essere diversi non significa essere anormali, ma forse con una punta di ingegnosità si vuole accostare la parola "diverso" ad anomalo, ossia "straordinario".
Il Romanticismo è l'età delle eccellenze. Lo cogliamo nel carattere imperante del sublime che soprattutto in Germania trarrà esempi di notevole valore non solo estetico. Gli impeti, la furia, il tormento sono tutte punte di esaltazione che caricano l'anima e impediscono quell'appiattimento oggi all'ordine del giorno.
Leopardi è la punta di diamante in un mondo, il suo, ancora ancorato agli stereotipi altrove smantellati e che pongono in primo piano il conformismo caratterizzato da un gusto civettuolo e frivolo. L'Italia risponde tardivamente al Romanticismo e a tutti i fenomeni culturali dal Settecento in poi. Se ha guidato e condotto l'Umanesimo e il Rinascimento a testa alta grazie alla feconda attività filosofica classica da lei ereditata, nei secoli successivi mostra forti battute d'arresto. Il Barocco e il Rococò percorrono la Penisola dal Nord al Sud insistendo in alcuni territori come la Repubblica di Venezia, la Puglia col Salento, e la Sicilia. Complice il tribunale dell'Inquisizione, la donna portatrice di quel carisma misterioso di stimolo alle più alte espressioni liriche medievali capitanate dallo Stilnovismo, adesso viene svuotata di ogni appellativo alla sostanza per diventare modello di attrazione estetica. Viene ridotta alla caricatura di se stessa trascinando in un'assurda mascherata anche il mondo maschile. È l'epoca del Re Sole, dei minuetti e di Versailles.
Con l'Illuminismo e la Rivoluzione Francese si pone un freno agli eccessi. Si affaccia il desiderio di riportare il mondo ai suoi equilibri, desiderio che diviene necessità esplicita nello studio "La realtà come rappresentazione" di Schopenhauer che riporta la realtà alla centralità del soggetto, spianando così la strada a una visione di pensiero che riflette sulla sostanza e capace di andare ben oltre l'effimero.