Dal Nessuno di Ulisse all'Innominato di Manzoni. Il nome e l'epoca
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Dal Nessuno di Ulisse all'Innominato di Manzoni. Il nome e l'epoca

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Story of Ulysses by Pellegrino Tibaldi in Palazzo Poggi (Bologna)
Story of Ulysses by Pellegrino Tibaldi in Palazzo Poggi (Bologna)

 

"Io sono Nessuno" dichiara Ulisse per non essere mangiato da Polifemo, facendo così combaciare il nome con la sostanza, ossia, l'essere. Il nome rivela e afferma la nostra identità. Siamo e la conferma ci arriva dal nome, la parola più di tutte legata al soggetto. Sia l'oggetto che il soggetto hanno un nome.

L'oggetto col suo nome indica l'altro, ovvero, una realtà a sé stante. Il nome racchiude l'identità della persona e la colloca nel mondo, ossia nella realtà fenomenica. Parallelamente esistono i nomi iniziatici affidati da un maestro spirituale in base alle qualità intrinseche del soggetto o alla missione che dovrà compiere. Un esempio ci deriva dal Vangelo e dall'incontro di Gesù con l'apostolo da lui rinnominato Pietro.

Dire Nessuno equivale a negare la propria presenza. È interessante come un simile escamotage possa rivelare altro. Ulisse è un naufrago respinto in mare dalla sorte che gl'impedisce di tornare a casa. Per traslato il mare rappresenta le avversità della vita che possono minare i punti fermi di chi si trova in balia del suo regno. Il nome è certezza, definizione e in quanto definizione, suggerisce un quadro limpido. Ulisse lotta tra le radici che lo richiamano e lo sbandamento delle acque.

Il nome Nessuno riporta il mito di Ulisse al Novecento a proposito della crisi d'identità del soggetto a cui si va incontro col Decadentismo. Il nome Ulisse invece, in quanto tale, ci collega al Romanticismo per l'effetto di definizione del mito e per il carattere stesso del nome che si fa distiintivo delle prerogative della cultura dell'epoca.

Per i Romantici il nome veicola le caratteristiche del soggetto narrato in letteratura. Il naufrago che lotta contro i marosi perde il proprio nome per gli urti contro la memoria, ma dentro di sé rimane appigliato a un'identità che affiora per quanto nascosta. Il ricordo è l'impronta del proprio sé inviolabile di contro alla memoria che è cerebrale.

La letteratura romantica consta di vari esempi di personaggi che, intrapreso un nuovo percorso esistenziale, decidono di cambiare nome. Ciò obbedisce alla necessità degli autori di mettere in luce la profonda consapevolezza raggiunta nei singoli personaggi sulla loro identità. Il nome ci rappresenta e gli eventi tragici seguono una svolta radicale nell'anima, portandoci a rinascere. È quanto sostiene il Romanticismo sulle basi di una frequentazione attenta e diffusa dei circoli esoterici in cui il nome conserva la sua origine antica spirituale e di predestinazione. L'Assoluto, al di là del proprio credo personale sa e sapere significa avere un quadro totale e rappresentativo della persona al di sopra del tempo. Al di sopra e al di fuori, in altra dimensione, e in questo ritroviamo il carattere di scrittore onnisciente che designa il Manzoni.

Il Nessuno di Manzoni sembra coincidere con l'Innominato ma qui le cose sono un po' diverse. L'Innominato è una figura storica inserita nel romanzo e Manzoni decide di prestare fede alla segretezza del nome e per una forma di tutela personale e per non creare falsi rumori sull'opera. In più avverte la necessità di preparare con questo nome fittizio e misterioso il lettore alla personalità contorta del personaggio. L'Innominato del Manzoni è in un certo senso colui che ha vissuto in sonno, lontano dalla luce della sua vera identità che finalmente trova con la conquista illuminante della Conversione alla quale seguirà una nuova vita.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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